giovedì 27 marzo 2008
nel loop infinito
Giorgio De Chirico
Se sapete già che cosa sia il tempo circolare questo post NON è per voi.
Se invece non sapete che cosa sia il tempo circolare, questo post NON è per voi.
In ogni caso questo post NON è per voi.
Infatti è per me.
Dal 1991 io vivo l’esperienza del tempo circolare.
Vale a dire che dal 1991, mentre corre prepotentemente in avanti, nello stesso tempo, il tempo (scusate il bisticcio) ritorna su se stesso.
In pratica io giro su una pista, un circuito di Formula Uno -per gli amanti del genere- o la pista dei tremila siepi per gli altri, e nel mentre, il circuito di Formula Uno o la pista dei tremila siepi, viaggiano in avanti velocissimamente.
Significa che quando è febbraio io torno al febbraio del 1991 e così nel marzo e via via e ripercorro tutto il 1991, ma non entro mai nel 1992, perché riparto sempre dal febbraio del 1991 e ruoto e ruoto. Spiacevole, se si tiene conto che il 1991 è stato l’anno più brutto della mia vita.
Intanto però il Tempo di tutti, che contiene anche me, galoppa in avanti e io mi ritrovo nel 2008, pur restando nel 1991.
È chiaro? No? Non lo è?
Vi avevo detto che questo post NON era per voi.
Salvador Dalì
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chiaro o non chiaro poco importa...in fondo "l'essenziale è invisibile agli occhi" (e alla comprensione di chi non sa)
RispondiEliminaBacio grande
Banana
Vediamo se ho capito: il tuo tempo viaggia su un'orbita circolare, mentre il tempo degli altri su un'orbita rettilinea. Però il tuo tempo viggia anche con quello degli altri.
RispondiEliminaQuindi alla fine il tuo tempo non è circolare, ma viaggia su di un solenoide, o, in temini terraterra, su di una spirale.
Ti auguro comunque di uscire dal 1991 per finire su un anno per te più felice.
Pace e benedizione
Julo d.
ciao Chiara, è proprio come dici tu: "l'essenziale è invisibile agli occhi". Ma ci sono occhi, giovani occhi spesso, che vedono anche l'essenziale. bacio marina
RispondiEliminaciao Julo, grazie per questa razionalizzazione del fenomeno con cui mi misuro. Forse l'idea della spirale è meno angosciante. A dire il vero ho abbandonato da un pezzo la speranza di uscire dal 91, ma accetto il tuo augurio.
grazie, marina
Ahi Ahi, una persona come te, romana de Roma e amante della classicità, che non ricorda il detto "Spes ultima dea"? MoOolto male ;-)
RispondiEliminaPace e benedizione
Julo d.
D'altra parte, Marina, è l'ultima frontiera della spiritualità: la circolarità, il 'tutto si tiene'. Ché il tempo lineare (passato-presente-futuro) non basta a spiegare e descrivere l'esperienza della nostra anima, che nell'oggi è al tempo stesso ieri e domani, e che nel domani prende per mano il passato infondendo nel presente la profondità dell'infinito...
RispondiEliminaMi sono inluppata anch'io, ma quanto mi è piaciuto farlo!
V
In fondo ci avevi avvertiti: questo post non è per noi...
RispondiEliminasul tema c'è un libro importante: elvio fachinelli, la freccia ferma, adelphi (non ci cgiuro sull'editore, sul titolo e contenuto sì)
RispondiEliminaciao marina
stammi bene
fiori, fiori per nina, nina simone
E' vero. Eppure c'è un trucco, se si vuole, per fermare questo ciclo, questo corso e ricorso: essere presente. Qua e ora.
RispondiEliminaE il tempo sarà eterno.
Rino, giocando.
E io che speravo invece che lo fosse...!
RispondiEliminaLeggendo quello che hai scritto, verrebe volgia di dirti tante cose... Poi ti accorgi che sono cose banali, che i consigli servono poco, sarebbe bello condividere, essere vicini e aiutarsi ad andare oltre... Ma non sempre è possibile anche se lo vorrei, perchè lo meriteresti davvero. Meriteresti di andare avanti con quello che sei oggi: una donna che ammiro molto e che sa dare molto. Non è retorica: lo giuso. Un abbraccio, forte. Giulia
RispondiEliminaCi sto pensando...
RispondiEliminaLa fine spesso rappresenta l'inizializzazione (non l'inizio) di una nuova vita. Forse è proprio questo che stai vivendo. Il tempo non è nient'altro che una goffa tentazione umana per misurare il cambiamento attraverso i suoi sintomi. È unidimensionale, cade facilmente in difetto passando da un contesto all'altro, da un luogo all'altro. Ha un valore camaleontico mentre il cambiamento rappresenta in ogni contesto ed ogni dimensione un vero e proprio movimento pluridimensionale. Anch'io sceglierei il cambiamento come unità di misura per vagliare l'intensità del mio vivere.
RispondiEliminaForse è proprio questo il tuo punto di vista?
Hai deciso di rinascere continuamente? Un anno brutto che ti ha insegnato a rinascere, sempre, comunque ed inevitabilmente?
Con Simpatia...
mi astengo dal darti consigli perchè sono la persona meno adatta,vivo proiettata verso il futuro,il domani,ma il passato spesso torna a graffiare nonostante cerchi di ricacciarlo indietro,e spesso così mi frego l'oggi!male,molto male!un bacio.
RispondiEliminaNon so, mi è venuto in mente un vecchio giradischi, con il disco che continua a girare, ma la puntina si è incagliata in una scalfitura, apparentemente invisibile, ma ben conosciuta dal disco e non suona più; ripete sempre la stessa parola, lo stesso identico ed unico suono. Ed allora che si fa in questi casi? Ci si alza e si sposta la puntina sulla traccia successiva o, se proprio ci siamo stufati, si cambia disco.
RispondiEliminaE' possibile risolvere con la stessa facilità un incagliamento della nostra vita? Non lo so, ma una donna come te ha troppi dischi da suonare per lasciarsi frenare da una puntina ostinata.
@ Maryam, sto riflettendo: il cambiamento come unità di misura per vagliare l'intensità del proprio vivere è un'idea molto interessante.Ma il mio vivere si è molto assottigliato...
RispondiElimina@ Giulia: posso solo ringraziarti. So che sei sincera e quindi mi prendo il tuo abbraccio e me lo tengo stretto.
@ valentina, mi sto inluppando nel tuo loop. I loop sono contagiosi. Però quell'anima in cui c'è ieri e domani e oggi, la conosco.
"essere presente qua e ora", me lo ripeterò Rino, voglio provare a seguire la tua lezione. grazie
e grazie amalteo, per il suggerimento: Elvio Fachinelli per me è L'erba voglio. Ma mi precipito a comprare questo "Freccia ferma"
grazie a tutti i passanti
marina
Attenta al loop..potrebbe essere mannaro..
RispondiElimina(perdonami a quest'ora il livello di bischerate è oltre il limite)
Raramente mi è capitato di leggere una cosa più vera e inspiegabile di questa. Sembra triste ma non sono certo che lo sia: devo rifletterci e pensare al mio 1991, pessimo come quasi tutti i '90. Lo stimolo alla riflessione è un gran dono grazie!
RispondiEliminaCiao Enzo e benvenuto. Se al termine della riflessione riesci a trovare la prova che il fenomeno non è triste, TI PREGO, comunicamelo. ;-)
RispondiEliminaciaomarina
Io ho capito solo che stai male.
RispondiEliminaTi prego, dimmi se posso fare qualcosa!
Ciao! Non ti conosco ma il tuo blog mi è piaciuto già nelle prime 3 righe. Per uscire dal 1991: hai provato a fare un passo di lato invece che in avanti? Gira la testa e fai un passo deciso in quella direzione! Magari esci dal circuito e ti trovi nel 2008! ogni tanto è solo una questione di cambiare il punto di vista... auguroni!!
RispondiEliminaciao iaiabi, benvenuta e grazie per il suggerimento. Potrebbe essere risolutivo ;-)
RispondiEliminaverrò a trovarti presto, marina