Da ieri la mia mente vaga intorno alla storia dell' Onorevole Mele e della sua avventura. I fatti sono noti. L’Onorevole si è organizzato una serata un po’ forte all’Hotel Flora in via Veneto, con due prostitute e abbondante alcol e cocaina. Una delle due ragazze ha avuto un malore per abuso di droga ed alcol e si è fatta ricoverare al S. Giacomo. Fortunatamente, si è prontamente ripresa e non ha nulla da eccepire sul comportamento dell’Onorevole che ha regolarmente pagato la prestazione a lei e alla sua compagna. Lui lo ha chiamato “regaletto in denaro”, ma lo si può capire. Data la recente conoscenza, ignorava i gusti della ragazza, e ha preferito lasciarla libera di acquistare qualcosa a suo piacimento. L’Onorevole Mele, rilevando una contraddizione fra il suo comportamento e i valori del suo partito d’appartenenza, (contraddizione che io per altro non vedo) ha immediatamente presentato le sue dimissioni all’UDC. Piccola storia. Sulla quale ho però qualcosa da eccepire io. Perché, Onorevole, non ha accompagnato la ragazza in ospedale? Sicuramente un piccolo viaggetto in ambulanza non poteva essere per lei così ripugnante come dev'essere stato per la ragazza accompagnarsi a lei in un rapporto sessuale. Tanto è vero che la povera ha avuto bisogno di assumere abbondante droga e alcol per farlo. A lei sarebbe bastata un’oncia di dignità e senso di responsabilità per accompagnarla in ospedale, invece di liberarsene come di un oggetto scaduto. Ma di dignità e senso di responsabilità lei è privo del tutto, vero Onorevole? Con il molto Onorevole Mele finisco qui.
È il Segretario dell’UDC, Lorenzo Cesa, che solleva questa piccola, squallida, faccenda ad altezze di irripetibile comicità, al livello della grande farsa di Aristofane. Per spiegare il comportamento dell’Onorevole Mele, ci ricorda che la vita del parlamentare è “dura e grande la solitudine” dei nostri rappresentanti che vengono a Roma da collegi lontani, dove lasciano la famiglia e di conseguenza la sola legittima risposta ai loro bisogni sessuali. E vede una possibile soluzione nel “ricongiungimento familiare”. A carico della collettività, naturalmente. Ecco, per pensare ad una cosa simile, ci vuole veramente talento. Io sono ammirata. È evidente che il povero Lorenzo Cesa lo avevo fin qui sottovalutato. D’ora in poi lo seguirò con più attenzione.
Questa storia di prostitute e ipocrisia me ne ha richiamata alla mente un’altra.
Voi ricordate forse dove vi trovavate quando avete saputo che avevano ucciso John Kennedy. Io no. Ma io ricordo dove mi trovavo quando ho saputo che avrebbero chiuso “le case di prostituzione” in Italia. Legge Merlin, 1958. La legge entrò in vigore nel settembre di quell’anno. Nel luogo di villeggiatura dove passavo l’estate si giocava al campo sportivo una partitella tra i villeggianti e i ragazzi del posto. Molto accesa, molto sentita. Dal pubblico partì all’indirizzo dell’arbitro il seguente grido di dileggio: “arbitro, contento, che a settembre tua moglie torna a casa!” A lanciarlo fu un villeggiante dalla lingua particolarmente tagliente e un animo che era piuttosto un costante malanimo. Comunque ebbe il suo momento di popolarità.
Io però, adolescente e disinformata, non capii e cominciai a chiedere intorno a me nell’ordine:1- da dove tornasse la moglie dell’arbitro. 2-come facesse il villeggiante a conoscere gli affari della moglie dell’arbitro.3-perché la cosa suscitasse tanta ilarità. Avete presente lo sguardo di compatimento che i ragazzi riservano a ragazze disinformate sulle cose della vita? O meglio, riservavano. Credo che oggi le parti si siano invertite. Comunque sul posto non ottenni nessuna risposta soddisfacente. Nei giorni seguenti aprii una mia personale inchiesta finché qualche generoso non mi svelò l’arcano. Credo che in quell’episodio ci sia stato il primo seme del mio interesse per la condizione delle donne: mi indignai profondamente, non per l’arbitro del cui senso dell’ onore mi infischiavo ampiamente, ma per quelle donne cui si era alluso con quella volgarità. Quanto al ragazzo che l’aveva lanciata, per anni continuai a frequentarlo in quel luogo di villeggiatura, ma lo guardai sempre con un misto di sospetto e inquietudine. La malignità infatti mi spaventava. Del resto mi spaventa anche adesso, molto più di feroci attacchi e assalti dichiarati. È molto più difficile difendersene.
Tornando a noi: dove eravate voi quando avete saputo della legge Merlin? D’accordo, siete probabilmente troppo giovani per saperne qualcosa. Allora proviamo con questo: dove eravate nel marzo del 2003, quando gli allora Vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini, Ministro per le riforme Istituzionali Umberto Bossi, Ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo (dal nome, Stefania, si direbbe una donna), hanno presentato il disegno di legge 3826 del 26/03/2003 per la revisione della Legge Merlin, nel senso della riapertura delle “case di prostituzione”? Io ero davanti alla tv e temetti di restarci.
Fantasticando pigramente intorno all’idea di Cesa sul ricongiungimento familiare per i parlamentari, ho pensato che forse le famiglie potrebbero essere ospitate tutte in quelle enormi caserme abbandonate dalle parti del Trionfale. Invece di “case chiuse”, “caserme chiuse” e invece di prostitute, e transessuali, mogli e mariti legittimi.
Devo suggerirlo al Cesa. Solo lui può apprezzare la bellezza di questa idea.
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la solitudine del parlamentare, la depressione dell'attore che prende la cocaina, eccetera. Comunque se questo Mele fonda un partito assieme a Corona e Moggi ce la fa a vincere le prossime elezioni.
RispondiEliminaBel team, già mi sembra di vederli....
RispondiEliminaciao Scantini, grazie della visita
...che periodo!!! A parte, ovviamente, quello che succede all'esterno. Si, perchè io parlo del mio di periodo...
RispondiEliminanon ho neanche il tempo di leggerti con calma. Ma è sempre la stessa storia che si ripete. Ci si riduce a fare tutti gli arretrati all'ultimo momento, come quando si andava a scuola. Non imparerò mai...ma in fondo, va bene così. Ancora pochi giorni,,,e poi vado in vacanza anch'io.
A presto ;-)
Cesa e Mele sembrano scappati da un film di Pietro Germi, tipo "Signore E Signori". La prostituzione sarà sconfitta solo quando non ci saranno più uomini disposti a pagare per avere sesso ma la sua regolamentazione per legge è quanto di più squallido ci possa essere, escluse le uscite di Cesa. Del mio post sul medesimo argomento puoi fare quello che vuoi: girarlo, sottoscriverlo, frullarlo, agitarlo prima dell'uso... sei la padrona. Un abbraccio!
RispondiEliminasettembre 1958 : c'ero anche io ........
RispondiEliminac'eri? e ricordi la battuta?
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