Questa mattina mi ha presa per mano Margherita Guidacci, che avete già incontrato sul mio blog, perché è una poetessa che amo molto.
La prima poesia di questa mattina dipinge perfettamente, secondo me, certi momenti tristi, o anche solo scontrosi, che tutti conosciamo. Quando stare con gli altri ci pesa e ci pesa anche stare soli.
Margherita Guidacci ha rintracciato questo momento in una situazione particolare. Era in una clinica psichiatrica ed esitava tra il bisogno di incontrare una persona cara e il desiderio di restare chiusa nel suo dolore e nella sua solitudine.
Come succede sempre però, ognuno di noi può scorgere in questi versi il disegno esatto di un suo stato d'animo.
Io ho il mio riferimento, ma non ve lo dirò. Quando si tratta di poesia sono molto riservata.
....La porta oscilla nei due sensi,
sempre sulla medesima tristezza
e tu non sai se la vuoi aperta o chiusa:
tu cui la solitudine
è la peggiore compagnia
come la compagnia
è la peggiore solitudine.
La seconda poesia, sempre di Margherita Guidacci, è stata scritta però in un periodo diverso della sua vita.
Si rivolge ad un uomo, famoso poeta anche lui, lontano da lei, sia nello spazio che nella relazione.
Lascia sia il vento
Lascia sia il vento a completar le parole
che la tua voce non sa articolare.
Non ci occorrono più le parole.
Siamo entrambi il medesimo silenzio.
Come due specchi, svuotati d' ogni immagine,
che l'uno all'altro rendono
un semplice raggio. E ci basta.
Se volete leggerla come una storia d'amore, sappiate che ha avuto, ma temporaneamente, come sempre accade negli amori, un lieto fine.
non è che non ci piace la poesia...è che non si commenta, forse.
RispondiEliminaCosa potremmo aggiungere? che dire?
ti lascia così, a bocca asciutta. Perché è assai bella, come certi tuoi post.
baci, bibi
Fai bene ad insistere ed a proporre. Io non conosco molto il mondo dei versi ma leggo volentieri le tue proposte, alcune mi piacciono altre no, ma in ogni caso mi sento guidata e questo mi piace.
RispondiEliminaLa prima poesia di oggi è veramente molto bella, sarà che conosco la sensazione...
E' vero, non ho mai commentato i tuoi post con poesie.
RispondiEliminaLa poesia per me e' come la musica classica tocca delle corde che non so razionalizzare, che non so spiegare e poi ha bisogno di atmosfera. Come faccio ad immergermi in certe atmosfere nella pausa pranzo dell'ufficio o tra una faccenda domestica e l'altra?
Diciamo che non me la gusto.
Avete ragione tutte: la poesia non si commenta. Ritiro qualunque mia illazione in proposito.
RispondiEliminaFaccio ammenda cercando per voi una poesia adatta....;-)
ciaomarina
Perdonatemi se mi permetto di dissentire... Non credo che le poesie siano incommentabili... sono espressioni di stato d'animo in cui, come già sottolineato da molti di voi, ognuno può trovare quello che cerca e leggere quello che prova... come in un quadro di Mirò! Commentarle sicuramente vuol dire mettere a nudo una parte di noi, così come scriverle...
RispondiEliminaciao Marina,
polle
Insomma devo dare ragione anche a te!
RispondiEliminaDiciamo che commentarle è un'operazione delicata e che un blog non è il posto più adatto.
Su un blog si mettono, ma non si commentano, a meno che non si abbia voglia di mettere a nudo una parte di noi.
Mi sembra un buon riassunto dello stato dell'opera.
Anche metterle del resto implica il mettersi un po' a nudo. Ma se questo ci atterrisse non terremmo un blog, giusto?
ciao polle
PS guarda che la tua l'ho letta. Ma non l'ho commentata.
Che donna discreta! ;-)
Condivido. Non commentare non vuol dire non apprezzare. Il più delle volte si dovrebbe dire semplicemente grazie ma ci si trattiene per non sembrare troppo ovvi. La mia opera poetica prediletta è lo Spoon River di Masters e gradirei sapere cosa ne pensi.
RispondiElimina@finazio: scusa per il ritardo.
RispondiEliminaSpoon river l'ho letto molti anni fa'. Fu una grande rivelazione, la possibilità di fare poesia con le vite delle persone semplicemente raccontate. Mi piace ancora molto. E Pavese ti piace? Quello di Lavorare stanca. A me molto.
ciao marina