PARVIN ARDALAN
NAHID KESHAVARZ
MARYAM HOSSEINKHAH
JELVEH JAVAHERI
Leveh, Maryam, Nahid e Parvin sono state condannate a sei mesi di prigione in base all'articolo 500 del codice penale della Repubblica Islamica di Iran , per "attività contro la sicurezza della Stato, per mezzo di propaganda".
Si tratta di quattro giornaliste femministe che difendono i diritti delle donne iraniane e denunciano la politica oppressiva del regime degli ayatollah.
Collaborano a due giornali on-line: Zanestan e Tagir Bary Barbary
SHIRIN EBADI, il premio Nobel per la pace nel 2003, avvocato che si occupa della difesa dei diritti umani in Iran, ha assunto la difesa delle quattro femministe per le quali ha già annunciato ricorso.
mercoledì 29 ottobre 2008
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La forza delle donne fa sempre paura...
RispondiEliminaE speriamo bene...a volte sono così stanca anche solo di pensare che ogni giorno, troppo spesso l'ovvio ed il giusto debbano essere ribaditi e difesi. Una fatica!!!!!
RispondiEliminaGli uomini non riescono più a misurarsi con le donne ed è per questo che usano ancora mezzi di violenza e prevaricazione per zittirle: hanno paura di perdere il controllo su di loro e sanno che noi donne abbiamo una forza interiore che va oltre alla loro forza fisica
RispondiEliminaMa una società che non valorizza la donna rimane una società retrograda ed eticamente squalificata...
Ciao Marina
Io ho sempre pensato che si tende a mettere in un angolo con la forza ciò di cui si ha paura.E fondamentalmente gli uomini ci temono e ci hanno sempre temuto.Da questo anni di repressione..
RispondiEliminaChe poi continua in diverse forme anche nei paesi occidentali e apparentemente paritari.
Ce tanto strada da fare.
Tenete duro, siamo con voi!
RispondiEliminaMarina ho scovato un bellissimo libro a proposito della valenza differenziale dei sessi e te lo segnalo, anche se probabilmente lo conosci già:
Maschile e femminile. Il pensiero della differenza. Héritier.
Ti abbraccio forte.
@sì c'è tanta strada da fare.Ragazze, mi raccomando. toccherà a voi!
RispondiElimina@ guccia: mi sono segnata il libro, grazie!