La mia città mi dà tanto conforto. Davvero.
La mia città è straordinariamente bella. E la bellezza consola.
Io mi raccolgo nella mia città. E lei mi tiene stretta.
La mia città è famosa in tutto il mondo per la sua bellezza.
Sono molte le belle città al mondo.
La bellezza della mia città, però, è una bellezza speciale. Perché ha a che fare con il tempo, con il passato, con la morte, con il ricordo. É una bellezza speciale perché è una bellezza filosofica.
Io vivo in questa città come attraverso il tempo. E il tempo, tutto questo, così tanto, tempo, che ha la mia città, è tutto presente per me, sempre.
Io vivo in un punto della mia città che fa diventare filosofi anche i cardi.
La mattina, appena sveglia, i miei occhi si posano sul Colosseo –prende la luce dall’est e lo vedi chiaro, potresti toccarlo.
Ecco, da adesso non puoi guardare alla mattina se non con la consapevolezza del tempo, della profondità del tempo.
Quando guardo il Colosseo io non vedo il monumento celebre, che presto i turisti assedieranno.
Io vedo il mio passato, il mio popolo, la mia gente, la mia cultura. La mia storia. E tutti quelli che lo hanno guardato prima di me. Io risento la loro lezione. Sento suonare la loro lingua. Li incontro. Il Colosseo sono ancora io. Io appartengo a quelle pietre, loro appartengono a me. Io cammino sui passi di altri che sono stati romani prima di me. Intorno a me, vivono ancora i loro resti, ora intatti, ora infranti. Non importa.
Se mi va, in trenta metri arrivo a passeggiare negli orti di Mecenate. In duecento, tocco il suo Auditorium.
Perché questo è così importante per me? Perché ha questo potere su di me? Non lo so.
So che un senso così forte della stratificazione della vita mi consola. Mi rassicura. E mi fa compagnia.
Non sono sola. Sto qui. Queste mura mi raccolgono. Sto nel mio posto. Un posto che accoglie solitudini e spaventi da tanto, tanto tempo. Che sarà un posto per accoglierne ancora domani. E poi. E poi.
E l’idea di non esserci più non ha alcun potere di spaventarmi.
Io so il segreto, Irmgard. Non so se riuscirò ad esprimerlo. Ma lo so. So quale è il potere di questa città. E so quel "perché" che tu indaghi.
Questo posto agisce su di me, come la stretta forte, amorosa, consolante, di un corpo amato. Io mi affido a questo abbraccio. L’abbraccio di questa città -emblema stesso del Tempo- spazza via ogni paura. Di che posso avere paura? Sto qui. Qui il Tempo passa, la vita continua.
La città viene imbrattata, ma è ancora più bella. Nessuno e niente riesce a sfregiarla. C’è qualche cosa di refrattario alla bruttezza in questa città. Guardatela in un momento di particolare sconcezza. Guardatela sommersa di rifiuti, di disordine, di manifesti, di mali odori, di corpi volgari, di voci chiassose. Niente. Non la altera niente. Qualche cosa di più tenace la protegge e tutto il brutto le scivola via di dosso. Non attecchisce.
È il Tempo che la protegge.
Di fronte a questa città-Tempo o tremi o ti senti assolutamente rassicurata.
Sì, le cose finiscono. Le vite finiscono. Ma no, la vita non finisce. Roma è in piedi. Il mondo resterà in piedi.
In questi giorni non riesco a separarmi dalla riflessione sul tempo.
Sul tempo ho cominciato a riflettere da quando ero una ragazzina. Non ho mai smesso. Al Tempo mi affido sempre. Quando mi sembra di essere chiusa dentro un labirinto di dolore e di impotenza, io mi dico: c’è il Tempo.
E se da un tipo di tempo non riesco ad uscire non ha alcuna importanza. Perché c’è un altro Tempo che mi consumerà. Ci penserà lui. Io non ho paura. Sto nella mia città. Sto a Roma. Che cosa potrebbe accadermi che non sia già per millenni accaduto?
Roma è la città che amo di più al mondo. Quando sono stata all'estero, pensando al'Itailia, pensavo a Roma. Arrivata in aereoporto, al rientro, avvertivo il bisogno di correre a respirarla , e riempirmi gli occhi ed il cuore della sua bellezza, della sua maestosità,prima di tornare a casa. Bellissima l'osservazione sul tempo, e vera.Roma ci regala il senso dell'eterno,del quale ci sentiamo di far parte.
RispondiEliminaoff topic:i cani sono dei pastori, pronti a diventare pastori anche loro, non appena torneranno le pecore, e in inverno c'è più neve ed il lago è gelato.
Succede anche a me, di tanto in tanto, ma il mio problema è che non riesco ad essere di nessun luogo e nello stesso tempo appartengo a tutti i luoghi; tutto mi è familiare e necessario, però tutto mi sfugge.
RispondiEliminaRino, volando e sorvolando.
Roma, la bellissima meretrice che ci rapì il cuore dal primo momento. Città straordinaria e fuori luogo in cui vivo e che sento mia e aliena allo stesso tempo, troppe le radici culturali che mi legano ad altri posti, posti che in alcuni casi non ho mai visto, posti che utilizzo a volte per definirmi "nonromano" forse per la paura che il peso di un'appartenenza a questo gioiello senza tempo impone a chi se ne sente cittadino a pieno titolo. Io sono la popolazione celtica che non è stata raggiunta dalle legioni imperiali, io sono il continente nuovo che di Roma conosce solo "quattro sassi", eppure sono nato a Roma e il Colosseo non mi impressiona più, è parte della mia vita, come il Foro Romano, come le vie del mio quartiere. Marina, grazie per questa dichiarazione d'Amore a Roma, inutile descrivere i brividi che mi sono corsi per la schiena per tutta la durata del tuo scritto... Roma è Roma! E chi non riesce ad andare oltre al chiasso di chi la abita non capirà mai cosa voglia dire sentirsi eredi, anche se in lontanissima parte, di un popolo che conquistò il Mondo. Se questo commento ti sembra confuso è sconclusionato, hai ragione; ma come ho già detto, alle mie spalle ho troppe eredità...
RispondiEliminaUn bacio,
polle
quando il blog si fa più esplicitamante blog-diario si arriva spesso a scoprire vicinanze esistenziali.
RispondiElimina"Sto nel mio posto" e "non riesco a separarmi dalla riflessione sul tempo": questi i due punti di intersezione più forti fra me e te.
poi gli scenari cambiano e per me quei due pensieri si applicano integralmente alla costellazione del mio paesaggio di lago. e lo stesso sarebbe per le montagne di mauro corona o di rigoni stern. ma questo avviene perchè la biografia è diversa e si è nutrita di intorni differenti.
tuttavia il processo di pensiero è lo stesso. o almeno è ampiamente lo stesso.
senti come mauro corona si racconta nel suo luogo-tempo:
http://amalteo.splinder.com/post/13674180/Corona+e+Montaigne+a+mani+nude
questo è fra i tuoi post da conservare anche nel mio album
grazie
buon tempo, amalteo
Le nostre affinità le conosciamo ed altre se ne aggiungono o definiscono in una continua scoperta che ci unisce anche attraverso la scrittura.
RispondiEliminaIl tempo e Roma come ti capisco....
Senza voler scadere nel banale, Roma è la città più bella del mondo.
RispondiEliminaEd è la città in cui il mio pensare il tempo (una linea continua di attimi di presente) si confonde...
Ecco, dedicato a te un post su Roma.
RispondiEliminaRino, ri-pubblicando un vecchio articolo
@ amalteo sono andata a vedere sul tuo blog e ho lasciato un commento.
RispondiEliminadei due fili che sottolinei "sto nel mio posto" lo avevo intuito. Segnalami, se c'è sul tuo blog, la riflessione sul tempo. Mi interessa.
grazie per l'apprezzamento marina
Mi permetto di ringraziare a nome di Roma, ammiratori e detrattori, equanimamente
RispondiEliminamarina
Sono colpito dal tuo post. Io ho sempre pensato che Roma, città stupenda, fosse il luogo ideale del turista che può viverla senza ansie respirandone ogni sapore, ogni emozione che la Storia ha lasciato in eredità nella capitale, ma che fosse più caotica e stressante per chi deve viverci e lavorarci.
RispondiEliminaQuesto tuo post sembra, almenon per quel che ti riguarda, smentire questa mia impressione.
Ciao Marina :-)))
Daniele
Ecco un altro mio sogno sarebbe abitare a Roma. Che bel post che hai scritto, un abbraccio.Giulia
RispondiElimina...Marina, che bel post...GRAZIE!! (in realtà dovrei ringraziarti sempre...ma in questo momento, m'hai colpito al cuore). Il TEMPO e ROMA...sono i miei due elementi. Il primo l'osservo, la seconda la vivo...e viceversa. Che poi, sono la stessa cosa.... ;-)
RispondiEliminaquello strano potere che una citta' come Roma offre ai Romani e ai Turisti..... Roma da contestare, Roma da criticare, ma nonostante tutto Roma da vivere ed amare.......
RispondiEliminaanche io,passeggiando per le vie di ogni città,penso al tempo passato, a chi ha calpestato quel suolo prima di me,alle emozioni che avrà provato,ai drammi,agli amori consumati e mai morti....nn ho mai sentito però il forte senso di appartenenza che senti tu.io mi sento a casa ovunque e in nessun posto.per me la casa e' dove è il cuore,e nn il contrario,nn so se mi spiego,ma sono sicura che hai capito.
RispondiEliminaRoma è sempre Roma. Hai detto proprio bene: il casino, lo sporco, il traffico le scivolano addosso lasciando immutato il suo fascino.
RispondiEliminaCome mai la decisione di togliere la moderazione?
Un abbraccio,