Qualche volta, andando per strada e sentendomi come mi sento -vale a dire quanto meno sconcertata del fatto di esistere-guardo gli altri -quella donna che si affretta, quel giovane impettito, quella ragazza sulle sue gambe slanciate- e mi chiedo: come si sentono loro? Vorrei fermarne uno a caso e chiedergli: "Come si sente lei? In questo preciso momento, lei come si sente?"
Ma mi attengo alle leggi del vivere in comunità ed evito di spaventare il prossimo mio. Mi rispondo da sola: alcuni sono allegri e soddisfatti, alcuni disperati e soli. Tutti hanno problemi e paure. Ma la maggior parte, questo è sicuro, la maggior parte di loro non si chiede come mi sento io in questo preciso momento; e, molto probabilmente, non si chiede neanche come si sente lui o lei. Vive e c'est tout.
Lo sguardo che mi segue dal 1991 e la cui pupilla è mia, non mi lascia mai. "Vous pouvez disposer", "Potete andare" gli ho più volte, regalmente, detto. Ma sembra sordo ad ogni comando.
Così andiamo insieme, lui ed io, io ed io.
Che strana coppia!
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e ora??? come ti senti in questo preciso istante?
RispondiElimina@ Paola: In questo preciso istante sorrido grazie a te!
RispondiEliminasmack! marina
Il bello è che la strana coppia "io ed io" non fa guarire dalla solitudine, la raddoppia... Una botta di ottimismo nè ? Ciao , un caro saluto.
RispondiEliminaMarina, l'importante è andare... insieme poi ancora meglio! Io mi sento come questo tempo: scombussolata, e spero che tu ti senta molto meglio. Buona giornata, A'
RispondiEliminaCantava un vecchio ritornello di in'operetta degli anni '80, se ben ricordo: ... esser si può, sì felici però, solamente se insiem lo vorrem...
RispondiEliminaRino, Dorelli docet.
p.s.: come mi sento? come Dante ...nel mezzo del camin di nostra vita...
Sono certo tu stai meglio di me.
Condivido. L'importante è andare!
RispondiEliminaUna cosa è sicuramente vera:
RispondiElimina"Tutti hanno problemi e paure"
E spesso, quelle che funzionano meglio sono proprio le coppie più strane...
Un bel sondaggio ci vorrebbe e sono certo che di questi tempi la stragrande maggioranza di noi italiani si sentirebbero disastrati...
RispondiEliminaBuona settimana. .-))
Ma che comando è "Potete andare"? detto regalmente. Qui ci vuole un cuore e un istinto gattesco che non sempre, ma ogni tanto, dica: "Ma vaff... ci vediamo domani... forse".
RispondiEliminaQuando ce vo', ce vo', o no?
I gatti sono molto regali quando gli pare a loro.
PASSA DA ME...TI HO PUBBLICATA
RispondiEliminaMarina... un grazie di molte parole.Ciao.
RispondiEliminaHo provato anch'io a volte questa sensazione di immaginare dagli sguardi della gente cosa pensa e cosa prova in quel momento.
RispondiEliminaSoprattutto in questa stagione dove forse il freddo tende a portarti verso un raccoglimento più profondo.
Ho letto e rifletto. Ho risposto e attendo. Cammino e guardo, non cerco più di sfuggire al mio sguardo.
RispondiElimina@ Tutti: sono le 2 e 32. Tutto quello che riesco ad imbastire è un grazie per essere venuti a visitarmi!
RispondiEliminaDomani passerò a visitare voi.
marina
la maggior parte di loro non si chiede come mi sento io in questo preciso momento; e, molto probabilmente, non si chiede neanche come si sente lui o lei
RispondiEliminaE' lo stesso, identico pensiero che spesso faccio io e che mi fa sentire sola. Nel contempo, però, non potrei agire diversamente.
Pero' a me piacerebbe che qualcuno di punto in bianco mi chidesse: "Lei come si sente?" Dopo un primissimo momento di stupore, mi farebbe proprio piacere.
RispondiEliminaDa quando viaggio in treno per l'università ho appoggiato occhi e parole su ogni persona che mi sia capitata a tiro e ho raccolto centinaia di storie personali. Ne filtra, però, un dolore insostenibile, e ogni tanto mi rifugio.
RispondiEliminaMi è capitato di piangere in treno e di non ricevere un solo sguardo.