Carlos Gardel "Buenos Aires"
Buenos Aires di Jorge Luis Borges
De mis humillaciones y fracasos;
Desde esa puerta he visto los ocasos
Y ante ese màrmol he aguardado en vano.
Aquì el incierto ayer y el hoy distinto
Me han deparado los comunes casos
De toda suerte humana; aquì mis pasos
Urden su incalculable laberinto.
Aquì la tarde cenicienta espera
El fruto que le debe la mañana;
Aquì mi sombra en la no menos vana
Sombra final se perderà, ligera.
No nos une el amor sino el espanto;
Serà por eso que la quiero tanto.
traduzione di Livio Bacchi Wilcock:
E la città, adesso, è come una mappa
delle mie umiliazioni e fallimenti;
da quella porta ho visto i tramonti
e davanti a quel marmo ho aspettato invano.
Qui l'incerto ieri e l'oggi diverso
mi hanno offerto i comuni casi
di ogni sorte umana; qui i miei passi
ordiscono il loro incalcolabile labirinto.
Qui la sera cenerognola aspetta
il frutto che le deve il mattino;
qui la mia ombra nella non meno vana
ombra finale si perderà, leggera.
Non ci unisce l'amore ma lo spavento;
sarà per questo che l'amo tanto.
Excelente. Borges es uno de mis poetas preferidos y la musica de Gardel me recuerda mis años pasados en aquellas maravillosas tierra, donde vivir es expresion del cuerpo.
RispondiEliminaFelicidad.
Rino, la lalala lala la....
parole e musica in una combinazione felicissima, come tutta la produzione di tanghi argentini che il grande maestro gardel ha interpretato. eccellente borges.
RispondiElimina"donde vivir es expresion del cuerpo" che meraviglio, Rino! grazie, marina
RispondiEliminaE la città, adesso, è come una mappa
RispondiEliminadelle mie umiliazioni e fallimenti;
da quella porta ho visto i tramonti
e davanti a quel marmo ho aspettato invano.
Parole forti dalle quali traspare amore.
Si leggono mappe di ricordi umani.
Incantevole.
Borges lo amo sempre di più, a ogni anno che passa. E' lo scrittore sudamericano che prediligo, con Roberto Bolano, Mario Vargas Llosa e il mio adoratissimo Julio Cortazar. http://lucianoidefix.typepad.com/
RispondiElimina