domenica 29 luglio 2007

bentornato

Sì! Sì! Sì! Ho ritrovato Raffaele! Ho ritrovato un amico! Vi devo assolutamente parlare di lui. Si chiama Raffaele. Raffaele Bella. È stato mio maestro di chitarra nei primi anni ottanta. Eravamo un piccolo gruppetto di allievi. Nel giro di cinque minuti eravamo tutti amici. Raffaele è stato l’amalgama. Buono oltre l’immaginabile, dolce, ridente, colto, tollerante, spiritoso, e bravo. Se dovessi sintetizzare il suo metodo direi così. Prima lezione: vogliamoci bene. Seconda lezione: vogliamo bene alla chitarra. Terza lezione: si suona. Io venivo da un anno di chitarra classica al Circolo Bosio, preceduto da un altro più lontano nel tempo, sempre di chitarra classica. Maestri entrambi di spessore ma, soprattutto al Circolo Bosio, con tutto il rispetto che si deve a questa istituzione, clima da funerale. Dopo un anno facevo ancora gli stessi esercizi e ogni giorno mi venivano peggio. E poi, non ricordo neppure come, incontrai Raffaele. Rivoluzione totale. Vai con la musica popolare, vai con i cantautori, vai con la musica brasiliana, vai con qualunque cosa ti salti in testa, vai e scrivi tu qualcosa, vai....Naturalmente erano tutti più giovani di me, Raffaele compreso. L’ho ritrovato miracolosamente. Mettendo ordine su uno scaffale della mia libreria, mi è capitato fra le mani il suo manuale di studio della chitarra e in prima pagina c’era la dedica. Inizia con “La vita, amica, è l’arte dell’incontro. Citazione di un verso di Vinicius De Moraes (e anche dal mitico album dei poeti, realizzato da Sergio Endrigo con Vinicius, Ungaretti, Toquinho e Sergio Bardotti, fatto di musica e poesie lette dagli autori). Quando ho digitato il suo nome in Google, immaginavo Raffaele ormai stabilmente residente in Brasile, perso tra belle donne e canti tradizionali. E naturalmente è comparso, il suo nome, strettamente intrecciato con la musica brasiliana, perché il Brasile è il suo amore e forse il suo destino. Ma alla mia e-mail ha risposto da Roma! Roma San Lorenzo, come sempre! Presto ci rivedremo, al momento è “addobbato” a letto, perché ha la schiena “problematica”. È così che si è espresso al telefono. Perché Raffaele ha un modo personalissimo di usare la lingua e tutte le lingue in cui si esprime. Fantasioso e sincretico, come il suo approccio alla vita.
Tornato da poco dal Brasile si sta chiedendo quando tornarci. Nel risentirne la voce dopo vent’anni ho avuto un moto di speranza. Chissà, forse riprenderò in mano la chitarra, abbandonata da anni. Chissà forse Raffaele mi troverà un coro che faccia musica brasiliana, chissà forse... Insomma un moto di speranza in qualche cosa di nuovo. Ma anche la gioia di ritrovare qualcosa di vecchio. No, Raffaele non è vecchio, ha dieci anni esatti meno di me e dubito fortemente che possa mai diventare vecchio, nonostante la sua schiena “problematica”. Ma ritrovare il perduto allarga la nostra vita, risposta i confini che ci eravamo rassegnati a stringerci addosso. Apre. Ci apre. E riaprirsi è bello. Bentornato Raffaele.
www.raffaelebella.it

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