lunedì 13 ottobre 2008

riordinando cassetti

La notte ferma, silenziosa, raccolta. Ma piena di grilli complici. Un cielo così lontano, ma così intenerito.
E la luna che non volle mancare.
Gli odori caldi del giorno piano piano si erano raffreddati ma ancora bussavano al cuore e alla testa. Rarefatti, forse erano diventati più penetranti.
Quando si è molto giovani non ci si rende conto delle trappole. Che la vita possa allestire uno scenario e ritirarsi dietro le quinte per vedere come te la cavi, non ti passa neanche per la testa. Così lasci fare, e sei pronta a giurare.
A credere. Ma dentro, io non ero così. Non sono mai stata così. Giovanissima, con intatto il desiderio di amare e di essere amata, sempre sentivo una voce –piccola voce sensata- che mi ammoniva senza severità, con affetto addirittura.
“Conserva questo momento come ricordo, vedi com’è bello? Come è pieno e come è vero? Accoglilo e mettilo da parte.”
Lo struggimento della fine -presente in tutti i presenti- non mi ha mai risparmiata. La consapevolezza del tempo e del suo lavorìo inarrestabile si occupava sempre di me!
Per questo raccolsi o accolsi un sasso? Non lo so. Il sasso non ha più la sua scritta fiduciosa. Scolorito, scabro, trascurabile sasso testimonia ormai solo di se stesso.
Ricordare è come farsi uno shampoo. Tutta quella candida, fresca schiuma che ci attutisce i suoni all’orecchio!
Che stordimento piacevole!
Ma quando l’acqua –uno sguardo al calendario del 2008, del 2008!- dissolve la spuma e porta via l’ottundimento e la frescura, la nostra testa rimane sgombra, e assieme ai rivoli che ci serpeggiano sulle spalle va via l’ultimo ricordo ingannatore.
Non sono del tutto sicura che ci scivoli addosso solo l’acqua. Forse quel salato all’angolo della bocca sono lacrime.
Ma, a operazione terminata, guardandoti allo specchio, se sei molto fortunata, vedi ancora i tuoi occhi. Gli stessi occhi. E puoi dirti –se sei molto fortunata, ed io lo sono- non sono cambiata. E al ricordare dedichi forse una poesia, o una breve riflessione spassionata, o un'accusa recriminatoria, in fondo ben poco convinta.
Checché se ne pensi si equivalgono.
Certo, se riesci a costruire una piccola, modesta, personale poesia sulla tua nostalgia e sui tuoi antichi sentimenti, essi tornano a te ancora più puliti e più amichevoli, perché avranno prodotto su carta quel piccolo precipitato di vita.
Ma voglio rassicurare chi sfugge alla religione della poesia.
In ogni caso –così la penso- nessun attimo della nostra vita sarà stato inutile.
Non lo sono i più feroci e non lo sono i più assurdi e non lo sono i più delicati.
Non c’è proprio niente di inutile nella vita.
Peccato che, spesso, ce ne accorgiamo solo al momento dei saluti.

9 commenti:

  1. Concordo che nella vita nulla è inutile, ma qualche volta i ricordi non attutiscono, anzi feriscono più del presente; allora si cerca rifugio nel futuro, sperando che l'ignoto sia meglio di quanto già vissuto...

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  2. Dovremmo ballare di felicità nel sapere che il solo fatto di essere vivi, in questa terra, è un qualcosa di miracoloso... miracoloso!
    Tutto serve, nulla è inutile, neanche il granello di sabbia che entra negli alti stivali.

    Rino, qua e ora.

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  3. Passa il tempo e solo se io sono sempre io e CONTEMPORANEAMENTE cambio, la mia vita non è inutile. Solo se i contrari coesistono c'è dinamismo, trasformazione, cioè vita: facciamolo capire a tutti fondamentalisti bloccati nelle loro sicurezze assolute.

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  4. nessun attimo della vita è inutile.
    di più: il percorso del vivente è una sequenza di attimi.
    l'arte sta nel guardare e saper ricordare con occhio poetico qualche attimo.
    sono un cultore dell'"attimo" anche se ho nostalgia dell'eternità.
    arrivo qui dal "colore marrone"
    ascolta anche questa meditazione sul fuoco. per certi versi omologa alla tue meditazione notturna:
    http://amalteo.splinder.com/post/9807839/R%C3%A8verie+davanti+al+fuoco

    ciao
    buoni giorni

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  5. @giorgio restare se stessi mentre si cambia: sì mi trovo in sintonia.

    @ amalteo: sono stata dal "marrone", bellissimo! ora
    vado a vedere l'altra meditazione

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  6. Marina@ In ogni caso –così la penso- nessun attimo della nostra vita sarà stato inutile.
    Non lo sono i più feroci e non lo sono i più assurdi e non lo sono i più delicati.
    Non c’è proprio niente di inutile nella vita.
    Peccato che, spesso, ce ne accorgiamo solo al momento dei saluti


    Avevo bisogno di leggere parole come queste. :)

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  7. Io, spesso, mi ritrovo a mangiare con occhi scene apparentemente banalissime e a ricordarmi così di quanto sono fortunata a poter assistere a quel momento. E tengo preziose le gioie quanto i dolori.
    Bellissimo quello che hai scritto

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  8. Ti confesso che non ho capito del tutto quello che volevi dire con questo post però mi sembra proprio splendido.

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