Le descrizioni invece della propria personalità mi attirano come calamite.
Tutte quelle ironiche mi fanno loro.
Sono diventata lettrice ed amica di Erasmo perché capitando sul suo blog lessi questa sua descrizione: Ho il pollice opponibile e la patente. Per tutto il resto c’è mastercard. (poi cambiato in “c’è la mia autobiografia)
Talvolta il titolo stesso del blog è un’ auto descrizione: esistono ironica, placida, ramingo...
Ma soprattutto mi soffermo sulla frase in epigrafe che compare in alto, quel motto con cui ci presentiamo.
Mi sembra infatti che i dati descrittivi siano poca cosa; inoltre possono essere menzogneri, mentre la scelta del motto non inganna neanche se vuole.
Certo è studiata, non immediata, né messa di slancio; ma se non dice veramente come siamo dice come vogliamo apparire e quindi come vorremmo essere. E quindi ...come siamo.
Ce ne sono di ogni tipo e confesso che per me fanno spesso da timone. Alcune mi respingono come un affronto e proprio non riesco ad accostarmi al blog.
Le ridondanti, le enfatiche, le apocalittiche, le fantasmagoriche, le barocche, che ve lo dico a fa’ ?
Altre mi catturano immediatamente.
Ci sono delle interessanti ricorrenze. Parole che si ripetono da un blog ad un altro. Naturalmente diario e percorsi e itinerari e ricordi e memorie.
Le parole pensieri, emozioni, idee, passioni, storie, sogni, immagini, visioni, parole stesse, tornano spessissimo. Anche riflessioni compare, ma più di rado. Si accompagna talvolta a spunti.
Questi pensieri , sogni ecc sono sempre sparsi, talvolta strappati, tal'altra in disordine, spesso in libertà. Insomma si sente la consapevolezza- timore di parlare al vento e insieme il desiderio di scusarsi anticipatamente: non vi aspettate un percorso coerente, irreprensibile, sono solo io, che scrivo così, come mi viene giorno per giorno...
Libertà è un'altra parola che torna spesso. E' evidente che la si cerca in questo spazio, che lo si vive proprio come occasione di libertà. Poi leggendo, col tempo, si scopre che alcuni l'hanno davvero trovata questa libertà e che per altri è restata solo un desiderio.
Una parola ricorrente è scambio. Questa è un’esigenza che si dichiara apertamente. E viaggio. C’è un anelito ad andare, a muoversi, a scambiare il proprio posto nel mondo, anche se solo sui monitor...
Ci sono spesso riferimenti alla luce. Riflessi, luci, prisma, sfaccettature, lampi, bagliori e, naturalmente, baluginando. E molti specchi, molte finestre, fessure, spazi aperti. Anche le parole orme e passi compaiono spesso. L'idea di andare e di essere seguiti ritorna.
Quanto ai motti, alcuni di questi sono citazioni. Noi blogger saccheggiamo il mondo dei libri e ne tiriamo fuori massime di vita che indichino la strada a noi e a chi ci legge. Io stessa ho fatto così.
Ci sono quelli esortativi. Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze (Valery)
O dei veri e propri imperativi che ci diamo:
La mia libertà è limitata da quella degli altri
Altri invece non sono inviti o prescrizioni, né per noi né per gli altri, ma semplici considerazioni, sintonie che troviamo con un filosofo, uno scrittore, un poeta. O descrizioni del nostro stato d’animo prevalente. O di noi stessi.
Sono in genere molto belli.
Un Ulisse senz’altra Itaca che quella interiore (Yourcenar)
La farfalla non conta gli anni...ma gli istanti (Tagore)
Vi è nell’instabile una maggiore porzione di avvenire che nello stabile. E il presente altro non è che un’ipotesi non ancora superata (Musil)
Più che il senno può la passione, che di gran mali pei mortali è causa (questo è Euripide ma l’autrice non ce lo dice)
Dove credete che siano andati gli unicorni, gli ippogrifi dagli occhi dolci e mansueti, le sirene gentili e aggraziate? In nessun posto: sono sempre qui. E’ solo che non li vediamo (E. Bencivenga)
Più che il senno può la passione, che di gran mali pei mortali è causa (questo è Euripide ma l’autrice non ce lo dice)
Dove credete che siano andati gli unicorni, gli ippogrifi dagli occhi dolci e mansueti, le sirene gentili e aggraziate? In nessun posto: sono sempre qui. E’ solo che non li vediamo (E. Bencivenga)
Quand on est con est con(Brassens) e da subito sai che lì troverai qualche spigolo. E naturalmente abbocchi.
Il mio amore addosso come una bestia nuda (Eluard)
Il mio amore addosso come una bestia nuda (Eluard)
Ciò che è atteso non si avvera. Per ciò che non è atteso un dio trova la strada.(Euripide)
La strada è un’altra parola che compare spesso. Assieme a via, fiume e mare. Luoghi privilegiati. Ma la natura comunque è spessissimo presente, sotto forma di alberi, di boschi, di fiori, di animali. Il lupo torna spesso e si staglia con tutti i suoi significati simbolici.
“Un’anima nomade. Cammino il Sogno: le orme che lascio dietro di me sono orme di lupo.”
Quella che in assoluto mi ha colpita di più è Dico che nessuno si ricorderà di me, nei dì futuri. (Saffo).
Mi ha dato da pensare. Mi sono chiesta se il fatto stesso di tenere un blog non volesse esorcizzare questo destino o se l'autore l'avesse messa proprio per significare che, come Saffo è ancora nella memoria di tutti noi, anche noi possiamo restare in quella altrui. O anchese rappresentasse quasi il senso della inutilità del proprio sforzo di scrivere e testimoniare se stesso. Dopo un po’ di tempo che seguo questo blog ancora non sono riuscita a decidere l’intenzione con cui quella frase è stata posta. Ma prima o poi lo scoprirò.
La strada è un’altra parola che compare spesso. Assieme a via, fiume e mare. Luoghi privilegiati. Ma la natura comunque è spessissimo presente, sotto forma di alberi, di boschi, di fiori, di animali. Il lupo torna spesso e si staglia con tutti i suoi significati simbolici.
“Un’anima nomade. Cammino il Sogno: le orme che lascio dietro di me sono orme di lupo.”
Quella che in assoluto mi ha colpita di più è Dico che nessuno si ricorderà di me, nei dì futuri. (Saffo).
Mi ha dato da pensare. Mi sono chiesta se il fatto stesso di tenere un blog non volesse esorcizzare questo destino o se l'autore l'avesse messa proprio per significare che, come Saffo è ancora nella memoria di tutti noi, anche noi possiamo restare in quella altrui. O anchese rappresentasse quasi il senso della inutilità del proprio sforzo di scrivere e testimoniare se stesso. Dopo un po’ di tempo che seguo questo blog ancora non sono riuscita a decidere l’intenzione con cui quella frase è stata posta. Ma prima o poi lo scoprirò.
Rarissimamente nel titolo del blog o nella presentazione ci si definisce per quello che si fa. Evidentemente l’identificazione con il proprio destino lavorativo è scarsa, ci sta stretto, lo si vuole superare, se ne vuole uscire.
C’è un’eccezione però e di che peso! Quello che porta i morti.
I motti comunque ti danno subito la sensazione dell'ambiente in cui ci si muove.
"Omologazione non richiesta. Non voglio la cittadinanza prestabilita da parte di niente e nessuno. Confrontarsi non adeguarsi." Tu sai da subito che lì non troverai buoni sentimenti né “volemose bene”.
Quando ci si descrive, a fianco del post, una cosa che si mette sempre in evidenza sono le proprie contraddizioni. La ricchezza spesso disordinata della propria personalità. L’ho fatto anche io nel mio profilo anche se poi l’ho rivisto. Non perché nel frattempo le mie contraddizioni si siano risolte ma perché mi è sembrato eccessivamente lungo. Credo che questa sovrabbondanza di antinomie dipenda dalla difficoltà di definire univocamente noi stessi.
Alcuni motti sono anonimi e in tal caso, come un editoriale, io li attribuisco all’autore del blog. Sono molto interessanti, perché si dichiara il senso generale del proprio stare nel mondo blogger e nel mondo tout court.
La vita è una passione continua...e le mie sono tutte a tinte forti.
Politicamente corretta o almeno ci provo.
Tempo di mettere buon legno di faggio a far fuoco. Raccogliere i fogli sparsi e prendere penna, per non farsi sorprendere, gli inverni a venire, impreparato ai ricordi.
Ogni stagione dell'anno, così come ogni stagione della vita, dà i suoi frutti. Le stagioni si susseguono l'una dopo l'altra: la trasformazione è continua ed avviene con ritmi naturali. "Festina lente", cioè "affrettati lentamente" è l'antico motto che ci aiuta ad evitare sia lo stress che l'immobilismo. Se ne abbiamo voglia, regaliamoci dunque qualche frutto di stagione...
Qualcuno non mette motti, ma ci accoglie con grande semplicità e cortesia, proprio come una padrona di casa.
Grazie di aver incrociato il mio cammino. Buona Navigazione nel mio piccolo Mondo Creativo e Personale.
Semplicemente la curiosità di entrare in contatto con qualcuno per condividere interessi e scambiare pensieri, così senza pretese...
Benvenuti in questo blog, dove nel rispetto degli altri e delle loro idee ci si confronta...
Ci si sente accolti con grazia ed è un piacere tanta semplice cordialità.
A me piace anche scrutare le facce e osservare le immagini di apertura. Ma a questo dedicherò un altro post.
C’è un’eccezione però e di che peso! Quello che porta i morti.
I motti comunque ti danno subito la sensazione dell'ambiente in cui ci si muove.
"Omologazione non richiesta. Non voglio la cittadinanza prestabilita da parte di niente e nessuno. Confrontarsi non adeguarsi." Tu sai da subito che lì non troverai buoni sentimenti né “volemose bene”.
Quando ci si descrive, a fianco del post, una cosa che si mette sempre in evidenza sono le proprie contraddizioni. La ricchezza spesso disordinata della propria personalità. L’ho fatto anche io nel mio profilo anche se poi l’ho rivisto. Non perché nel frattempo le mie contraddizioni si siano risolte ma perché mi è sembrato eccessivamente lungo. Credo che questa sovrabbondanza di antinomie dipenda dalla difficoltà di definire univocamente noi stessi.
Alcuni motti sono anonimi e in tal caso, come un editoriale, io li attribuisco all’autore del blog. Sono molto interessanti, perché si dichiara il senso generale del proprio stare nel mondo blogger e nel mondo tout court.
La vita è una passione continua...e le mie sono tutte a tinte forti.
Politicamente corretta o almeno ci provo.
Tempo di mettere buon legno di faggio a far fuoco. Raccogliere i fogli sparsi e prendere penna, per non farsi sorprendere, gli inverni a venire, impreparato ai ricordi.
Ogni stagione dell'anno, così come ogni stagione della vita, dà i suoi frutti. Le stagioni si susseguono l'una dopo l'altra: la trasformazione è continua ed avviene con ritmi naturali. "Festina lente", cioè "affrettati lentamente" è l'antico motto che ci aiuta ad evitare sia lo stress che l'immobilismo. Se ne abbiamo voglia, regaliamoci dunque qualche frutto di stagione...
Qualcuno non mette motti, ma ci accoglie con grande semplicità e cortesia, proprio come una padrona di casa.
Grazie di aver incrociato il mio cammino. Buona Navigazione nel mio piccolo Mondo Creativo e Personale.
Semplicemente la curiosità di entrare in contatto con qualcuno per condividere interessi e scambiare pensieri, così senza pretese...
Benvenuti in questo blog, dove nel rispetto degli altri e delle loro idee ci si confronta...
Ci si sente accolti con grazia ed è un piacere tanta semplice cordialità.
A me piace anche scrutare le facce e osservare le immagini di apertura. Ma a questo dedicherò un altro post.
NB Ho citato solo prologhi che mi piacciono, ma non tutti i prologhi che mi piacciono. Sono troppi.
Infatti sono molto belli i prologhi che scrivono molti blogger. E dovrei farci più caso...
RispondiEliminaFaccio outing: quando ho letto «Anche "riflessioni" compare, ma più di rado. Si accompagna talvolta a "spunti"», ho ostinatamente inteso "sputi" e non capivo, mi arrabattavo nell'interpretazione... Ma quando ho capito che mi ero persa una enne per strada mi sono scardinata dalle risate! Certi 'spunti', nella blogosfera, sono degli autentici sputacchi... :-D
RispondiEliminaV
Bella l'analisi che fai, Marina...
RispondiElimina..come vogliamo apparire, come vorremmo essere e dunque ...come siamo...
Fosse così facile...Ma ti benedico per questa tua generosità e l'identificazione che fai tra potenza e atto...
Io che sono nuova di blog ora mi paralizzo all'idea di fare l'introduzioncina, e l'autobiografia, che, questa, ogni volta che tento di farla mi sembra di scrivere il mio epitaffio...
Sai che io avevo messo un discorsone-profilo che era inizialmente un post?
RispondiEliminadichiaravo tutte le cose che amavo di più nelle persone...insomma un po' pallosetto e pure na 'nticchia sentenzioso.
Mi fece notare certe sue caratteristiche uno che aveva all'apertura del blog un'ode a sé stesso...sì, il classico bue che dice cornuto all'asino.
Di solito quelli che stendono imperiture lodi-quasi-lapidi a sé stessi in apertura raramente, o forse meglio dire MAI(!), mi piaceranno o mi faranno ricredere sulla pessima opinione iniziale(tant'è che in uno ce sò 'ncocciata proprio di recente: ego devastante, dopato, immaginifico, roboante, barocco e rococò, fronzoli e falpalà...se semo capite...Marina mia).
Insomma, dopo l'intervento del portatore di ego napoleonico- al quale non ho mancato di far notare la sua intima e pure esteriore contraddizione (me 'o dovevo tenè? No!) ho deciso di tagliare la mia presentazione: l'ho messa in lavatrice, l'ho centrifugata de' brutto e m'è 'scita taglia-baby:
mò sì che me piace!
Interessante e concordo assolutamente sul concetto che i motti siano spesso i più indicativi dell'aria che tira su un blog. La citazione di Saffo mi ha intrigato molto, mi dai l'indirizzo del blog?
RispondiEliminaDevo però dirti che, a volte, ho la sensazione sottile ma incombente che sia tutto falso; tutto, dal motto al profilo e quant'altro. Se l'autore non si ama e si nasconde, mi chiedo, io con chi sto parlando? Questo è il vero anonimato e il vero mistero da svelare.
Il poco tempo che non mi permette di andare girovagando per blog, per cui seguo ormai solo quelli "storici".
RispondiEliminaPeraltro, con alcuni di questi si è stabilito un feeling come se ci conoscessimo davvero (con una è anche capito, anche se per pochi minuti...).
Se poi arrivano da me commentatori nuovi, li vado a conoscere e commento il loro ultimo post.
Se mi piacciono o mi interessano in seguito cerco di conoscerli meglio e vado a ritroso nei loro scritti.
Hai fatto una bell'analisi del nostro mondo virtuale...
Io amo guardare il linguaggio che è usato nei blog, da quello stabilisco simpatie, repulse, ammirazioni o rifiuti e quello è espresso ovunque in un blog ovviamente. Qualsiasi sia l'argomento trattato, attraverso di esso si intravede la persona
RispondiEliminaCaspita! Hai scandagliato la blogsfera!Interessante...A me un blog piace sfogliarlo come gli albi illustrati..dopo aver letto mi piace tornare ad osservare. Quello che uno mette nel proprio blog non è mai involontario, oltre ai post, mi incuriosiscono i contorni, tutti. Ma tu è degli incipit che stai parlando...
RispondiEliminaAnch'io che non ne ho una. A me piaceva molto la frase dell'"Heautontimoroumenos" di Terenzio che tu avevi scelto prima di questa: perfetta per mettere in evidenza il valore degli errori e della perfettibilità umana.
RispondiEliminaBuonanotte, Clotilde
marina carissima, ti confesserò: il mio "Ho il pollice opponibile e la patente. Per tutto il resto c'è la mia biografia!" credo di averlo scopiazzato da qualche parte! Mi perdonerai, son sicuro...
RispondiEliminacon affetto,
ilpiccoloLord :)
Sono veramente troppi. Ciao
RispondiEliminaBello questo inventario della blogsfera! Mi sa che ti ha portato via diverso tempo però noi ce lo godiamo.
RispondiEliminaSinceramente io apprezzo coloro che scrivono subito sul loro profilo chi sono (sesso, età e magari collocazione geografica). Perchè fare tanto i misteriosi?
Il fatto di andare a leggere il primo post me lo insegnò una delle mie prime commentatrici. Secondo lei è il "posto più reale". Talvolta è vero, ma altre volte (hai ragione) è casuale (idiota mai!).
In ogni caso devo spezzare una lancia a difesa dei post vecchi in generale. Secondo me se si vuole capire la persona che ci sta dietro il blog i primi post sono importanti perchè ognuno di noi tende a scrivere subito le cose che gli stanno più a cuore. Dopo uno o due anni i post "del presente", come dici tu, possono essere anche casuali.
Sarà che a me piace sempre andare alle origini.
Mi stai facendo pensare...il mio blog nasce come regalo da un'amica, che mi ha aperto la pagina prendendo quell'interrogativo da una lettera privata...non l'ho mai cambiato perché non ho mai creduto di superare tre lettori...poi ho riflettuto: lasciamolo come provocazione..."esistere" ovvero avere uno spazio di pensare liberamente, in una realtà dove ti si chiede di non pensare affatto...
RispondiEliminaDifficile che ti permettono di esistere. Infatti i commenti più assidui sono stati di un soggetto che voleva non farmi esistere, possibilmente dimostrare che ero pazza. Interessante davvero provare a scrivere senza paura!
baci
pensa non sono ancora riuscita a leggere il tuo ultimo post,perchè mi sono soffermata due volte su questo.
RispondiEliminaMolto interessante e profondo quello che dici...
A me per esempio colpisce molto il modo di porsi di chi scrive prima del contenuto e quasi sempre quando sono in un luogo nuovo vado un po' a ritroso...
Un abbraccio di buona giornata!
@Enzo: il blog è Il vento tra gli alberi sileno45.blogspot.com
RispondiElimina@Angela: sai che il tuo blog è l'unico che io conosca con un punto interrogativo? e invece è pieno di risposte! grazie, marina
@Artemisia: i misteri infastidiscono anche me, ma riconosco che qualcuno potrebbe avere delle buone ragioni. Quando avrò tempo mi faccio un giro sui primi post e poi potremmo scriverci un post insieme, che ne dici?
@Clotilde: l'ho tolta perché girando l'ho trovata un po' inflazionata. Ah distinguersi...che debolezza!
@Linchetto: hai ragione il linguaggio è interessante. Perché non lo analizzi tu anche per noi? (Oggi sto dando compiti a tutti) :-)
@Chiara: se ti ho rincuorato ne sono lieta; adesso sono molto curiosa della tua scelta
@Vale addirittura sputi! però sarebbe divertente, aprire e l'autore ti sputa...
@Tereza: se semo capite tereza mia. Ti autorizzo ad essere sentenziosa! anche perché adoro le tue sentenze. Anche quando "bislacchi" un po'.
@francesco: benevenuto e grazie. Appena ho tempo vengo in esplorazione da te...
OK, buona idea.
RispondiEliminaCapisco perfettamente non voler pubblicare nome, cognome, indirizzo e anche foto (io sono la prima ad aver paura di cio'), pero' dire semplicemente se si e' uomo o donna, giovane studente o pensionato, eremita o minatore, facilita il compito di chi legge. Si' e' vero, e' riduttivo etichettarsi ma cio' evita in parte i malintesi e le gaffe e tu ben sai quanti fraintendimenti nascano sui blog.
Che post intrigante...più del precedente, ma non quanto il precedente del precedente, per non parlare di quello prima...e non ho ancora letto l'ultimo!
RispondiEliminaCi farò notte qui....
benvenuta marisgutta: tranquilla siamo aperti 24 ore su 24!
RispondiEliminaaspettami che passo...marina
hai fatto un bellissimo lavoro ed un post stupendo in cui mi ci sono ritrovata in una delle mie frasi insieme con tante altre molto interessanti
RispondiEliminabrava Marina !
mi sono dimenticata invece di dirti che il mio Pensieri in Libertà è nato dopo il sito PupazziePensieri ed è legato proprio al nome del mio sito
RispondiEliminalà ci sono soprattutto i lavori, pupazzi compresi, mentre nel blog dovrebbero esserci i pensieri e le riflessioni
e il nuovo blog Non solo Libri! ho vuto l'esigenza di fare un pizzico di ordine e di parlare principalmente di Libri, che adoro e leggo in grande numero...
chi ha inventato i blog era un vero genio, non trovi, Marina?
A volte mi faccio attrarre da blog da titoli spiritosi.In genere sono una delusione.
RispondiEliminaUno si è mostrato all'altezza
http://feeds.feedburner.com/PensaSeAvreiStudiatoDiPiu
Cristiana
@Erica SI ERA UN VERO GENIO, adoro il mondo dei blogger
RispondiElimina@Cristiana: vado a vedere il blog che citi
@Artemisia: senti, vogliamo darci un mesetto di tempo e leggerci (ognuna di noi) il primo post di una decina di blog? Scegli quelli che preferisci e mandameli. Prima di un mese io non ce la faccio
RispondiEliminamarina
Volentieri, Marina. Anch'io prima non ce la farei. Non ho capito bene il compito: gli stessi 10 per me e per te o ciascuna dieci diversi?
RispondiElimina@Artemisia io direi dieci per uno, una ventina mi sembra più significativo. Che dici?
RispondiEliminaOK. Ti faccio sapere.
RispondiEliminami hai fatto venire in mente che il mio haiku di accoglienza nella mia pagina mi si è proprio imposto da sé, inconsciamente s'è fatto avanti e si è piazzato ed io gli ho dato libero spazio!
RispondiElimina(è la memoria /papavero di campo/ che tiene desti)
(mi piace ancora)
la frase tua, di christa wolf fatta tua, mi è molto piaciuta appena letta la prima volta della prima visita: c'è raziocinio ma pure sperdimento ed impalpabilità
e credo da quel che di te intuisco che ti rappresenti e ti si addica del resto è proprio lì a rivelare