mercoledì 23 aprile 2008
sulle tracce di Enzo Rasi
È un po' strano, quello che mi sta succedendo.
Mi metto davanti al computer e penso ad Enzo Rasi.
E torno al suo blog e lo spulcio per vedere se oggi vi compaia l’indirizzo di posta elettronica che ieri non c’era e neppure l’altro ieri e neppure tre giorni fa’.
E non lo trovo.
E non riesco a farmi una ragione del fatto che ho perso Enzo Rasi.
Chiarisco subito che io Enzo Rasi non lo conosco. Non solo non lo conosco di persona, ma anche come autore di blog lo conosco appena.
Lui capitò casualmente, credo, sul mio blog il 27 marzo e lasciò un commento gentile.
Come faccio sempre passai sul suo blog. Mi piacque il fatto che dichiarasse: La musica è Mozart! perché anche per me la Musica è Mozart. Mi piacque il suo modo di scrivere, e mi colpì perché mi apparve molto distante dalle sue letture preferite, indicate in uno spazio apposito.
Lasciai un breve commento in questo senso, cui cortesemente rispose, e mi ripromisi di passare ancora.
Ma poi non lo feci, si sfogliano tanti blog, tanti attirano la nostra attenzione...
Insomma sul blog di Enzo Rasi sono ripassata solo dopo le elezioni.
Le commentava, addolorato e pieno di domande, in un post molto bello.
Mi preparai a scrivere un commento e lessi quelli che mi precedevano.
Scoprii così che una sanguinosa querelle, di difficile identificazione, lo contrapponeva a Baluginando.
Mi limitai a confermargli, in forma scherzosa, il mio apprezzamento e ad invitarlo ad abbandonare il proposito, espresso nel suo post del giorno, di chiudere il blog definitivamente. Quello, infatti, era il suo post di addio. In seguito ho letto e riletto la storia di questa contrapposizione che ha provocato la chiusura del blog. Mi sembra di aver capito, ma vado a tentoni, che all’inizio si sia trattato di piccole ombre; un termine al posto di un altro. Piccole cose. Poi la discussione virò e divenne di tipo letterario. Si contendeva sullo stile.
Per questo nel commento gli confermai il mio apprezzamento, perché il suo stile è buono. O almeno così appare a me.
Ma, ed è questo che più mi interessa, alla fine per Enzo Rasi la discussione si era fatta diversa e molto coinvolgente perché verteva su quanta e quale parte di se stesso –di noi stessi- fosse presente sul blog.
Si sentiva sconfitto perché aveva voluto-o tentato, o creduto di- mettere sé nel blog e gli sembrava che gli si chiedesse di incartarsi un po’, di cellophonarsi per rendersi più presentabile.
Questo, almeno, è quello che mi sembra di aver capito. Ma, naturalmente, proiettare è fin troppo facile!
Il tema mi trova sensibile, tanto che più volte ci sono tornata sul mio blog.
E mi dispiace che, proprio quando trovo qualcuno disposto a discuterne con la mia stessa partecipazione, questo qualcuno si involi e si renda irrintracciabile. E poi non posso accettare che ci si possa fare del male, attraverso un blog, come se le occasioni che la vita reale ci offre non ci bastassero.
A questo si aggiunge il fatto che non so perdere. Non so cioè accettare, buona, buona, che cose o persone, affetti o simpatie o conoscenze o semplici lampi di presenze, spariscano dalla mia vita. Mi danno, per questo. Non riesco a farmene una ragione. Ingoio, ma mastico amaro. Insomma, non mi so rassegnare.
Così non mi rassegno al fatto di aver perso Enzo Rasi. E lancio questa bottiglia nel maremagnum della rete nella speranza che Enzo Rasi la veda galleggiare sulla battigia di Palermo, la raccolga e ricompaia sullo schermo del mio computer.
Questo post l'ho pubblicato, identico, sotto forma di commento sul blog di Enzo Rasi. Ho aggiunto successivamente solo un piccolo paragrafo che completa il mio pensiero.
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Come sempre, passare da te è scoprire qualcosa di interessante e al tempo stesso di molto caratteristico. Speriamo che lui ti risponda, a questo punto, no?
RispondiEliminaPerdere un blog a cui si tiene è come assistere alla chiusura di un giornale, ci si sente un pò orfani. Perciò nun ce fà scherzetti proprio te, eh?
RispondiEliminaSono intervenuta nel blog di Enzo Rasi a questo proposito. Anche io sono una sua lettrice, seppur discontinua, come te. Tu lanci bottiglie, io, invece, mi sorprendo sempre quando accadono questi colpi di scena. Un blog che chiude mi crea comunque disagio, perchè è una finestra che si chiude sul mondo di un'entità che, in qualche modo,ha fatto parte di noi. Ma non capisco il gesto estremo, a meno che non sia dettato da motivazioni personali che non ci è dato, giustamente, di conoscere. Chiudere perchè un lettore dice che si è cupi o pallosi mi sembra eccessivo. Non credo ci si debba incensare sempre e comunque. A me lo stile di Enzo Rasi piace, ma mi rendo conto che possa esistere qualcuno che lo trovi pesante o qualsiasi altra cosa. Marina, quante volte ti ho detto che non riesco a leggere tutti i tuoi post, perchè per me troppo lunghi e, a volte, di argomenti che non mi aiutano a sorridere, se magari sto giù? Ti ho anche detto che la tua musica è pallosa :-), per questo chiudi il blog? A Balù dico di tutto e di più e lei continua a scrivere. Insomma, credo, ma la conclusione è del tutto arbitraria, credo che Enzo sia stanco per altri motivi.
RispondiEliminaE poi, vive a Palermo: sole, caldo, mare, arte, storia, avrà voglia di andarsene un po' al mare e di abbandonare tastiera a rompiballe.
Ciao sono il tappo della bottiglia, anzi lu stuppagghiu. Una gran parte di ragione ce l'ha Anna, l'altra ce l'ha Marina. Poi ne resta una piccola parte segreta che ho io ma in questo momento devo aver smarrito fra le varie tasche. Parto per 3 giorni, vado in provincia di Trapani, nella riserva naturale dello Zingaro: 10 km di costa intatta tra Scopello e S, Vito Lo Capo. Ho bisogno di farmi abbracciare dalla mia terra: dopo i vostri i suoi sorrisi completeranno l'opera.
RispondiEliminaE dopo? Ma è evidente, riapro il cantiere. Sono proprio uno scemo.
Sono felice di sapere, grazie a questo post-appello, che Enzo tornerà. Grazie Marina, grazie Enzo.
RispondiEliminaV
p.s.: A proposito, Marina, passa da me un istante, quando hai tempo, che ti ho fatto uno scherzetto! :-)
@ Enzo Rasi : Evviva la Sicilia, il mare, il sole, e...lu stuppagghiu!
RispondiEliminaGoditi il tuo Zingaro e torna con tutte le tue parole intatte.
a presto, marina
@ Anna: non ci penso neanche a chiudere il mio blog perché trovi lunghi i miei post e pallosa la mia musica. SO che la pallosa sei tu (;-)
RispondiEliminaciao, bella
marina
Enzo, la tua chiosa è impeccabile: non mi ero sbagliata nell' intuire che sei in gamba e generoso.
RispondiEliminaAllo Zingaro ci sarò anche io, ma in giugno, aspetto qualche dritta da te :-)
Marina, non sono pallosa. Basta,mo chiudo il mio blog :-))
Son contenta che tu abbia ritrovato chi cercavi, ma non è questo il motivo del mio commento. E' che proprio in questi giorni, in cui anche da altre parti si discute più o meno pacatamente su ciò che siamo e su come ci comportiamo qui dentro, mi è venuta in mente questa cosa terribile che ho trovato poi esplicitata nel tuo post. Mi sono detta che quando uno di noi scompare senza preavviso dalla circolazione di lui/lei non si può sapere più nulla. A meno che tu non conosca di persona tutto si dissolve come una bolla di sapone e rimangono solo tracce, le cose già scritte. Mi è parso terribile.
RispondiEliminaMeglio di chi l'ha visto!
RispondiEliminaRagazzi, non ce la faccio a leggere tutta la questione anche se sarei molto curiosa. Quindi perdonatemi se forse sono un po' superficiale: ma non starete un po' esagerando?
RispondiEliminaNon conosco il blog di cui parli, ma forse ci prendiamo troppo sul serio...
RispondiEliminaUno scrive per il piacere di scrivere, qualche volta per raccontarsi, qualche volta no.
Ovvio, essere letti fa piacere, ma in fondo questo che facciamo è poco più di un gioco...
tutto è bene quel che finisce bene!ma nn prendertela troppo,marina.
RispondiEliminaanch'io non mi rassegno a perdere le tracce di chi ho conosciuto, mi dà proprio da fare! l'annuncio potrebbe essere:- chi l'ha visto Enzo Rasi? buona fortuna Marina
RispondiEliminaForse quello che ti ho detto nel post precedente, non centra...Quindi scusa lo sfogo. Giulia
RispondiElimina@Giulia: c'entra moltissimo invece! Il saluto è proprio quello che rende possibile accettare la perdita. Ti capisco perfettamente. E' successo così anche a me. Una telefonata e la mia amica non c'era più. Ogni tanto mi sembra di vederla in strada. Non scusarti, ti capisco
RispondiEliminamarina
tutto resta scritto.
RispondiEliminanulla sfugge a chi spulcia :-))))
RispondiEliminaNO, NON CHIUDA OMOLOGAZIONE NON RICHIESTA...NON SEMPRE HO TEMPO PER POTER LEGGERE TUTTI I POST DI BLOG DOVE CASUALMENTE APPRODO, E POI TORNO, NON POSSO DIRE DI CONOSCERVI...OGNI BLOG CHE CHIUDE E' UNA PICCOLA FERITA, UN TRADIMENTO...
RispondiEliminaSono trascorsi sei anni ed ho la sensazione che il tempo, a volte, passi invano. Non si può discutere seriamente di questo argomento se non partendo da alcune valutazioni iniziali su cosa è un blog o non è e su come ho vissuto io questa esperienza in rete.
RispondiEliminaPer me un blog è libertà seria di comunicare agli altri e a se stessi ma sono molto esigente: la comunicazione deve essere adeguata al post inteso come argomento e deve possedere una misura che non offenda gli interlocutori e sopratutto non trasformi il blog in una chat.
Probabilmente quello che io desidero è pura utopia, immaginare un blog libro che sviluppi e precisi argomenti proposti, che sia fonte di piacere e apprendimento. Tutto questo non necessariamente all'interno di schemi arcaici o rigidi per sintassi, cultura e ideazione.
Questo è stato lo stimolo ad entrare in rete, questo è quello che, anche per responsabilità mia, non è accaduto.
La decisione dopo più di 7 anni di chiudere si impone: e sono certo che i blog che lascerò in rete saranno solo una testimonianza di vita e emozioni...ma mancando l'interloquio non potranno essere considerati blog veri e propri. Immagino che dobbiate accontentarvi.
Credo anche al valore di un ricordo scritto perchè la scrittura accende e completa il senso di ciò che hai in testa, poi ognuno fa suo quello che vuole di una testimonianza e, se ci riesce e vuole, scrive a sua volta un altro capitolo. La scrittura è eterna. ciao Fabrizia.
Perbacco, si chiede le stesse cose da ben sei anni! Questa sì che è indecisione!
RispondiEliminahttp://exodus-rico.blogspot.it/2014/12/tutta-una-vita-fin-qua-dentro-ogni-fine.html#comment-form
Salve, L'ora è tarda, pare , per commentare nel blog di Enzo Rasi, mi spiace essere attraccata solo ora, ho lasciato la mia culla sulle onde del primo post in astrazioni e .... Aproffitto di aver trovato a riva questo angolo ancora aperto, sono rimasta molto colpita dal blog di Enzo rasi, cercavo un modo per rintracciarlo e poter commentare. Il suo blog pare chiuso, e nella mia ricerca sono approdata qui.
RispondiEliminaMi sapreste dare un aiutino?
Saluti
E grazie
Tea