Nel libro che ho appena terminato di leggere "Con uno sguardo diverso", Christa Wolf descrive il suo soggiorno americano del 2001.
Il 27 settembre, a Los Angeles, ascolta alla radio un commentatore che illustra il discorso di W. Bush dopo l'attentato alle Torri gemelle. Giunto alla frase "Chi non è con noi è con i nostri nemici", il giornalista dichiara di trovarla "adeguata a questi tempi".
Così commenta la Wolf:
Forse non sa che non sarà certo facile, quando "questi tempi" saranno passati, riaccendere il pensiero critico che è stato soffocato.
Ecco, questo è il problema anche nel mio paese: riaccendere il pensiero critico.
Lavoro che spetta ai politici, agli intellettuali, ai giornalisti, scrittori, artisti, insegnanti, ecc.ecc.
Lavoro che possono fare tutti quelli che sono in posizione tale da essere ascoltati da molta gente.
Ma non solo. Lavoro che spetta ad ogni cittadino. "Il cambiamento, mi ha scritto opportunamente Roberta, non sta mica solo nelle mani di chi governa."
Né di chi non governa, aggiungo io.
Ha ragione. Il cambiamento sta anche nelle nostre mani.
E dunque: gettare i semi del dubbio qui e là, in ogni incontro. Infilare delle zeppe nei meccanismi ben oliati dello sragionare comune. Essere sempre un po' più informati degli altri e correggere, ricordare, sottolineare, far osservare...
Va beh, vado al lavoro!
Si ho sempre pensato così. C'è molto da fare. Ciao
RispondiEliminaDa fare..forse troppo.
RispondiEliminaBuon lavoro.
Cerco di farlo da sempre, ma non mi pare che abbia portato a molto. Comunque apprezzo la tua buona volontà, quella che nessuno di noi dovrebbe perdere....
RispondiElimina"...Lavoro che spetta ad ogni cittadino..."
RispondiEliminaMai fui più d'accordo di così...
Sai quante volte ci provo? un'infinità! Sarà perchè cerco di farlo ragionando? con pacatezza? senza urlare? anche con dolcezza e affetto?. Ma capita di trovarsi di fronte un muro. Non sarò capace io, forse.
RispondiEliminaHai ragione!
RispondiEliminaAnch'io nelle conversazioni con i conoscenti (con propensione al qualunquismo), cerco di seminare qualche dubbio, ma raramente germina qualcosina, anche perché la risposta che ottengo più frequentemente è: "tanto sono tutti uguali".
Domanda: Perchè molti anni orsono,
(purtroppo), c'era qualcuno di diverso, rispettato per il suo rigore morale e oggi non lo vedo più nemmeno io?
Sileno
Riaccendere il pensiero critico... Dici giusto, e dobbiamo farlo tutti sempre, Giulia
RispondiEliminaEssere sempre un po' più informati degli altri e correggere, ricordare, sottolineare, far osservare...
RispondiEliminaaggiungo un'altra cosa che, presupponendo ciò che hai già menzionato, è forse anche più difficile: proporre.
A tal proposito ho intenzione di sottoporti in anteprima delle proposte che ho elaborato con il mio gruppo di lavoro e che intendo portare in discussione dalla prossima assemblea della giovanile. Ho voglia di un tuo parere. Critico, of course!
un abbraccio,
ilpiccoloLord
Ecco, appunto!!!!
RispondiEliminaAmmiro sinceramente chi ci riesce. Io non ce la faccio. Un po' la mia timidezza, un po' la pigrizia di spendere energie e parole per chi sento lontano mille miglia, un po' perchè, come ho scritto altre volte, finisce che magari sono gli altri a convincere me. Non sono portata. Finisco quindi per parlare solo con chi il pensiero critico lo esercita di già e quindi "gioco in casa". Un piccolo lavoro però lo faccio sui miei figli. Con loro mi impegno più che posso.
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