venerdì 21 novembre 2008

al vento


Quando era molto piccola mia figlia aveva paura del vento. Chiudeva gli occhi, incassava la testolina tra le spalle e agitava nell'aria le piccole mani, come a difendersi da un assalto. Io la riparavo col mio corpo e ho più volte pensato che sarebbe bello se con la stessa facilità potessi riparare mia figlia dagli assalti della vita. Invece non si può, ahimé. E, doppio ahimé, non si deve.

Il vento io invece lo amo. E l'ho sempre amato, anche da bambina.

Amo le brezze leggere, i soffi, i refoli, le bave di vento. Gli aliti sospirosi, gli spifferi persino. Amo i mulinelli, le raffiche taglienti, i turbini veloci.
Stando ben protetta amo anche i tornados, che dio mi perdoni, e i cicloni e gli uragani.
Amo il generoso ponentino romano e lo scirocco che soffia d'Africa, amo la tramontana che pizzica e il maestrale sontuoso. Amo il vento dell'est e dell'ovest, del nord e del sud.

Lo amo al mare, quando si spalanca tra quei due infiniti, quello d'acqua e quello di cielo; lo amo in città quando trova le sue vie e in montagna quando risale lungo le pareti maestose; e lo amo sui campi; sui campi -grano, papaveri, margherite o erba-erba- mi fa commuovere.

Amo il vento perché passa sul mio corpo e lo tocca. Amo stare in contatto con un elemento della natura. Mi piace sentirmelo addosso, come cosa viva che unisce me a lei.

Mi piace il vento anche perché varia, eppure è sempre lui.
Gira, si leva, si posa, soffia, cala, spira, alita. Aleggia leggero, quasi impalpabile e tira con forza, s'alza e cade.

E mi piace perché ha un suono. Perché sibila e urla e soffia e ulula e grida e mormora e sospira.

E mi piacciono le banderuole. Nei negozi di paese, nei grandi ferramenta, nei consorzi, sempre sono esposte delle banderuole. E ogni volta mi incanto a guardarle. Sono rigide, per non deformarsi sotto l'urto del vento, ma leggere, per rispondergli con prontezza. Quelle in alluminio sono le mie preferite. Aggiungono lo scintillio.
Sulla nostra casa in campagna la banderuola non c'è.
Quando dissi a mio padre: "Perché non ce ne metti una?" alzò semplicemente le spalle. Mio padre riconosceva i venti a naso e in più non era tipo da preoccuparsi da dove soffiasse il vento.

Neanche io mi preoccupo della direzione del vento; non è certo perché "si volge ad ogni aura indicando qual vento tiri" che vorrei una banderuola; è la grazia con cui la banderuola asseconda il vento che mi conquista: così sveltamente elegante e così temeraria!

Piantata su un tetto, silhoutte impavida nel cielo, offre alla vita la sua sottile sagoma, come tutti noi, in fondo.

Credo che sia proprio l'offrirsi che mi commuove in lei, l'esporsi, il non stare al riparo.

E' ingiusto che la banderuola sia diventato un epiteto dispregiativo. La banderuola non lo merita. Per non farle torto io preferisco usare "volta gabbana".

Alla lingua non si comanda lo so. E' vano tentare di indirizzarla, la lingua è un organismo vivente e si alimenta come le pare. Però mi piacerebbe stravolgere il significato metaforico ormai stratificato e poter dire, con orgoglio, con soddisfazione, vibrando insieme all'aria, "sono una banderuola!".

19 commenti:

  1. meraviglioso post!

    mariateresa

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  2. Io lo sento giorni prima del suo arrivo, come gli animali son in ansia prima dell'arrivo del terremoto... mi vien da dire che non mi piace ma so che non e' proprio vero, piuttosto e' un emozione che non so' ancora controllare semmai si possa farlo con le emozioni!
    Un caro saluto
    Dona

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  3. Folle banderuola
    folle banderuola stravagante
    lassù dal tetto vedi che son tante
    le folli, folli come te.
    (Mina)

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  4. @ Guglielmo: come ho potuto dimenticarla? grazie, marina

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  5. Una mia amica siciliana mi diceva che in certe calde notti d'estate a Messina giaceva nuda sul letto e il vento caldo che entrava era il suo amante.

    Quando mio figlio aveva tre-quattro anni ci mettevamo a sedere per terra nella sua camera, lui stava accovacciato fra le mie gambe, io aprivo un ombrello sopra di noi e dicevo: "Senti come piove, che vento che c'è" e lo abbracciavo forte, poi tornava il sole e chiudevo l'ombrello e poi il gioco ricominciava daccapo.

    Beato chi ha un vento a cui può lasciarsi andare: nella mia vita mi sembra di averli avuti molto spesso contrari.

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  6. Anche io ho scritto un post sul vento tempo fa perché, sebbene mi provochi sempre mal di testa, è l'elemento che mi ispira di più! E su quest'isola, insieme al mare, il vento è una presenza continua. Buona giornata, A' (ti aspetto nel mio libro degli ospiti eh?)

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  7. mia nonna aveva tanta paura del vento...era convinta che il vento entrando in casa portasse gli spiriti. Oggi, pensare a questo vento che fa da autobus agli spiriti mi affascina moltissimo...

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  8. A me piace il vento quando è gentile.
    Al mare d'inverno (d'estate non ci vado mai) mi piace anche quando è furioso, ma non quando non è controllabile.
    Mi fa paura tutto ciò che sfugge al controllo...

    Secondo me, le banderuole non rispondono all'urto del vento, ma gli cedono incondizionatamente e questo non fa per me...

    Per quanto riguarda tua figlia, forse non potrai ripararla dagli assalti della vita, ma sono sicura che sei un ottimo unguento per le ferite che la vita procura...

    P.S.
    Sul post potrei dire che è bellissimo, ma sarebbe un'osservazione scontata...

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  9. sono caduta nelle tue parole
    ma sarebbe meglio dire che ci stavo già infilata in mezzo per come sono dentro ...
    Tez,amante appassionata del vento

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  10. C'è chi va sempre contro vento... in prima linea...a fotografare..
    Maurizio

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  11. Bellissimo post... sai ti ho dato un premio per il tuo delizioso blog. E' su venezia e me...:)

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  12. Io abito in una Valle laterale alla valle di Susa, in Piemonte. In questo momento, ed in molti altri, il bosco, al cui limite io abito, fischia imperterrito e da molte ore. Noi tutti amiamo il vento in quanto spazza via le nuvole, lo smog che da noi non c'è e i miliardi di foglie che cadono in questo momento per fare in modo che la neve che verrà non li spezzi. Esistono giorni assolutamente privi di vento in cui si creano improvvisi e piccoli mulinelli d'aria che noi denominiamo il mulinello degli spiriti.
    Il vento ci fa intendere la forza inarrestabile della natura di cui, molto vorrebbero privare il mondo. Noi preferiamo il vento ed attendiamo la neve.

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  13. @ tutti: vedo che il vento amato o temuto suscita tanti ricordi e sensazioni anche a voi.

    @ Franca grazie!

    @ adestra: benvenuto sul mio blog.il mulinello degli spiriti è fantastico! lo userò come motto: preferiamo il vento...

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  14. Ho scelto come titolo del mio blog "Il vento tra gli abeti".
    Il vento evoca forza, evoca aria pulita, porta voci e canzoni lontane.

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  15. che bello questo post marı!
    completamente daccordo con te.... ho sempre amato ıl vento...

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  16. Bellissimo post, molto evocativo.
    Io amo il vento se non è furioso ma mi accarezza con estrema dolcezza. Pretendo troppo, lo so. ;)

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  17. Deniz, sei irraggiungibile, perché?

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  18. Dolce accogliere
    ogni assedio di vento
    come un sigillo.

    (haiku del 7 luglio 2000)



    marina un gentile saluto per te!

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  19. bellissimo haiku, papavero di campo! grazie del regalo, marina

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