Dei tulipani si potrebbe credere che la loro eleganza eretta e severa sia sempre irreprensibile. Invece quando il tulipano sta per morire si abbandona alla fine con una lassitudine quasi scomposta. Spalanca la corolla come le gonne una ragazza facile e mostra gli stami declinanti. Perde anche le antere e il filamento resta nudo, deprivato. Poi uno o due petali cadono accanto al vaso e lasciano aperto uno squarcio nella corolla.
Vedere invecchiare e poi morire un tulipano fa particolarmente male perché la sua bellezza è stata sovrana, misteriosa, compatta, senza niente di superfluo o ridondante. Un’unica linea elegante intrisa di colore.
Non invecchia come la rosa, il tulipano. La rosa dal gambo lungo si chiude in se stessa, come offesa, si ritira e inaridisce chiusa nel suo dolore. E il capo che reclina conserva la sua forma e quasi intatto il suo colore.
Il tulipano sbiadisce e crolla. Il disfarsi del tulipano è più doloroso perché sembra arrendersi ad una violenza che lo scuote e lacera irreparabilmente. Mentre della rosa morente sembra sempre che si possa correre in soccorso, sollevandole il capo, rinfrescandola e rianimandola. Ancora un giorno, pensiamo, resiste ancora un giorno.
In realtà la rosa è già morta ma recita per noi la parte dell’ammalata. La rosa ci illude ed essere illusi ci piace. Per un po’ almeno. Il tulipano, lui, non sa fingere. Si disfa e muore e subito sappiamo che non serve raccogliere il petalo e nasconderlo e ruotare un po’ il vaso perché la falla nella corolla non sia visibile. Il tulipano crolla davanti a noi, impudico e sincero.
Bellissimo post!
RispondiEliminaNon tengo mai fiori recisi in casa, proprio perchè vederli morire lentamente mi da un senso di grande tristezza e allora...mi circondo di sempreverde e di giallo : i miei limoni!!!
Buon week-end Marina
Rosanna ( Gagarin)
I fiori appassiscono e muoino anche se li lasciamo sulla pianta o nel vaso. E' un ciclo naturale: la natura si rinnova così. E noi non facciamo eccezione. Soffriamo più della rosa recisa? Non so rispondere.
RispondiEliminaChe bella riflessione! Ciao.
RispondiEliminaBella riflessione, sì! Il tulipano esiste sulla terra per portare il suo messaggio: ammira la mia bellezza ora che c’è, sii capace di goderne ora, perché quando ti volti non ci sarà più. I tulipani sono come quelle belle anime fragili nascoste agli sguardi dei più…E una distesa di tulipani mi fa pensare ad un esercito di anime fragili alla riscossa!buona giornata di sole Marina :-)
RispondiEliminaNel momento in cui i fiori sono recisi iniziano a soffrire, piangono del dolore causato ai loro steli, alla mancanza della pianta madre, all'allontanamento dal loro vero habitat.
RispondiEliminaCertamente muoiono, è nel nostro ciclo, ma lo fanno con una naturalità da ammirare, contenti per aver servito l'uomo, gli animali, la natura, felici d'essere vissuti per gli altri.
Ecco perché qualcuno disse:
Chi non vive per servire, non serve per vivere.
Rino, naturale.
Ah, l'essenza, la verità individuale profonda! Ciascuno non può essere altro che se stesso!
RispondiEliminaE del papavero che dire?
"Non sono rose, non son tulipani
che ti fan veglia sull' orlo dei fossi
ma sono mille papaveri rossi".
(libere associazioni)
Giorgio
E' il gioco della vita e della morte che si ripete in ogni specie vivente. Apparentemente in forma diversa.
RispondiEliminaBellissimo post, complimenti! :)
Che meraviglia di post. L'ho letto non so quante volte. Amo i fiori, recisi e non. E li amo, soprattutto quando stanno morendo. Li curo sino all'ultimo spasimo e cerco di esaltare la bellezza della morte.
RispondiEliminaCara Marina,
RispondiEliminaper uno che oggi si è alzato "storto", e sta vivendo la sua giornata da incazzato, il tuo bel post è una boccata d'aria fresca. Grazie.
Hai ragione il tulipano ha un modo di morire diverso... Io amo i fiori, ma quando muiono mi viene una stretta al cuore. Ora prendo piante fiorite e cerco di non farle morire... Non è sempre un'impresa facile.
RispondiEliminaCiao, Giulia
Non tengo mai in casa fiori recisi.
RispondiEliminaTra la rosa e il tulipano, scelgo quest'ultimo...
il tulipano è il mio fiore preferito... è, secondo me, il più bello tra i fiori in boccio, ed è proprio questo stadio che me lo fa prediligere agli altri. le sue tinte prima tenui poi così nette nella fioritura, lo portano a morire lsciandone sempre vivo il ricordo.
RispondiElimina"...Essere un canto sulla bocca dell'amata è pur cosa meravigliosa, ché il comune discende agl'inferi muto."
F.Schiller
J. Brahms
Naenie, op.82
Bella la descrizione delle due diverse tipologie di morte, bellissima quest'immagine della caduca corolla del tulipano che si spalanca come le "gonne di una ragazza facile" e della vezzosa rosa che, per compiacerci, si mummifica nel suo dolore occultandoci la propria morte.
RispondiEliminaChe dire, un post filosofico che, se vogliamo giocare alle libere associazioni, mi ha fatto venire in mente il "sofisma dell'effimero" di Diderot.
Buon fine settimana, Clotilde
Una immagine descrittiva dura che rimanda all'agonia di certe malattie dell'uomo. E ti fa sentire quel tulipano ancora più vicino a te.
RispondiEliminaPotresti rielaborare questo post e farne una poesia, perché è già poesia.
RispondiEliminaSaluti :)
dıo che meravıglıa! non amo vedere morıre ı fıorı, ma dıreı che scelgo la rosa... mı pıace essere ıllusa fıno all ultımo.
RispondiEliminaHe he...la rosa sa di essere la rosa.Il tulipano è stato anche altro in passato, ne ha viste di tutti i colori....
RispondiEliminaBella questa tua riflessione, proprio oggi leggevo di senilità e morte, con tutto ciò che comporta per la persona che giorno dopo giorno vede morire un pò di se stessa...
RispondiElimina@il Russo: siamo tutt'uno, accade a noi quello che accade ai fiori. per questo ci parlano, penso.
RispondiElimina@Marisgutta: ho scoperto recentemente che il tulipano è arrivato a noi dalla Turchia. certo lungo il viaggio deve averne viste di cose...
òClotilde: il sofismo dell'effimero di Diderot! a questo punto se non lo leggo mi sparo!
@Maria Rosaria: chissà che bello questo incontro Schiller Brahms! ti invidio la tua conoscenza della musica...
sul dibattito fiori recisi sì, fiori recisi no io tendo a non essere rigida: quelli che ho in pianta sul terrazzo in genere li lascio morire lì dove sono, ma quelli già recisi e in vendita li compro volentieri.
Comunque è ormai diventato un lusso che non ci si può concedere spesso.
abbracci a tutti, marina
No, non c'è bisogno di un simile gesto. Diderot parla del "sofisma dell'effimero" nel "Sogno di d'Alembert" (1769); troverai le pagine in cui se ne parla nella tua casella di posta eletronica entro stasera. Promesso.
RispondiEliminaBuona domenica, Clotilde
Pagine inviate.
RispondiEliminasai che differenza vedo io, Marina?
RispondiEliminaE' che il tulipano fa come se aprisse le braccia alla morte, fino a quando gli ricadono senza più vita.
Somiglia ad una morte più innocente e più "arresa" quella del tulipano, la rosa è ritegnosa e sdegnosa di suo, fin nel morire.
questo credo
ciao, ragazza bella
Oggi ho comprato tulipani rosa per regalo ad un'amica...non potevo togliermi dalla testa il suo disfacimento impudico e sincero...
RispondiElimina@clotilde: ricevuto! grazie, passo a leggere
RispondiEliminaIl ricordo...è un fiore che non può morire
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