domenica 30 aprile 2023

Verso gli ottanta/7

Soffro la solitudine. Ed è la prima volta nella vita. O meglio, di solitudine soffriamo tutti, in momenti e modi diversi. Tutti e io tra i tutti. In questi giorni però soffro di un tipo nuovo di solitudine. Lo chiamerei solitudine esplicativa. Almeno una volta al giorno mi guardo intorno cercando qualcuno cui poter dire il balenio di pensiero che mi ha attraversato la mente. Qualcuno che mi aiuti a chiarirlo a me stessa.Qualcuno che mi spieghi il significato di quello che penso. Un interprete. Ecco, è di un interprete che ho bisogno. Un interprete che conosca una lingua -un'altra, qualsiasi altra lingua- per tradurre la mia a me stessa.

sabato 29 aprile 2023

Verso gli ottanta/6

La cosa più brutta del morire, no, del pensiero di morire, é sapere che non potremo più aiutare in nessun modo le persone che amiamo. Questo fa talmente male che viene voglia di credere in un al di là da dove vigilare su di loro, sulla loro sicurezza, sulla loro felicità. E come sarebbe bello poter fermare gli autobus con un dito perché i nostri cari possano traversare la strada in sicurezza! Sarebbe bello essere un angelo, un angelo tutto per loro.

venerdì 28 aprile 2023

Verso gli ottanta/5

Credo di aver sempre avuto paura. Ho avuto anche tanto coraggio. In realtà sono stata una donna coraggiosa che viaggiava con una terribile, logorante paura di non essere amata.

giovedì 27 aprile 2023

Verso gli ottanta/4

Quella primavera mi comprai un cappello. Un piccolo tocco di paglia blu che piacque persino a mia madre. Lo indossavo su un tailleur bianco e blu e all'occhiello portavo una gardenia in piquet di cotone. I fiori in stoffa si acquistavano in via Nizza a Roma ed erano vere opere d'arte, talmente perfetti che entrando quasi si sentiva un profumo fiorito. Ricordo quella primavera perché ero innamorata dell'amore. Ne ero così innamorata! Non avrei potuto amare così nessun ragazzo. Col tempo ho capito che non esiste ragazzo o uomo tanto amabile quanto l'amore.

mercoledì 26 aprile 2023

Verso gli ottanta/3

Quando mi capita di guardarmi allo specchio la ragazza che sono stata non è più lì per me. Non do nessuna importanza alla cosa, è passato troppo tempo per dispiacermene. Ma qualche volta mi fermo a guardare quella signora per rintracciare qualcosa che mi dica sei ancora tu, sono ancora io. E qualche volta quel qualcosa lo trovo. Sta nello sguardo. Nello sguardo mi riconosco. C'è ancora vivezza e ironia e quella specie di sfida che mia madre tanto odiava. E c'è curiosità. La me che mi porto dentro guarda quella signora che nei tratti non le somiglia più con curiosità e con ironia. Allora, sembra chiederle, come te la passi? Come ti senti a essere vecchia? Che te ne sembra del tempo? Dopo averlo tanto indagato ora puoi vederlo su di te. E non ci hai capito niente, ammettilo.

martedì 25 aprile 2023

Verso gli ottanta/2

"Lei è stata amata poco e male" disse il Professore. Così sinteticamente, con questa chiarezza lapidaria non me lo ero mai detta. Oggi me lo ripeto quasi ogni giorno. Certi giorni lo uso come giustificazione per i miei errori, altri per commiserarmi, altri ancora come protesta rancorosa verso chi mi ha amata poco e male. In ognuno di questi casi ne riconosco la incontestabilità.La sofferenza per il non amore e il poco amore, l'ho espressa in tanti modi diversi: con la depressione certamente, che mi ha accompagnata dalla giovinezza, per anni non riconosciuta, poi finalmente ammessa e presa in carico. Forse non era troppo tardi, ma nella mia cecità così mi dissi e non cambiai nulla della mia vita. Penso questo e questo è uno dei miei rimpianti più forti, anzi il più forte in assoluto. Al rimpianto si accoda subito il rimorso per non aver fatto niente di fronte a quella consapevolezza. Rimorso e senso di colpa. Si aggiunga il dirmi: sei stata una vigliacca e ti meriti quello che hai avuto. E siccome non alberga in me un minimo di originalità, faccio quello che miliardi e miliardi di esseri umani in ogni tempo hanno fatto: prego la vita di darmi una nuova possibilità. Piccola, breve, che duri un giorno. Mi senti, vita? restituiscimi solo un giorno del mio passato, se un giorno ti pare troppo, dammi un'ora. Mi farò bastare un'ora. Poi ripigliati pure tutto il tempo trascorso in seguito, ma fammi provare per un'ora l'ebbrezza del cambiamento. Per vedere l'effetto che fa.

Verso gli ottanta/1

Oggi, 25 aprile 2023, giorno della Liberazione dal nazifascismo, mancano 160 giorni al compimento dei miei 80 anni, il primo di ottobre del 2023. E allora? E allora mi piace scommettere che per ognuno di questi 160 giorni avrò almeno un paio di righe da annotare su questo blog cui devo tanto. Il difficile non sarà reperire le due, tre righe, ma trovare la disciplina per riportarle qui. Non sarà neanche difficile abbracciare la regola della spudorata sincerità. Andando verso gli ottanta non c'è più niente da nascondere. A meno che non si decida di nascondere tutto e buona notte ai suonatori. Queste righe non valgono come compito odierno, sono solo una dichiarazione di intenti, ma le prossime, sì.