martedì 15 aprile 2008
buongiorno Italia
I pensieri delle 4 e 01 sono i pensieri delle 4 e 01. Hanno un perspicacia fluttuante, perché la notte è andata troppo avanti e la stanchezza ha triturato le ore e persino la certezza che il giorno nuovo verrà.
Un paio d’ore di sonno s’interrompono di botto sotto l’urto di immagini che si arenano d’improvviso nella coscienza e la rabbrividiscono.
È mentre si giace così, in quei primi momenti sconcertati dall’orrore, che si capisce stranamente chi si è. All’ inizio un precipitato di sentimenti che cozzano, si urtano, si respingono e rimbalzano. Una matassa aggrovigliata di proposizioni, con una sintassi primitiva e una grammatica incerta. Congiuntivi, molti. Frequenti ottativi. Sconsolati indicativi. Condizionali vibranti. Potesse essere ancora ieri. Se tutti avessero votato. Crepassero. È un paese di fascisti dentro. Vorrei andarmene altrove.
Ma alle 4 e 11 gli imperativi cominciano ad affacciarsi. Sono gli imperativi che ti dicono chi sei. È quando l’imperativo sale che ti riconosci. L’imperativo non è solenne, ma è come se lo fosse.
In piedi, Marì!” Un caffè e al computer.
Spiacente blonde, ma “niente occhi bassi e tira dritto.” Gli occhi bassi sono loro che debbono tenerli. I, i miei, glieli ficco in faccia. Voglio guardarli bene, uno ad uno.
Io ho dato il mio contributo, in fede e con sacrificio personale, al bene comune. Ho votato, forzando le mie convinzioni, per strappare questo paese al suo oscuro desiderio di passato. Io ho solo un voto. Ho fatto quello che potevo e che dovevo. Mi sento tranquilla.
Intanto questo. Poi passeremo all’ analisi. Malgrado ogni desiderio di renderla sociologica, economica, politica dunque, la parola merda ricorrerà spesso. Perché per i popoli vale quello che vale per gli individui. E cioè che è il carattere che fa la donna e l’uomo e i suoi comportamenti. Il carattere legge e interpreta la realtà, il carattere suggerisce le azioni, il carattere guida i comportamenti. E la lezione di Leopardi sugli Italiani, mutatis mutandis, è ancora valida. Non ho bisogno di rileggerlo, lo conosco a memoria.
E ben si può dire che oggi, al contrario che pel passato, gli stranieri, quando s’ingannano sul nostro conto, più tosto s’ingannano in favor nostro che in disfavore.”
E ancora: Si vede dalla sopraddette cose che l’Italia è, in ordine alla morale, più sprovveduta di fondamenti che forse alcun’altra nazione europea e civile”
Per Leopardi l’Italia è un paese rimasto arretrato rispetto alle linee di sviluppo della civiltà europea. Potremmo contestarlo, smentirlo? Dopo due secoli?
L’italiano è una maschera e ama le maschere dice Leopardi. Ce la sentiamo di negarlo?
Ma chi era Leopardi, in quanto italiano? Il mio amato, il mio insostituibile Leopardi, caro al mio cuore e al mio intelletto, Leopardi era un esiliato. Era un esiliato dentro ed era un esiliato volontario.
Bene, io non sono un Leopardi. E c’è solo da rallegrarsene, perché essere un Leopardi deve aver comportato un tasso di dolore e frustrazione quasi insostenibile. Ma sono esiliata dentro come lui e lo sono volontariamente come lui. Così mi sento.
Mattine fa’ con un’amica tedesca si parlava del peso della storia del proprio popolo su un individuo. Non voglio togliere nulla Irmgard al tuo peso di essere tedesca, ma, credi, anche essere italiana non è cosa facile. Bisogna esiliarsi dentro.
E poi bisogna tirar fuori il carattere. Il carattere non italiano.
Respingere ognuna delle infinite variazioni con cui gli italiani sono italiani.
Le stanerò una per una, queste maschere italiane.
Non oggi. Non ora. Ora sono le 5 e 19, è ancora buio, ma la certezza che il giorno nuovo verrà è tornata. Niente simbolismi o metafore, per carità! Parlo di una giornata qualsiasi, delle sue minute incombenze, dei suoi doveri, delle sue noie, di qualche piccola gioia. Come mi sento?
Beh, il disgusto è tanto. Ma potermi guardare in faccia allo specchio resta una grande cosa.
Anche sapere che non sono sola è una grande cosa. Pensare alle persone ostinate che cercano il bene comune e che lo fanno con quello che hanno a disposizione, anche questo fa bene.
Anche un altro caffè può giovare. Buon giorno Italia.
Post scriptum (tag metablog): per un po' su questo blog la politica non comparirà. Mi e vi concedo una pausa rinfrescante.
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Marina, aiutami: guardo i risultati della Toscana e divento "leghista". Poi penso a voi amici blogger che sento cosi' vicini: siciliani, abruzzesi, romani, piemontesi, friuliani e mi dico: "loro stanno peggio".
RispondiEliminaGrazie per la tua grinta e grazie per il grande Giacomo.
Un abbraccio,
Artemisia,
Marina, ho letto e riletto l'inizio di questo post. La rabbia e l'ispirazione e forse l'insonnia lo rendono di una bellezza senza pari. 'La perspicacia fluttuante', immagini che 'rabbrividiscono l'anima', 'momenti sconcertati dall'orrore'... A me queste parole scaldano il cuore e la mente come uno dei tuoi caffè.
RispondiEliminaE mi sembra giusto che di politica si smetta, per un po', di parlare.
V
p.s.: stamattina ho fatto un giuramento in cucina, testimone la mia pacata signora madre. Se Mara Carfagna diventa ministro, passo alla lotta armata.
La malinconia del mio risveglio la puoi immaginare. Ed immaginerai anche la mia attonita visione di questo paese; il mio paese. Io ho 40 anni e vorrei credere e sperare che il popolo a cui appartengo abbia voglia di progresso, di rinascita, di camminare e raggiungere delle mete. Lo vorrei per me e lo vorrei ancor di più per mio figlio. Io non so come sarà questo nuovo governo. Spero che sia capace di assicurare a questo claudicante paese un miglioramento vero e tangibile. Non ci credo, ma lo spero perchè questa mattina non posso fare altro. Ma ho un rammarico, serio, concreto, enorme: io vedo gli altri popoli avanzare, progredire, ampliare i propri bagagli sociali e culturali. Ed il nostro retrocedere, chiudersi, immobilizzarsi in una recessione regionale che ha del medievale. Con quale considerazione si relazioneranno con noi gli altri governi che ridono e si indignano per la nostra politaica ma che ora è con la parte più retrograda che dovranno dialogare. Mi si dice: ma anche in Francia governa la destra e che destra. Sì, è vero, ma il loro premier ha incluso nel proprio governo esponenti della sinstra e non ha paura o riserve cattoliche nell'attuare riforme sociali che qui sembrano chimere. Inoltre i francesi non sono gli italiani e se il loro premier non farà quello che ha promesso loro saranno pronti a mandarlo a casa, subito e senza tante storie. Noi anche in questo ci distinguiamo e sappiamo in che senso. Ci vendono chiacchere e noi li premiamo.
RispondiEliminaNon è solo una vita diffcile, questo è un paese diffcile, che parla parla ma è attaccato alle sue antiche modalità sociali. Un paese lanciato nel futuro, qui, mi duole dirlo, non lo vuole nessuno.
Ed ora prepariamoci a vedere cosa è successo nelle amministrative.
Sto rileggendo gli Annali di Tacito e mi domando: cosa è cambiato da allora ad oggi? Le guerre, ci sono ancora; gli insulti in senato, persistono; la violenza, rieccola; le manciate di monete d'oro a destra e a manca, attuali; gli italiani incolti, ...
RispondiEliminaIn ogni caso, viva l'Italia.
Rino, ricordando, ma non paragonando.
¡Sin Palabras!
RispondiEliminaP.S. Concordo con Valentina in merito alla Carfagna...
Cara Marina, hai interpretato il sentire di molti di noi. Da temp anch'io mi sento un esule, forse sono sempre stata straniera in questo paese che oggi rivela il suo volto che Berlusconi e Bossi rappresentano così bene. Passando dal giornalaio una signora comprava Libero e Il giornala con aria trionfale di chi avesse vinto una guerra e lo butava in faccia a chi passava di lì con ostentazione... alecuni si sarebbero rallegrati con lei, altri come me forse, secondo lei, avrebbero abbassato la testa. No, io non l'ho fatto... Ci sono, mi sono detta, io ci sono e con me ci sono molti italiani. Non abbassiamo la testa. Un abbraccio davvero grande.
RispondiEliminaGiulia
anch'io non parlerò di politica
RispondiEliminae forse anche d'altro
per quanto non so
un abbraccio
Tez
Io ho paura. Paura della violenza che ci si scaglierà contro da destra. Vivo in un quartiere dove stamane si salutavano col saluto fascista, e ho paura per mia madre marina, soprattutto, che se non si dà una regolata stavolta le prende. Le prenderai, mammì, sta calma.
RispondiEliminaHo paura anche per me. E credo che ci saranno davvero episodi di violenza fisica. Quella verbale l'avete/l'abbiamo già sperimentata tutti stamane, sull'autobus, in ufficio, per strada..
Blonde ma quale violenza .L'unica violenta sei tu .Ormai è andata, fatevene una ragione. E cosi sia.
RispondiEliminaero 'n tantinello preoccupato, l'avevo detto.
RispondiEliminaMa la paura no, vi prego tutti: niente panico, è il sistema migliore per lasciare che la situazione precipiti.
Occhi alti, sempre, piantati in quelli di chi non la pensa come noi e sopratutto di chi la pensa come noi e non ha fatto nulla per evitare che tutto questo accadesse. Poi alle brutte si apre un colcoz a Nepi, capito blondie ?
tranquilli tutti
io ci sono
ciao
Filo
Ma siamo proprio obbligati a tenerci 'sto verme che non ha neppure il coraggio di firmare i suoi commenti ?
RispondiEliminaCosa ci obbliga ad avere i suoi post qui ?
Non ci basta avere una massa di farabutti prepotenti ed ignoranti al governo, in televisione e su i giornali ?
Non ci siamo fatti già abbastanza male ?
Dobbiamo farcene ancora ?
Ahi, Marina!...
RispondiEliminaI nostri animi esacerbati, ieri infuocati, sono in quest'ora gelidi come distese di neve.
Mi guardo intorno e stento a credere che su DIECI persone ce mi circondano almeno CINQUE ha scelto di stare con i mascalzoni leghisti e i ladri del biscione.
Poi mi dico "Ma questa è la Democrazia..." e divento ancora più triste perché penso a chi ha dato la vita per essa, sia in senso fisico che ideale.
E vedo i falchi di Paperone manipolare i libri di Storia e modificare l'impianto che ci ha fatto sperare fino a ieri
e temo che fra qualche mese, Enrico Berlinguer, Aldo Moro, Pietro Nenni, Sadro Pertini saranno bollati come sanguinari comunisti che si nutrivano delle ossa dei bambini.
Italia mia!... Amo i tuoi mari e i tuoi monti, amo le tue città, la tua musica, il tuo sole, ma in questo momento odio profondamente la tua gente: quella che ha votato per il tiranno economico e quella che non votato, soprattutto quest'ultima!
Ciao, Marina!
Lasciami sempre un lembo di fazzoletto per asciugare le lacrime.
Io continuerò come sempre a scrivere di quello che vedo e voglio denunciare. Forse con un filo di stanchezza in più ma senza voglia di arrendermi.
RispondiEliminaCiao Marina
Daniele
Un paese di buffoni non puo' che essere governato da un pagliaccio!E come ho detto in passato un popolo di elettori invisibili! tanto e' vero che nei blog commentano in forma anonima..Tanto orgogliosi di avere vinto che non hanno neanche il coraggio di dire chi sono..Bella li'...
RispondiEliminaMarina... leggermente fuori tema, ma tu ti svegli sempre alle 4? Valentina ha parlato di insonnia, ma il fatto che specifichi 4.01 mi fa pensare ad una sveglia puntata alle 4.00!
RispondiEliminaSe sei in pensione, perche` non ti concedi di svegliarti almeno alle 9??
Filo, parli bene tu che c'hai tre metri di torace. ma io?
RispondiEliminaamici, mi spiace ma ho problemi.
RispondiEliminaIl sito si carica a stento e i commenti non li vedo.
provo comunque a rispondere.
Prima @ marcouk L'insonnia non è intenzionale, scatta e basta; ma almeno uso di questo tempo in più
è vero Carlotta che non dicono di aver votato per il nano, se no non si spiega la differenza abissale tra exit poll e risultati!
guga, anche io mi guardo intorno, mordendo l'aria. E non piangere, incazzati! Ci si sente molto meglio!
@bip: non ti curar di lor...
@ rino: tacito è una lettura dura, dopo si vede solo nero...passa a quel sudicione di Persio ;-)
Denuncia pure Daniele se pensi che serva...
niente paura blonde, solo niente più mance al verme fascista del garage!
@ valentina: nulla da obiettare sulla lotta armata in caso diCarfagna ministro.
grazie per i complimenti, ero ispirata ;-)
@ giulia: siamo d'accordo: testa alta e schiena dritta! e occhio alla costituzione...
@artemisia: qui si trema per il sindaco Artè; pure il sindaco fascista è troppo, credi
Cri, stringi i denti, vedrai che si aggiustano le cose
Polle: non perdere le tue palabras por favor!
abbracci a tutti
marina
servono cinque lunghi anni per pensare , solo per pensare ,di cambiare le cose. Auguri!!!
RispondiEliminala penso come te,e come il leopardi......la politca fa i suoi errori e deve fare autocritica,ma prima devono farla gli italiani.se ancora cosi' si vogliono chiamare.
RispondiEliminaIo sono esiliato dentro dalla nascita. Leopardi mi fa un baffo. In senso buono. Sarà per questo che ogni volta che vado in visita alla sua tomba napoletana mi sento come vicino ad un vecchio amico.
RispondiElimina@Finazio: non sai quanto vorrei andare alla tomba di Leopardi! Per varie ragioni ogni volta che ci ho provato qualche cosa me lo ha impedito. Giura che la prossima volta che stai per andare mi ci porti! marina, invidiosa
RispondiEliminadevo ancora meditare su questa pagina.
RispondiEliminail tema "italiani" è uno dei filoni di riflessione anche della mia vita professionale. la mia fonte pincipale si chiama carlo tullio-altan, indimenticato professore dei miei anni di formazione
ora però volevo riportarti quanto ti ho scritto, dopo un tuo commento a silendo (al quel pure ho risposto):
per marina
nel caso ripassassi di qui:
ti ringrazio per avermi ricordato il caso cuffaro.
lo avevo rimosso. hai girato la lama nella piaga.
quanto a silendo: ecco, lui è un amico con cui riesco a colloquiare nonostante le differenze veramente forti di punto di vista.
credo che dipenda dal suo tono assertivo. mai ingiurioso, anche quando reagisco a certe sue fonti informative e a quelle che - probabilmente ingenerosamente - ho chiamato "indifferenza morale".
credo che dipenda dal fatto che lui è un mediterraneo. è un uomo del sud.
insomma: non è mai tranchant e cattivo come i legaioli che incontro appena uscito di casa. mi confronto spesso con lui. sempre con profitto. come con te. odiata "romana" dai legaioli che riempiono i vostri ristoranti romani con il lore peso greve
ci sentiamo più tardi. ho ancora cose da dirti
ancora io
RispondiEliminaprima ancora di allargare lo sguardo con leopardi ti riporto qui quanto ho scritto da me in risposta ad un tuo commento:
marina
al nord la vedono così (io sono grande minoranza al nord) : la "politica dei no" è insopportabile non solo per il rozzo leghista incattivito, ma per l'operaio che deve andare a lavorare. ecco perchè gran parte del voto operaio è finito sulla lega. non ci sono dubbi: la lega nord è un partito popolare. basta vedere i loro cartelli, i loro banchetti, le loro feste tanto simili alle nostre feste dell'unità
gran parte dei lavoratori del nord si sono ribellati ai veti sulle politiche di sviluppo economico (infrastrutture, in primo luogo).
la seconda spinta è stata la micro-criminalità indotta dalla immigrazione clandestina e dall'invadenza aggressiva degli islamici fondamentalisti . al nord vive un'alta percentuale di popolazione anziana.
questa popolazione ha paura.
pure io, che mi incammino verso la vecchiaia, ho paura. ho dalla mia qualche brandello di cultura e non cado nella risposta lagaiola sostenuta dalla cultura brianzola.
la cultura della sinistra massimalista, invece, se ne fotte di questa paura. anzi: irride chi ha paura. il loro complesso di superiorità questa volta li ha danneggiati in modo (io spero) irrimediabile
alla lunga quasta situazione ha inciso nelle coscienze e si è riversata nel voto.
la sinistra massimalista è incapace per ideologia ad interpretare questo stato d'animo.
la sinistra riformista ha capito la lezione troppo tardi (ma ieri sera ho visto che la bindi e la turco non l'hanno ancora capita anche se incalzate dalle domande di pansa)
sul secondo punto, sono d'accordo con te: il PD non può rappresentare il radicalismo venato di violenza dei centri sociali e della cultura degli ex eskimo.
da anziano con le sue umanissime paure spero che le forze dell'ordine sappiano contrastare le spinte terroristiche acutamente individuate da cossiga.
il dramma della sinistra massimalista è questo: nel 1921 ha favorito l'insediarsi del fascismo (ti dicevo qualche giorno fa degli avvertimenti di filippo turati: aveva ragione lui e torto gramsci e togliatti) e tasca). e quando ha avuto - grazie alla sinistra riformista - la possibilità di governare per due volte ha perso l'occasione per mostrare una togliattiana capacità di governo.
quasta sinistra massimalista ha avuto, a mio avviso, solo quello che si meritava.
è tipico della storia della sinistra italiana di matrice comunista (nella sua versione paranoica) : quella di contrastare gli elementi riformistici che la storia mandava a maturazione.
è successo con il centrosinistra degli anni 1958-1963. è successo con il riformismo della politica italiana espresso negli anni '70 (qui la risposta fu proprio il terrorismo rosso)
grazie per il commento
a rileggerti
ciao marina
RispondiEliminaho trovato quella intervista a massimo cacciari.
meglio di un trattato di socilogia politica.
una argomentazione che centra la questione come lo zen e il tiro con l'arco
cacciari è incredibilmente bravo.
.... l'autonomia del politico !!!
le analsi che lui e tronti facevano negli anni '60 ora si applicano alla lega.
l'intervista è qui:
http://amalteo.splinder.com/post/16780676/Massimo+Cacciari+sulla+questio
grazie amalteo, me la guardo domani mattina.In cambio ti segnalo gli interventi di Nichi Vendola e Paolo Ferrero.
RispondiEliminaciao marina