Non trovo mai il tempo per riordinare i brani musicali sul mio computer. Così l’i-pod se li inghiotte come li trova: in ordine casuale. Certo questo non è il criterio migliore per l’ascolto della musica, crea autentici choc uditivi. Ma ho scoperto che quest’ordine musicalmente disordinato, può essere per la fantasia e l’immaginazione, uno stimolo pazzo e potente, perché lo choc uditivo porta con sé quello emozionale. E’ come se l’i-pod inanellasse storie, improbabili come solo la vita è. Lo accendo e il caos musicale parte.
L’inizio è oscuro e appassionato. ‘Un vestido y un amor’. -Te vi, jo no buscaba nadie y te vi. Ti ho visto, non cercavo nessuno e ti ho visto-. E’ l’inizio di ogni storia d’amore. Il caso che afferra al volo un uomo e una donna e li mette di fronte. Ad occhi chiusi sotto il sole ascolto le due voci che si intrecciano, quella di un uomo e quella di una donna; lei è Ana Belén, di lui non ricordo il nome. E’ questo intreccio di voci che dà inizio alla storia, ma il brano finisce ben prima che mi renda conto che una storia è iniziata. Nella testa mi rotola ancora qualche verso: -no hacias otra cosa que escribir, yo simplemente te vi..non faccio altro che scrivere; uno scrittore penso; no se si eras un angel o un rubì o simplemente te vi...non so se eri un angelo o un rubino, più un rubino, mi dico... I miei pensieri sono, no, non deviati, ma portati un po’ a spasso, come una variazione sul tema dalla chitarra di Segovia, che inizia a cantare subito dopo. Tarrega, Albeniz. E’ quando Mr. i-pod fa esplodere Libertango di Piazzolla che improvvisamente vedo l’uomo. E ha subito un nome, lasciatomi in eredità da Segovia: Andrès. Adesso c’è un uomo nella mia testa, si chiama Andrès, scrive e non cerca donne, forse è un solitario, forse è un violento; non lo conosco ancora, ma lo vedo ballare il tango su un lungo tavolato, balla da solo, il tango della libertà. Mr. i-pod continua a propormi tanghi e mentre suonano intravedo lei. I due ballano insieme ora, ma nel girare lei non mi mostra mai il viso, ne vedo la figura sottile, le lunghe gambe, le scarpe rosse. Lei mi sfugge ma so che è bruna, solo una bruna può ballare il tango così; del resto si sa che per gli spettacoli di tango anche le bionde si tingono di bruno. E poi, amiche bionde, non potete avere tutto! I due continuano a ballare e al terzo tango so il nome di lei: è Amelita come il nome del tango. Non so se in qualche lingua questo nome esista davvero, se sia un diminutivo, ma so che la donna si chiama Amelita. Del resto, lei esiste ancora solo dietro le mie palpebre chiuse al sole e io sola ho il potere di nominarla. Amelita e Andrès, allora. E’ deciso. Andrès y Amelita, sì.
Mentre i due danzano decido: se storia dev’ essere che sia d’amore e spudoratamente romantica. Per la gioia delle donne che mi leggono. Tanto lo so che mentre firmate i vostri report, scuotete provette nei vostri laboratori, drappeggiate tessuti su manichini, rispondete al telefono o discutete in riunioni fumose e affumicate, voi tutte sognate l’amore. Attenzione, non semplicemente quel particolare amore per quel particolare uomo, no l’amore in quanto tale, l’amore come destino e come promessa. In questo senso, tutti gli uomini sono sognati, tutti possibili protagonisti di una storia d’amore. Quanto a voi uomini, che per le storie d’amore affettate noia, a voi piace essere sognati. L’ artefice dell’ incontro tra questi due sogni è Mr. i-pod. E’ la musica, che si fa spontaneamente narrazione, in forza del suo solo susseguirsi.
Andrès e Amelita li tengo per un po’ sul palmo della mano, indecisa. Dove far pesare la bilancia? E’ così raro l’equilibrio del desiderio, devo decidere chi amerà di più.
Esito e intanto partono i primi accordi di Moon river. E’ quella parola che mi cattura, river, river...No, questa volta l’amore si presenterà nella sua veste più miracolosa, sarà un amore senza squilibri, senza un desiderante e un desiderato, sarà un solo desiderare, ma attraversato da un fiume. Sì, è così Amelita e Andrès sono divisi da un fiume. Questo fiume non è di acqua, o forse sì c’è anche un fiume di acque, largo, pigro, ma non è questo a dividerli. Forse la condizione sociale, forse una storia passata che tiene legato uno dei due. Ma certo! tiene legata lei, Amelita, perché di Andrès abbiamo detto che è un uomo solo. Sì è Amelita che è legata, sposata forse, comunque legata ad un uomo molto ricco e molto potente; del resto quelle scarpe rosse, sulle quali volteggia, debbono costare una fortuna. E invece Andrès “fumabas unos chinos”, si fa qualche spinello, non lavora, scrive e basta.
Divisi dunque. E adesso Mr. i-pod, che cosa accade? Si sono incontrati,lei bella come un rubino e lo scrittore, hanno ballato il loro tango sul lungo tavolato all’aperto, forse ad una festa sul fiume, sì e poi?
Esito, ma ecco si alza come un lamento, la voce struggente della Streisend. I’m calling you...Separati, sono stati separati. Le acque del fiume che li dividerà sono montate, la festa è terminata, si smontano le impalcature, è Amelita che deve partire, tenendo dietro ad un marito o ad un padre, comunque ad un disegno già tracciato, impossibile da cancellare con l’impeto immediato che l’amore richiederebbe.
Amelita parte e canta il suo richiamo accorato. E Andrès? Andrès supplica con la voce disperata di Jaques Brèl, Ne me quitte pas, moi, je t’offrirais des perles de pluie, venues du pays ou il ne pleut pas, je ferais un domaine ou l’amour serà roi et tu serait reine.. ne me quitte pas.. Non mi lasciare, non mi lasciare; ti offrirò delle perle di pioggia, venute dal paese dove non piove mai; farò un regno per te, dove l’amore sarà re e tu sarai regina. Andrès promette, promette di tutto, anche l’impromettibile.
Mr. i-pod guida la danza delle promesse. Adesso è con la voce fonda di Elvis che Andrès promette...winter, summer, springtime too, loving you. Amelita piange.
Mr. i-pod mi inquieta, sembra seguire una strada precisa, sembra avere un disegno perché alle promesse di Elvis seguono le Lagrimas di Dulce Pontes. Che voce sottile, che strazio, quasi sento il sapore delle lacrime. E che bel dramma! Il trucco di Amelita si disfa nel dolore, ad Andrès tremano le mani: splendido addio.
E ora che accade?
No, mi dispiace per ora non lo saprete. Fa caldo, ho voglia di un bagno. Ripongo Mr. i-pod al riparo della sabbia e del sole.
Continua......
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sono giorni di spiaggia anche per me...sono arrivati gli amici e stiamo insieme...
RispondiEliminaLa famiglia Bippi ringrazia sentitamente per questo meraviglioso post (e per tutti gli altri, of course) del quale si sentiva la mancanza.
RispondiEliminaAttendiamo fiduciosi il seguito...
I Bips
da Nazanin:
RispondiElimina"ciao, ho invitato te Marina ( e a P@ola) ad un gioco, visita il mio blog e saprai di che si tratta. non riesco a scrivere un commento per Marina. P@ola, glielo diresti tu, per piacere?!"
dato, ya
Che bella selezione musicale. Libertango mi mette i brividi ad ogni ascolto. Pensa che sull'iPod molti usano la funzione shuffle per mescolare i brani ed avere gli effetti che hai descritto. Tu che li inserisci già casualmente potresti usare la stessa funzione per... riordinarli!
RispondiEliminagrazie per i vostri commenti
RispondiElimina1-visiterò il blog di nazanin
2-riordinerò i miei brani appena sarà finita la storia di andrès e amelita:voglio sapere come va a fonire
3-buona spiaggia a paola