mercoledì 9 gennaio 2008

domanda



Ricorrendo ad Ennio Flaiano
Il più citato. Forse il meno letto.
Ma per me è una garanzia ed una certezza. Certezza di rara intelligenza, garanzia di ironia spietata. E sorriso? Amaro. Ma chissene.

Sul mio paese ha scritto:

“Italia, paese di porci e di mascalzoni. Il paese delle mistificazioni alimentari, della fede utilitaria (l’attesa del miracolo a tutti i livelli), della mancanza di senso civico (le città distrutte, la speculazione edilizia portata al limite), della protesta teppistica, un paese di ladri e di bagnini (che aspettano l’estate), un paese che vive per le lotterie e il giuoco del calcio, per le canzoni e per le ferie pagate. Un paese che conserva tutti i suoi escrementi.”

Era il 1969. Qualche cosa va meglio. Ma qualche cos’altro?

14 commenti:

  1. Gli italiani sono affezionati alla mamma, alla chiesa ed ai propri vizi, anche perchè le prime due perdonano con facilità i terzi.

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  2. santi a parte , poeti e navigatori dove li mettiamo ?

    znort ....

    riecchime

    ciao

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  3. Stamattina stavo parlando con due mie colleghe francesi che si lamentavano dle loro presidente prossimo a nozze con carla bruni (no comment), la cosa curiosa che loro facevano paragone dei grandi cambiamenti francesi da Cirac a Sarkozy...
    Mi fa ridere se penso che da noi non cambia davvero mai nulla...Che diversita' vero?
    Il mio non vuole essere un meglio o un peggio, solo un punto interrogativo...

    carlotta

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  4. Condivido per metà. Una parte del popolo italiano ci affossa e l'altra metà si fa un gran mazzo per recuperare e mandare avanti.
    Come dice un mio amico:" Le persone si dividono i due tipologie: chi crea problemi e chi li risolve." E poi aggiungo io ci sono quelle speciali che ci fanno volare.

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  5. Grande Flaiano, mio conterraneo.
    La sua è un'analisi lucida, spietata e reale. Cosa va meglio oggi, cara Marina? Forse solo i bagnini che non aspettano più l'estate per concupire le famose stangone nord europee.
    Flaiano scrisse anche: "fra 30 anni l'Italia non sarà come l'avranno fatta i governi, ma come l'avrà fatta la tv" e quanto aveva ragione, anche in questo caso!

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  6. Prevale, mi sembra, l'opinione che le cose vadano peggio.
    Una piccola chiosa sui francesi: la storia della Bruni la vivono come uno scacco personale!
    ciaomarina

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  7. La tua citazione mi richiama alla mente Pasolini. Da "La ricotta" (episodio di "RO.GO.PA.G.") estrapolo questo dialogo (il regista è interpretato da Orson Welles). Per la cronaca, il film è del 1963...

    IL REGISTA: << L’uomo medio è un mostro, un pericoloso delinquente. Conformista, colonialista, razzista, schiavista, qualunquista >>.
    IL GIORNALISTA: << Che cosa ne pensa della società italiana? >>.
    IL REGISTA: << Il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d’Europa >>.

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  8. Non ho mai potuto sopportare le critiche altrui quando sono prive di soluzioni.
    Ciò che si attribuisce all’Italia in realtà in minor misura rappresenta la storia di tutti paesi. Siamo abituati ad andare avanti attraverso le nostre valutazioni poco costruttive. Ci deve essere anche un senso di responsabilità nel criticare le varie realtà. Ogni radicale cambiamento culturale, deve avere una propria storia (piccole migliorerie nel tempo), altrimenti non è nient’altro che un’imposizione. Non si può accelerare i passi di un popolo senza il supporto di una mentalità più fine, ottenibile, solo, attraverso il tempo.
    Con Simpatia…

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  9. Ciao Maryam, secondo me se le critiche dovessero essere sempre accompagnate dalla soluzione dei problemi avremmo o una società perfetta o una società muta. Io sono una semplice cittadina e rivendico il mio diritto di criticare la società di cui faccio parte anche se il mio contributo è solo quello attinente alla mia personale responsabilità, cioè il fare la mia parte per migliorarla, sia pure limitatamente. La critica secondo me fa parte di un lavoro costruttivo.
    Ho anche l'impressione che, per moltissimi aspetti, la società italiana sia peggiorata. Mi viene in mente il rapporto società scuola o le semplici trasmissioni televisive. Insomma non sono sicura che il tempo lavori sempre in favore del progresso. Del resto anche le grandi civiltà regrediscono.
    Non sono del tutto cieca di fronte ai piccoli miglioramenti ( forse abbiamo imparato a fare la fila e a non buttare i lavandini nelle strade la notte di Capodanno)ma anche i peggioramenti, piccoli o grandi sono evidenti.(un giovane che cede sull'autobus il posto ad un anziano è impensabile oggi e una volta era la regola). Piccoli esempi
    grazie per il tuo contributo
    con simpatia ciao marina

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  10. Ciao Pim, grazie per averci servito "la ricotta": feroce Pasolini!

    Benvenuto a Ondamagis e bentornato a Filippo
    ciaomarina

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  11. Ciao Marina... , ...se quel poco di meglio ...è meglio di prima... allora va meglio... , ...mandi mandi ...Loris....

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  12. Io concordo con il dire che l'Italia maggioriaria è così, ma ce n'è un'altra che è molto migliore: altrimenti non possimao sperare più veramente in nulla. Giulia

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