quando in città scoppia l’estate
‘cicciano’ i matti come patate
tremanti assorti sfatti furiosi
portano a spasso le loro psicosi
scoppia l’estate escono i matti
gli esagitati i catafratti
sporchi discinti allucinati
atoni spenti o esagitati
ne trovi uno ad ogni cantone
tremano in stato di agitazione
ora arrabbiati ora piangenti
uomini e donne, ma trasparenti
parlano soli con convinzione
facendo gesti d’irritazione
oppure ridono ridono forte
risate amare risate storte
a piedi nudi uno cammina
avanti e indietro ogni mattina
l’asfalto fuma lui non lo sente
segue un pensiero nella sua mente
conta e riconta parlotta piano
è il tenerissimo matto agostano
un altro siede sul marciapiede
la gente passa, ma chi lo vede?
lancia a qualcuno un’imprecazione
scaglia la propria maledizione
dove stavate miei matti estivi?
matti incazzati matti giulivi
fratelli matti cari al mio cuore
voi disperati senza pudore
matti spauriti o sbarazzini
teneri matti come bambini
matti feroci come dei lupi
matti ridenti bui matti cupi
noi ci guardiamo matti assolati
così vicini così isolati
noi così estranei noi così uguali
esseri umani noi tali e quali
m.p.
marina roma 2005
domenica 1 luglio 2007
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di chi è questa meravigliosa poèsia?
RispondiEliminameravigliosa è esagerato, comunque c'est à moi
RispondiEliminaD'inverno stanno chiusi in casa con le famiglie, d'estate spesso sono lasciati in città da soli. Lavoro in psichiatria e l'estate è il periodo peggiore dal punto di vista delle emergenze: reparto sempre pieno coi casi più eclatanti. Allucinante. Hai colto nel segno, brava.
RispondiElimina@finazio
RispondiEliminalo sospettavo, ma non volevo sospettarlo
buon lavoro buono
ciaomarina
Ciao Marina...
RispondiEliminache fatica per arrivare qui!!! Son dovuto passare per il blog di Finazio, cercarti nei suoi commenti e poi cliccare sul tuo nome. Questo perchè dal commento che mi hai lasciato, non si riesce ad arrivare al tuo blog. Ma adesso ci sono... ;-)
...ora però son stanco (la ricerca è stata estenuante ;-)...e leggerò gli altri tuoi post la prossima volta. L'importante è linkarti, così passo a trovarti spesso. Grazie per essere passata dal mio blog...a prestissimo...
ciao Donnigio, mi spiace per la fatica, forse ho omesso qualche passaggio nel lasciare il commento. Imbranata sono.
RispondiEliminaComunque confermo:hai il potere di ricordarmi cose "dolorosette", rispetto alle quali mi sento impotente e da cui cerco di difendermi.
Ma tu continua così, forse nel link ti indicherò come "coscienza".
ciaomarina
un semplice affettuoso salutone
RispondiEliminaLa follia è l'oblio di un grande dolore...
RispondiEliminaE' stato detto - da Nietzche ne La gaia scienza - che se ricollegarsi è sinonimo di autenticità, la vera sapienza è il ricollegarsi a quello che si sapeva già, alla propria esperienza esistenziale...: di riscontro
la follia è l'oblio di un grande dolore....