lunedì 5 maggio 2008
in chi sperare
Qualche breve nota su Maxie Wander:
Nasce a Vienna nel 1933 e nel '58 si trasferisce nella Repubblica Democratica Tedesca, seguendo con entusiasmo i suoi ideali messi a durissima prova dalla vita nel paese del socialismo reale. Con Christa Wolf cerca nuove forme di espressione delle donne in letteratura. Deve affrontare il dolore della perdita di una figlia ancora bambina e, in seguito, battersi contro un tumore che la ucciderà a soli 44 anni.
Ha scritto un libro, "Ciao, Bella", che cerco da anni, senza fortuna.
Il brano che riporto qui è tratto da "Una vita preziosa" e/o editrice, Roma -1987, una raccolta, a cura del marito, delle sue lettere e dei suoi diari.
Spero che non concentrerete la vostra attenzione sulla citazione del nome di Lenin. Ma, piuttosto,che vi serviate di queste poche righe come stimolo per pensare a tutti quelli che danno speranza a voi.
A me piace molto il modo con cui Maxie mette insieme i suoi affetti familiari e grandi figure del presente o del passato.
In effetti è questo il rapporto che spesso ci unisce ai grandi, una familiarità fatta di affetto e riconoscenza.
E adesso, la parola a Maxie:
"Io ho sbagliato decisamente molte cose fondamentali, ma ce n'è una di cui sono quasi orgogliosa, che non perdo mai la speranza, mi rialzo ogni volta e mi dico: gli uomini ce la faranno, impareranno a dare forma alla propria vita.
Chi mi dà questa speranza? Suksin, mio padre, Peter, Fred, la tua Jula, Lenin, Gesù, Christa Wolf, Tilman Furmiss di Berlino Ovest, Ingmar Bergman, David Oistrach, il nostro vasaio, Evi con il suo Harry, Lao Tse, Romain Rolland, Chagall, Heinrich Boll, Albert Schwietzer, Doris, l'infermiera del nostro reparto, i nostri amici Draer di Parigi, Michelangelo, Ajmatov...potrei riempire sette pagine di nomi!"
Io aggiungerò, per ora, il nome di Maxie Wander. E, sulla linea tracciata da Maxie -la commistione- quello di Tommyboy.
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Per quanto mi riguarda, il sogno di una società giusta non finirà mai...
RispondiEliminaAbbiamo bisogno di non arrenderci e cercare speranza in chi ce la dà, siamo in perfetta sintonia, giulia
RispondiEliminala rete oggi è la mia speranza...sapere che il cuore di altri è alla ricerca della stessa fonte, della stessa luce, in questi tempi neri...
RispondiEliminaangela
Concordo in pieno. Il desiderio di andare avanti, di migliorarsi e di migliorare ciò che ti sta intorno; la speranza, insomma, in un domani migliore, sì, te la dà chi ti sta vicino, chi ti sprona nel quotidiano. Ma anche i grandi di ieri e di oggi, con i quali - inconsapevolmente - instauri un rapporto amicale, quasi "intimo".
RispondiEliminaSono sfiduciato, ma non potrei vivere senza continuare a crederci
RispondiEliminaGuarda, hai una cultura sterminata... Tanto di cappello!
RispondiEliminala commistione è segnale assoluto di vivacità intellettuale e perciò la sottoscrivo pienamente, sempre
RispondiEliminaTereza
non la conosco, grazie per la dritta, me la vado a cercare! e quoto fabioletterario!
RispondiEliminaun saluto caloroso
Maxie Wander l'amerete, ne sono certa!
RispondiEliminaSu Maremagnum.com ho trovato questa mattina il suo libro che cercavo da vent'anni! In qualche giorno dovrei averlo a casa. Mi sento emozionata.
@ Fabio: vorrei averla questa cultura sterminata! Invece ho solo una passione sterminata per la lettura! E poi dimentico, faccio confusione, mi rin..isco.ahimé!
abbracci marina
Marina...mi piace questo "avviso agli anonimi"..eh eh...
RispondiEliminaHo postato il mio cortometraggio, quello di cui parlavo mesi fa... ora, se ti va, puoi vederlo ;-)
Ciaoooooooo
... e in noi stessi, sempre e più forte che in tutti gli altri.
RispondiEliminaGrazie, Marina, per le belle parole postate.
V
Ecco che qualcun altro aveva gia' pensato alla "lista salvagente". Ognuno ha la sua, personalissima, anche con accostamenti impensabili come Lenin e Gesu'. Ma l'importante e' che ci sia.
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