martedì 21 ottobre 2008
il mio saluto commosso
Vittorio Foa (1910-2008)
Sono molte le citazioni che avrei potuto scegliere sui libri di Foa che ho nella mia biblioteca: Le virtù della repubblica, Il sogno di una destra normale, Del disordine e della libertà. Ma ho scelto le due che seguono perché, messe accanto, rappresentano l'idea che io mi sono fatta di Vittorio Foa. Quella di un uomo lucidissimo, senza nessun tipo di indulgenza verso niente e nessuno, ma nello stesso tempo di un uomo aperto alla speranza, capace non solo di vedere il male ma anche di pensare il bene. Un equilibrio rarissimo sulla scena pubblica italiana.
"Se io parlo male del fascismo storico e trascuro cose che non si chiamano fascismo, ma hanno delle loro radici che io riconosco bene, allora posso commettere un grave errore. Questo è il timore che io ho."
"Ho sempre pensato che sia utile sognare. Dei sogni rimane sempre qualcosa."
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Addio Vittorio.
RispondiEliminaChe il viaggio ti sia lieve...
Grazie
RispondiEliminaPiaceva molto anche a me.
RispondiEliminaPiaceva molto anche a me.
RispondiEliminaForse questo pensiero di Tagore descrive Vittorio:
RispondiElimina"Dormivo e sognavo che la vita era gioia.
Mi svegliai e vidi che la vita era servizio.
Volli servire e vidi che servire era gioia".
Se perdiamo la capacità di immaginare una realtà diversa siamo spacciati.
RispondiEliminaUna gran bella persona e una mente lucida...
RispondiEliminaC'è sempre meno lucidità in giro
RispondiEliminanel leggere la realtà
e nel viverla:
Chi ci avvertirà per tempo delle cose importanti?
Uno degli ultimi grandi saggi, in questo Paese.
RispondiElimina@ sileno: bella la citazione di Tagore
RispondiEliminaa tutti gli altri: siamo addolorati insieme, ma. proprio come era Vittorio, ancora alla sua età, curiosi del futuro.
marina
Un grande figlio d'Italia, un grande padre di italiani.
RispondiEliminaUna bella e grande personalità della migliore sinistra italiana, mai stato comunista. Ricordo l'intervista di Biagi: ultranovantenne, ma lucido e con uno sguardo al futuro. Indimenticabile.
RispondiEliminaE' uno degli italiani che mi è dispiaciuto di più perdere. Era dalla morte di Pertini che non sentivo un vuoto tale. Una persona di tale onestà intellettuale e rigore non nasce spesso.
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