mercoledì 12 novembre 2008

dice la prof.

Sembra molto complicato ma non lo è, perciò seguitemi fiduciosi. Sembra anche superfluo e potrebbe esserlo, ma la domanda mi è stata posta e, tutto sommato, una rinfrescata non può far male neanche a chi non l'ha posta.

Si dice: Non SONO POTUTO venire oppure NON HO POTUTO venire? E si dice: Non NE SONO POTUTO USCIRE oppure NON HO POTUTO USCIRNE?

Tranquilli, vanno bene entrambe le formule.

Per semplificare il discorso in genere i maestri e le maestre, che ai miei tempi erano unici, ci dicevano che un verbo servile o fraseologico (cioè che regge un infinito) ha come ausiliare quello del tempo che regge.
Esempio: Io HO lavorato diviene io HO DOVUTO lavorare. (E questo è facile, il verbo lavorare è transitivo e non offre alternative).
Per conseguenza Io SONO uscito diviene io SONO DOVUTO uscire. Con ciò il discorso è chiuso?
Niente affatto. Io SONO uscito, può divenire anche Io HO DOVUTO uscire.

Non chiedetevi perché. E' così e basta. Diciamo che il verbo servile è talmente servile da "appecoronarsi" al primo verbo che gli passa davanti. O, al contrario, che è così irritabile che ogni tanto fa prevalere il SUO ausiliare. Ma soprattutto, quando avete una libertà in più statene solo contenti. Interrogatevi quando ne avete una IN MENO. E questo non vale solo in linguistica.

Comunque, in determinati contesti, una o l'altra formula possono inserire una piccola sfumatura di senso.
Supponiamo che la graziosa A aspetti inutilmente in un caffè l'aitante B. In una successiva telefonata l'aitante B può giustificarsi dicendo alla graziosa A : non SONO POTUTO uscire. Tono dispiaciuto, di scusa. Ma, se la graziosa e sempre più seccata A insiste: Come, non sei potuto uscire! non sarà male che l'aitante B si affretti a ripetere: Non HO POTUTO USCIRE, ti dico, NON HO POTUTO! Cioè che sottolinei la sua impotenza a compiere l'azione di uscire, più che l'azione stessa. E la sottolineatura avviene facendo prevalere l'ausiliare del verbo potere su quello del verbo uscire. Diciamo, in ogni caso, che non sarebbe stato male se l'aitante B avesse preavvertito telefonicamente la graziosa e furibonda A!

Il parlante, tutte queste minuzie, anche se non le riconosce come regole, le sa benissimo e le usa continuamente. Anche il più ignaro della grammatica. I dubbi forse nascono al momento di scrivere, perché, dato che scripta manent, si vuole essere il più possibile corretti. Ma, felicemente, anche nello scritto, le due formule SI EQUIVALGONO.

Devo confessare che questi post sulla nostra lingua mi divertono molto. Lo so che probabilmente divertono solo me, ma io sono egoista. Penso che riprenderò questo filone.

18 commenti:

  1. Una bella lezione di grammatica ... "Non ho potuto uscire" suona molto male a differenza di "Non sono potuto uscire" o "Non ho potuto uscirne" che comunque può voler dire un'altra cosa.
    Vorrei approfondire il discorso dei verbi che si appecoronano (spero si couniughi così ... )
    Ciao!

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  2. Bella poi la notazione psicologica sull'arrendevolezza e scarsa forza di volontà del verbo servile... :-)

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  3. Ecco, mi sembra un'ottima idea. Sulla lingua italiana i dubbi non finiscono mai.
    Ciao mia bella Prof.

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  4. Non ti diverti solo tu, ma è stata una lezione divertente ed utile; spero ti rimanga la voglia di divertirti...e continuare con le lezioni.
    Ciao
    Sileno

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  5. non mi stranizza ma mi perplimo della assoluta correttetta della mia carissima Prof. Marina.
    tanto di cappello....
    Maurizio 3^ C Tardo 2008

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  6. A me queste lezioni piacciono, anche se avrei giurato che dire "non ho potuto" e` sbagliato.
    Pensa che alle Superiori ero bravo con la grammatica, poi vivendo lontano dall'Italia un po' le cose me le dimentico.
    Qui comunque gli Inglesi la grammatica non sanno neanche cosa sia. Non e` strano che persone laureate non sappino cosa sia un aggettivo o un pronome; e` proprio che a scuola queste cose non vengono insegnate.

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  7. No no, non credere: ragionare sulla lingua è segno di intelligenza... non per niente, io non li faccio quasi mai mentre tu sì! :-)

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  8. Marina,
    ho amato questo post. Mi ricorda troppe cose. E poi è utilissimo a chiarire le idee. Li leggerò tutti, quelli che farai, anche se fossero lunghissimi che più lunghissimi non si può :-)

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  9. ...ma io sono uscito...ha un'accezione diversa da io sono dovuto uscire!!! Perché dobbiamo caricare un concetto di altri significati aggiunti? Comunque mi unisco volentieri al tuo divertimento :-)Arnicamontana

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  10. @ arnica montana: la prof non si è spiegata bene, acci! volevo dire, (ma mi sembrava troppo esplicativo) che, poiché si dice SONO uscito, cioè l'ausiliare è il verbo essere, si dice SONO DOVUTO uscire.
    Devo ricordarmi che è meglio una spiegazione in più che una in meno...
    @ anna: intendevi dire lunghissimi che più lunghissimi non si potrei, vero? ;-)))

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  11. IO LI AMO ALLA FOLLIA QUESTI TUOI POST E MI CI VORREI ROTOLARE IN MEZZO...: ma chi si occupa più di cose così importanti e dignitose?
    Ciao, bella prof, non ci far mai mancare queste prelibatezze
    discepolissimamente
    Tez

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  12. Prendo atto della lezione, pero "Non ho potuto uscire" è bruttissimo...

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  13. @franca: brutto ma corretto; e non sempre brutto: pensalo con la virgola: ho dovuto, uscire (enfasi su "ho dovuto". Senti la piccola differenza?

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  14. Invece divertono moltissimo anche me. Adoro le lezioni d'italiano che si distaccano dalla routine nozionistica, finora "non ho potuto ascoltarne" molte per carenza di docenti acconci. Resta solo un pizzico di dispiacere per la signorina A, che mi ricorda la protagonista di "Lampada Osram" di Baglioni.

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  15. Anche a me piacciono molto questi tuoi post grammaticali. Continua, please.

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  16. Riprendilo, riprendilo...è gradevole e infinitamente utile parlare di linguistica perché non detta regola ma si "limita" a descrivere la realtà delle parole.
    Un saluto affettuoso, buonanotte

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  17. ciao Silvia e grazie della citazione sul tuo blog.
    visto che ho trovato dei lettori consenzienti, riprenderò i miei interventi di linguistica
    grazie, ciao marina

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