Quando la madre, esasperata dai continui tradimenti, sbattendo violentemente la porta alle spalle del Comandante che partiva per uno dei suoi viaggi di lavoro, gli lanciava la più terribile delle maledizioni. -Che il tuo aereo possa precipitare!-, la figlia di mezzo, ancora bambina, usciva sul balcone della cucina e pregava appassionatamente un dio in cui allora credeva, perché le restituisse suo padre sano e salvo.
Nei giorni successivi tratteneva il fiato, offrendo alla madre la più totale, supina e ostile obbedienza.
Al ritorno del Comandante, la figlia di mezzo si sentiva ogni volta più certa che la forza della sua preghiera potesse far atterrare lievemente gli aerei.
Ma il peso di quell’opera di salvaguardia segnò per sempre il suo cuore di un insopprimibile rancore verso la madre.
Con gli anni smise anche di innalzare preghiere, perché in lei cominciò a farsi strada l’idea che quel dio che riportava indietro il Comandante avrebbe dovuto farlo spontaneamente, senza incidere di terrore e di odio la sua anima di bambina.
martedì 27 maggio 2008
figlia di mezzo/undici/fase di atterraggio
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Mi sento spiazzata.
RispondiEliminaAmo i tuoi ricordi di "figlia di mezzo" perché hai la capacità di riportarmi indietro nel tempo: forse anch'io, nella mia scatola di latta, potrei avere una foto in bianco e nero che mi ritrae su una spiaggia, grillo con le trecce, in braccio a mio padre.
Stamattina, però, hai socchiuso la porta e mi sono sentita un po' un'intrusa. Non nella vita dei tuoi papà e mamma: ma nella tua. Mi ha fatto male vederti, grillo con le trecce e i lucciconi agli occhi, sul balcone a pregare quel dio per la vita di tuo padre. Mi ha fatto male sentir sbattere quella porta e sentire quelle parole. Non si cancellano quelle memorie, vero? Fanno ancora male.
Ti abbraccio forte, cara.
Io invece ho sentito sulla mia pelle, con un brivido, le ultime parole del post "incidere di terrore e odio la sua anima bambina".
RispondiEliminaNe so qualcosa....forse non tanto di odio,ma di terrore sì.
Off topic: per stemperare,ma sei ancora alle prese con gli operai? Sei scomparsa....
Così come tante canzoni ci hanno ricordato, Dio è troppo lontano o troppo impegnato per ascoltare il nostro dolore...
RispondiEliminaIo non sono la figlia di mezzo. Sono l'unica...e capisco certi pesi.
RispondiEliminaCi sono storie che si incidono nei nostri cuori e ci segnano. I bambini sono testimoni silenziosi di tante cose più grandi di loro... Un abbraccio, Giulia
RispondiEliminaforse dividere in tre i conflitti fra i genitori aiuta a sopra - vivere?
RispondiEliminaritrovo tutto il mio ateismo in questo tuo sofferto e stupendo pezzo
RispondiEliminaquesto ho trovato soprattuttto:
RispondiEliminainfinita dolcezza bambina e senso lucido e intonso dell'inquietudine infantile, quella, per intenderci, spesso annegata, smentita e offesa dall'ovvietà della melassa sull'infanzia felice.
Mi piaci sempre di più, Marina.
Ho vissuto esperienze che somigliano molto a questa. crescendo ho desiderato solo dimenticare, dimenticare, dimenticare...
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