QUALCHE BALLATA DI STEFANO BENNI
Guerre stellari
Uccise tremila
astronavi spaziali
poi fu ammazzato
da una lambretta sui viali
Hooligan love
Mamma mamma
amo un hooligano
è biondo è forte
e viene da lontano
c'ha tatuata sulla schiena
una splendida sirena
c'ha tatuate tibie e teschio
sull'avambraccio destro
c'ha tatuato sul coppino
un panorama di dublino
c'ha tatuate sul pipì
le parole di let it be
Puzza di sudore come cento militari
fa dei rutti di birra che sembra una Ferrari
mangia gli spaghetti conditi col Campari
c'ha delle scarpe bianche che sembran calamari
è violento e albionico
quando l'abbraccio vomito
ma se penso a Montezemolo
mi sembra il massimo.
L'inviato
Visitai paesi lontani
per trovare la rabbia
ma fui sempre
un ricco tra i poveri
e tornavo a parlarne
un po' abbronzato
e mai troppo bugiardo
ma il coraggio, quello vero
non lo trovai mai.
Ora dirigo
un prestigioso gornale
i miei amici dicono
che non ho più amici
ma una grande
collezione
di cappelli esotici
di liquori forti
di foto di morti
Lamento del mercante d'armi
Ho venduto un pezzo di cannone
poi le ruote e un altro pezzo di cannone
la culatta e l'otturatore
e altri tre pezzi di cannone
e adesso c'è uno in televisione
che dice che mi spara col mio cannone
chi lo sapeva che coi pezzi di cannone
avrebbe fatto un cannone?
se lo avessi saputo
mica avrei accettato l'ordinazione.
Ho venduto cento elicotteri
con relativo armamento
e un sistema puntamento missili
e un sistema anti-sistema di puntamento
adesso l'elicottero è lì che spia
come un falco sopra casa mia
Se lo avessi saputo cosa voleva fare
non gli avrei venduto la testata nucleare
era così distinto, un vero signore
chi poteva sapere che era un dittatore?
Se avessi saputo che un cliente
può diventare un nemico
della mia patria
dell' Occidente
vi giuro gente
lo giuro sui figli
lo giuro su Gesù
gli avrei fatto pagare
il cinquanta per cento in più
Da qui si vede
la mia buona fede.
Lo psicanalista selvaggio
Dottore, dottore
ho sognato un leone
Sarà una proiezione
dell'aggressività
dottore dottore
ho sognato un serpente
E' un simbolo fallico
di eros latente
dottore dottore
ho sognato una gazzella
di certo è un transfert
forse di sua sorella
dottore dottore
ho sognato dei negri dipinti
sono i suoi conflitti
mascherati e respinti
dottore dottore
ho sognato i caimani
lei invero fa sogni
fantastici e strani
ma che strani dottore
lo vuole capire
che sono nato in Zaire?
Allarme di scienziato
Il futuro dell'uomo
è a una drammatica stretta:
ho visto un panda
con la mia faccia sulla maglietta
Ahmed l'ambulante
Quaranta notti nel gelo
sotto un portico deserto
ho venduto orologi
alle stelle
Ashiwa, dea della notte
vieni a coprirmi d'oro
ho braccialetti finti
un anello per ogni mano
ma nessuna moglie
La quarantunesima notte
vennero a portarmi via
pestarono gli orologi
sotto i piedi come conchiglie
Ashiwa dea della notte
vieni a portarmi a casa
arriverò con la valigia piena
di dolci e cravatte
vedrò il mio villaggio
Così, per divertirsi
o perché risposi male
mi ruppero la testa
con un bastone
Ashiwa, dea della notte
venne a liberarmi
le tempie mi baciò
le ferite guarirono
loro non la videro
Non sono morto in un sacco di tela
ma su una grande pila d'ebano
in mezzo alla foresta
e la mia gente ha cantato
per quaranta notti.
Ingorgo d'amore
ovvero: una storia di passione sullo sfondo del Grande centro direzionale
ovvero: una storia di passione sullo sfondo del Grande centro direzionale
Nel serpente di metallo che si snoda
da Rimini a Bologna Panigale
vite disperse in una lunga coda
ci unì il destino nell'ingorgo autostradale
ti vidi là, su un'auto un po' ammaccata
sepolta tra valigie e damigiane
boccheggiante, bellissima, sudata
tra due bambini, un salvagente e un cane
tu nella fila interna, io nell'esterna
noi paralleli restammo bloccati
tu all'ombra antica di un'autocisterna
io tra famiglie di belgi rosolati.
E mi chiedesti: scusi, può vedere
questa dannata fila dove arriva?
Neanche lo sportello posso aprire
son prigioniera qui, murata viva
ed io lo intesi: prigioniera eri
non della macchina, ma della tua vita
della tua vita senza più desideri.
Ti dissi: starem fermi due ore buone
e tu mi rispondesti: anche tre
non era una gran conversazione
ma gli occhi mi ridevano: e anche a te.
da Rimini a Bologna Panigale
vite disperse in una lunga coda
ci unì il destino nell'ingorgo autostradale
ti vidi là, su un'auto un po' ammaccata
sepolta tra valigie e damigiane
boccheggiante, bellissima, sudata
tra due bambini, un salvagente e un cane
tu nella fila interna, io nell'esterna
noi paralleli restammo bloccati
tu all'ombra antica di un'autocisterna
io tra famiglie di belgi rosolati.
E mi chiedesti: scusi, può vedere
questa dannata fila dove arriva?
Neanche lo sportello posso aprire
son prigioniera qui, murata viva
ed io lo intesi: prigioniera eri
non della macchina, ma della tua vita
della tua vita senza più desideri.
Ti dissi: starem fermi due ore buone
e tu mi rispondesti: anche tre
non era una gran conversazione
ma gli occhi mi ridevano: e anche a te.
Le ore passarono sotto il sole rovente
io ti offrii dei biscotti sbriciolati
dividemmo una birra incandescente
i bambini dormivano spossati.
Tu mi dicesti: la vita è un istante
si parte, ed è già l'ora di tornare
e un tergicristallo va incessante
su e giù, le nostre lacrime a lavare.
Leggemmo insieme la Guida del Turista
e tremò la sua voce quando disse
« a sei chilometri Motel Bellavista »
galeotto fu il libro e chi lo scrisse.
Calò il tramonto sui cofani infuocati
da un'autoradio suonava dolce un piano
dai finestrini nostri allineati
la mia mano si unì con la tua mano
e nell'ingorgo, sola cosa in movimento
la bocca mia si avvicinò alla tua
in un breve fatal tamponamento.
Ma un frastuono l'incanto ci spezzò
un urlo! La fila si era mossa
un tornado di clacson risuonò
e dei motori annunciò la riscossa.
E così disperato io ti guardai
sfuggirmi, nella fila poco avanti
e poco dopo io ti riaffiancai
per perderti, dopo pochi istanti
per cento volte ti ho perduta amore
cento ti ritrovai nel serpentone e ogni
volta mi si spezzava il cuore e ogni
volta si imballava la frizione
finché mi salutasti con la mano
nel lento gorgo trascinata via
uscisti dal casello di Milano
io ti offrii dei biscotti sbriciolati
dividemmo una birra incandescente
i bambini dormivano spossati.
Tu mi dicesti: la vita è un istante
si parte, ed è già l'ora di tornare
e un tergicristallo va incessante
su e giù, le nostre lacrime a lavare.
Leggemmo insieme la Guida del Turista
e tremò la sua voce quando disse
« a sei chilometri Motel Bellavista »
galeotto fu il libro e chi lo scrisse.
Calò il tramonto sui cofani infuocati
da un'autoradio suonava dolce un piano
dai finestrini nostri allineati
la mia mano si unì con la tua mano
e nell'ingorgo, sola cosa in movimento
la bocca mia si avvicinò alla tua
in un breve fatal tamponamento.
Ma un frastuono l'incanto ci spezzò
un urlo! La fila si era mossa
un tornado di clacson risuonò
e dei motori annunciò la riscossa.
E così disperato io ti guardai
sfuggirmi, nella fila poco avanti
e poco dopo io ti riaffiancai
per perderti, dopo pochi istanti
per cento volte ti ho perduta amore
cento ti ritrovai nel serpentone e ogni
volta mi si spezzava il cuore e ogni
volta si imballava la frizione
finché mi salutasti con la mano
nel lento gorgo trascinata via
uscisti dal casello di Milano
e dal casello della vita mia.
Scese la notte, e accese tutti i fari
ma dentro di me, tutto si era spento
ma dentro di me, tutto si era spento
sogni e speranze, gioie e desideri
e per ultimo si spense l'avviamento.
E mi trovò sulla strada la mattina
solo, senza più amore e senza più
benzina.
stefano benni
ballate feltrinelli
E mi trovò sulla strada la mattina
solo, senza più amore e senza più
benzina.
stefano benni
ballate feltrinelli
Buona domenica, Giulia
RispondiEliminaCe ne sono alcune veramente carine!
RispondiElimina"Ahmed l'ambulante" è stata messa in musica dai MCR
Comunque la frase "...ma se penso a Montezemolo mi sembra il massimo..." di "Hooligan love" è davvero il massimo!
ho sempre amato benni
RispondiEliminaNe manca una fondamentale....
RispondiElimina@ Calamar: mandaci la ballata che manca!
RispondiEliminaIo ti amo
RispondiEliminae se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempira l'universo
Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l'incanto
di un tuo solo sguardo
Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sara ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni
Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d'estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo
godute tutte d'un sorso!
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