martedì 15 gennaio 2008

invito alla discussione sull' anima blogger

Da tempo una riflessione mi sollecita. Riguarda i blog. Mentre,in modo regolare, ne frequento davvero pochi per mancanza di tempo, mi affaccio invece continuamente su blog nuovi, leggiucchiando un post qua ed uno là, come capita.
Sono curiosa. I blog di cui sto parlando sono quelli indicati come “personali” nei siti che li raccolgono e li quotano. Quello che mi sembra di poter dire, dopo un anno di queste escursioni, è che si dividono, grosso modo, in due gruppi: i blog “buoni” ed i blog “cattivi”.
C’è cioè un gruppo consistente di blog i cui autori si presentano come animati da tutta una serie di qualità e sentimenti positivi: sono colti, informati, intelligenti, creativi, attivi nella società, sensibili alle disgrazie altrui, partecipi del dolore del mondo in ogni sua manifestazione, sempre schierati a fianco di ogni popolo o gruppo o individuo in condizioni di debolezza, parchi, sobri, attenti alle problematiche ambientali, disponibili a quelle anticonsumistiche, democratici, liberali, attenti ad evitare l’aggressività, disposti al bene, critici verso gli aspetti meno limpidi e civili della nostra società, sensibili alle arti, e soprattutto ai buoni sentimenti. L’amore, l’amicizia, la solidarietà, la generosità, la modestia, la semplicità, i legami affettivi e quelli sociali, verso i quali sollecitano i loro lettori.Tutto questo non è enunciato, ma dispiegato attraverso lo svolgersi dei post. Potrei continuare ma sono certa che non ce n’è bisogno.
Ci sono poi i blog “cattivi”. I loro autori si presentano, spesso direttamente, come elementi di rottura. Dicono di essere maleducati, politicamente scorretti, egoisti, volgari, sporchi, brutti e cattivi. Potenzialmente eversivi. Grandi ribelli. Elogiano i vizi e gli stravizi, imprecano ed aggrediscono, deridono ogni valore consolidato ed ostentano, spesso, disinformazione e menefreghismo.
Postano sconcezze ridanciane, di natura sessuale o politica, attacchi personali a questo e a quello e invitano all’individualismo e all’egoismo. Ciò nonostante, lo fanno-talvolta dichiarandolo, talvolta no- in nome di sincerità, genuinità, espressione libera da ogni ipocrisia, coraggio, provocazione stimolante; in effetti come rappresentanti di un pensiero positivamente anarchico, creativo, libero.
Cioè si presentano anch’essi come portatori di valori positivi. Sono cioè blog “buoni” anche i blog "cattivi".

Da un lato questo non mi sorprende: essendo il blog personale una espressione-se non una vera esibizione- di se stessi è naturale che si cerchi di presentarsi al meglio. Dall’altro però mi colpisce la mancanza di sfumature. Entrambi i gruppi sono “troppo”. Troppo corretti gli uni, troppo scorretti gli altri. Ne emerge, se si crede alla sincerità dei bloggers, una società italiana straordinariamente positiva, che, quando non è politicamente e socialmente corretta è però ferocemente e creativamente critica e feconda. Quello che manca totalmente è la vasta zona grigia della nostra società.
Ma a me sembra che, fermo restando che entrambi i gruppi umani fin qui descritti sono presenti, ma minoritariamente, nella nostra società, essa sia invece caratterizzata proprio dalla zona grigia. Noi siamo il paese della zona grigia; un paese, in fondo, di ignavi.
Ne deriva, secondo me che, o i blog vengono tenuti dalla parte migliore della nostra società o una grande/piccola menzogna collettiva avvolge il mondo dei bloggers italiani.
Io credo che entrambe queste spiegazioni siano credibili, ognuna nella sua misura.
Naturalmente non mi tiro indietro rispetto ad un’autocritica. Se guardo dentro di me vedo bene che il mio desiderio di accettazione e approvazione mi porta a celare o ad alterare o a sfumare quelle parti di me che potrebbero alienarmi stima e simpatia. Altrettanto sinceramente però mi sento di affermare che, benché mi sia costato e mi costi, ho messo nel mio blog anche parte del mio negativo. Mi accorgo però che, sotto la spinta forse dell’altrui positività, sono andata man mano slittando anche io verso una correttezza che non è vera, o almeno non nella misura in cui la mostro.
Questo non mi piace di me, così come, quando lo sospetto, non mi piace negli altri bloggers.
Ora io non voglio dire che i blog siano falsi e bugiardi, ma solo che non è possibile che siano così adamantini nelle loro virtù o così liberi nell’ostentazione dei loro vizi. In giro nella città e attraverso le manifestazioni sociali del paese, io non vedo né questa vena morale né questa vena immorale, ma un generale, diffuso “tirare a campare” dal quale non mi sento esente.
In fondo io sono scontenta di me come blogger e spesso anche degli altri. Mi piacerebbe provare ad aprire piccole brecce nel muro di nobiltà che sembra avvolgerci tutti.
Non che io non creda ai buoni sentimenti, non credo alla professione di buoni sentimenti. Penso che ognuno di noi ne alberghi alcuni, forse qualcuno tutti, ma mi chiedo se, essendo così presi a testimoniarli nei nostri post, riusciamo poi a trovare l'energia morale per praticarli nella nostra vita.
Può darsi che questo sia solo un problema mio; può darsi che io sia davvero la più ignobile fra tutti noi, ma confesso che questa ipotesi mi sembra un po' troppo severa nei miei confronti.
Qualche osservazione mi sento di farla anche sui commenti ai vari post.
Personalmente ho grandi difficoltà ad entrare in conflitto e cerco sempre di intervenire solo se riesco a trovare almeno un punto di incontro con il post che leggo o se riesco a dissentire in forma garbata o almeno scherzosa. Non sempre ovviamente ci riesco. Mi tengo in genere lontana da discussioni accese, non per non espormi con la mia opinione ma perché mi è difficile trovare il punto di equilibrio fra l'affermazione convinta del mio pensiero e la critica di quello altrui. In dubio mi astengo.
Per portarmi alla polemica bisogna davvero tirarmici per i capelli e insistentemente. Noto che questo atteggiamento è abbastanza diffuso. Più fra noi donne,direi, che fra i bloggers maschi. Mi chiedo se invece non dovremmo esercitarci un po' nell'arte di dar torto agli altri. Questo potrebbe scaturire come automatica conseguenza da un modo più aperto e libero di esporre noi stessi, con le nostre caratteristiche antipatiche e il nostro negativo.
Immagino che anche voi vagabondiate nei blog curiosando qua e là. Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione e le vostre osservazioni.
Mi piacerebbe che questo invito alla riflessione arrivasse a quanti più bloggers possibile.
Grazie.

59 commenti:

  1. Salve Marina, ho letto il tuo invito da Artemisia. Mi ritrovo abbastanza in quello che dici. Anche quando esponi la tua 'ritrosia' ad entrare in conflitto. Sarà il mio lato femminile, ma anch'io non riesco a farlo. ;-)

    Un'altra considerazione. Chiaramente ognuno di noi, quando si presenta in uno spazio nuovo, cerca di farlo in maniera da essere accettato. Lo facciamo tutti e lo facciamo inconsciamente. Anche chi si presenta, come dici tu, da 'cattivo' lo fa per venire accettato.
    Il grigio che ci circonda IMHO dipende per prima cosa dal fatto che comunque i blogger sono una minoranza della popolazione italiana. E dall'altra dal fatto che comunque qui in un modo o nell'altro ci metti la faccia. Nella vita di ogni giorno invece puoi facilmente nasconderti, essere anonimo, perderti tra la folla.

    Pace e benedizione

    Julo d.

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  2. Che riflessioni acute.
    Hai ragione soprattutto su un fatto: nei blog ci sono spesso i colori forti però manca la "zona grigia" della società. E d'altra parte, a pensarci bene, è abbastanza ovvio: chi ha poco o nulla da dire, chi va solo al traino delle opinioni altrui, chi segue le mode e l'andazzo, chi si nasconde dietro le presunte maggioranze, chi non vuole esporsi, chi preferisce "non immischiarsi" evita di aprir bocca. E così lo spazio pubblico dei blog viene riempito da chi al contrario vuole (per un motivo o per l'altro) dir la sua.
    http://lucianoidefix.typepad.com

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  3. Il tuo post è molto bello e profondo, Marina. Cerco di sintetizzare alcuni pensieri.

    Non opererei una distinzione manichea tra blog buoni e cattivi. I buoni non sono mai buoni come appaiono e i cattivi si disegnano spesso così senza esserlo. Le due componenti si mescolano sempre, anche se l'una o l'altra finisce per emergere. Certo è che ognuno di noi ha in mente un pubblico di riferimento e in qualche modo cerca di avvicinarsi ad esso per farsi leggere (altrimenti terremmo il nostro materiale nei cassetti). E' naturale che un blogger sfumi alcuni aspetti di sé che potrebbero risultare non graditi: un po' di sano narcisismo fa parte del gioco. Il non dissimulare i lati negativi di sé può avere comunque ricadute positive, perché al lettore appare chiaro il suo tentativo di evitare le finzioni. Ma anche questo atteggiamento di apparente sincerità appare volto a creare un'immagine spesso non aderente al vero.
    Si può dunque ritrovare in un blog la personalità a tutto tondo del proprio autore? No, naturalmente no. Al massimo una mediazione tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere. Né più né meno come capita nella vita di ogni giorno. Per questo motivo sostengo che la separazione tra mondo virtuale e reale è illusoria.

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  4. Hai ragione Marina, concordo con la tua riflessione. Anch'io ho un lato grigio che nella relatà spicca parecchio. Sono impulsiva, polemica, ironica, nevrotica. Il vantaggio di scrivere sul blog, per quel che mi riguarda, sta nel fatto che voi non mi conoscete in tutte le sfumature come io non conosco voi; rimango quindi su argomenti generalizzati e cerco di far "sentire" agli altri il mio lato migliore. Scrivo da ciò che mi viene dal cuore, senza falsità ma con il vantaggio di non essere criticata per i miei lati grigi.

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  5. Sincerità, creatività, originalità. Questo in fondo cerco nei blog, ovvero ciò che cerco nelle persone reali. Non mi piacciono troppo le categorizzazioni, quella in buoni e cattivi ma buoni però ha delle verità dovute essenzialemnete a due motivi. Il primo riguarda il fatto che molti blogger, spinti dal bombardamento mediatico si aggiungono al rumore, amplificandolo, senza aggiungere note e melodie nuove. Hanno la dipendenza da PC, lasciano messaggi ovunque, quelle che io chiamo pisciatine di cane, marchiare il territorio per avere contatti. In genere non entrano nel merito ma dicono solo 'bel post' oppure 'sono daccordo, passa da me' o 'scambiamo i link'. In genere guardano ai blog come quello di Grillo come un mito. La seconda ragione proviene dal reale, dal modo in cui anche qui i media rappresentano le persone, o meglio, le relazioni tra persone, gridando, enfatizzando, come avviene allo stadio o in parlamento. Nella zona grigia, che in realtà è un arcobaleno, si trovano tanti blo carini, originali, chiavi di lettura del mondo attraverso le proprie esperienze. Per me il blog è un passatempo per affermare nel tempo in un luogo virtuale ciò che mi preme. Ho poi incontrato virtualmente anche persone carine e interessanti, scambiato idee, informazioni utili. Mai però, scambiare i due mondi. Devo lavorare, tornerò sull'argomento...
    ;-) duccio

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  6. ...ottima riflessione!
    Io trovo che oggi i blog siano l'espressione più genuina, colorata e personale che si possa trovare in giro.
    Nell'era della comunicazione drogata e controllata stanno divenendo materiale da cui attingono gli stessi media "ufficiali"!
    Lo trovo positivo e produttivo.
    Uno dei pochi lidi di libertà di pensiero e parola.

    ciao! ;)

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  7. Ciao Marina, raccolgo il tuo invito perchè anch'io ho riflettuto un po' su questa cosa ultimamente e anzi ho pubblicato anche un post sull'altro mio blog di Libero.Secondo me intanto chi può aprire un blog è soltanto chi sa scrivere, non dico da letterato ma almeno senza grandi strafalcioni e quindi già una grossa fetta dell'Italia rimane fuori almeno al momento,poi io penso che quando si apre un blog qualunque cosa si metta dentro ci qualifica in qualche modo, anche se dovessimo dire bugie ci qualifichiamo come bugiardi ecc. Non ci vedo niente di male a comunicare, con un blog, i nostri pensieri migliori, magari tutti facessero così, invece ci sono blog pornografici da paura. Chi apre un blog si mette in gioco e questo vuol dire anche crescere con gli altri, confrontarsi, comunicare, questo è il meglio di un blog, questo ci porta a trattarci da amici e agli amici uno vorrebbe far trovare la casa pulita...Mi è capitato di accapigliarmi in un blog ma ho rinunciato sia perchè non è nella mia natura( io mi chiudo in me stessa di fronte alle ingiustizie)sia perchè è difficile litigare a distanza, possiamo soltanto scambiare opinioni. Inoltre voglio dirti che io allargo le mie amicizie soltanto a persone che sento affini e quindi è difficile che non sia daccordo con loro sui valori fondamentali della vita...ti lascio un link dove parliamo un po' di questo anche su Libero, il blog è il mio (il mare infinito)...ciao...
    http://blog.libero.it/lafatadelmare/view.php?id=lafatadelmare&mm=0&gg=080112

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  8. Io penso che sia abbastanza naturale che ognuno scriva quello che vorrebbe essere, quello che manca è la discussione, non la critica molesta (di quella a volte ce n'è fin troppo), ma quella in cui si cerca di capire come arrivare a ciò che vorremmo e qui si entra nella zona grigia... Se si entre nel concreto delle nostre vite c'è molto grigio, e abbiamo bisogno di attraversarlo senza demonizzarlo...
    Però c'è anche nei blog tanto malessere per la come sta andando avanti la nostra società e anche su questo purtroppo ci fermiamo alla critica, alla denuncia e a volte mi chiedo e poi? Non so anche io a volte mi sento a disagio e per questo vorrei chiudere, poi non riesco: forse ho bisogno di sentire che c'è un mondo buono? chissà, forse è questo che si cerca anche se sappiamo tutti che non è così. Giulia

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  9. Beh se uno è incoerente secondo me si percepisce. io ho inventato un racconto e ho notato che quando ci metto fatti accaduti veramente, viene molto più commentato di quando invento, che accade raramente perchè non ho fantasia. se un blogger non mi sconfinfera non mi sto a chiedere il perchè non ci torno punto e basta. Siamo coerenti ? quello che esprimiamo è quello in cui crediamo, poi esistono delle limitazioni contingenti al nostro agire. non possiamo fare gli eroi o le lotte contro i mulini a vento. A me piacerebbe tornare a fare volontariato e prima o poi lo farò, anche se non l'ho mai esplicitato proprio perchè ancora non è reale. A volte si tratta di una semplice liberazione rispetto alle pressioni sul luogo di lavoro. Osserviamo comportamenti scorretti o controproducenti per il lavoro ma non possiamo agire. il consenso e le esperienze degli altri ci conforta. sono silvia e ti ho trovato sul blog di duccio

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  10. Tanto per restare in tema, direi che hai ragione su tutto. Il blog è la nostra finestra sul mondo ed inevitabilmente si cerca di dare di noi l'impressione migliore. E' come vestirsi bene per andare a una cena importante. Giro tanto per blog ma mi sento di parlare solo dell'esperienza personale. Questo ruolo (l'essere sempre corretto ed imparziale) mi sta un pò stretto, è per questo che scrivo molto poco di me e mi dedico "alla musica che gira intorno", anche se attraverso quest'ultima viene fuori la mia vera identità: mi indigno facilmente e divento polemico. Con una particolarità: nella vita privata sono molto più remissivo ed educato, nel blog trovo una valvola di sfogo per tutte quelle frasi non dette sul lavoro o tra amici che potrebbero compromettere la serenità del gruppo. Ed è vero che generalmente le donne tendono ad essere più gentili, educate e corrette, forse per la loro natura maggiormente mediatrice. Le guerre le fanno gli uomini. Anche se ci sono delle blogger che per difendere un'idea lascerebbero scorrere il sangue. Tu sii te stessa, come sempre, semplicemente.

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  11. Ci riprovo a lasciare il commento speranda stavolta vada bene. Concordo con la tua riflessione, personalmente sul mio blog scrivo le cose che mi vengono dal cuore. Anch'io ho la zona grigia ed è anche molto estesa: sono impulsiva, ironica, nevrotica. polemica. Al momento non è forse ancora emerso ma nemmeno io credo alla bontà dei blog. Ognuno di noi è composto di piccole parti buone e piccole parti cattive e soloin base alla situazione esce un lato piuttosto che un altro. Io so di non essere cattiva e quella che leggete sul mio bog è questa parte. Faccio fatica a mettermi a nudo coi miei lati peggiori. Almeno a voi amici blogger la vorrei risparmiare!!

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  12. vediamo se riesco ad esser lucido...visto il mio stato...ufff !
    Devo dire che io ho parecchio girovagato per blog da 2 anni a questa parte...e per quel piccolo campione che ho potuto vedere/toccare con mano, devo dire che non trovo correttissima la tua analisi...
    A mio avviso, i blog si dividono in 2 categorie fondamentali...quelli intimistici (si può dire così ?) che cioè non richiedono l' approvazione di nessuno, sono solo diari in cui lasciare un proprio segno...poi se chi passa concorda, bene, altrimenti non viene nemmeno considerato o altrimenti viene addirittura "bannato"...
    e quelli "teatranti"...chiamiamoli così...quelli che cioè tendono a voler raccogliere il massimo numero di "consensi"...di spettatori...che poi siano positivi o meno, questo importa poco, perchè i teatranti amano la discussione...la critica.
    Poi, come sempre, ci sono le solite sfumature....e allora queste 2 categorie possono essere ancora suddivise...ma a noi poco importa in questa analisi dell' anima dei bloggers.
    Internet è passata dalle chat, ai forum, ai blog....
    le chat erano/sono piazze dove incontrarsi e magari poi sedersi in disparte in privato a chiacchierare...
    i forum davano/danno la possibilità a chiunque di aprire un nuovo tema di discussione...a mio avviso il massimo della democrazia del web, se ben gestita dall' amministratore del forum...
    i blog sono qualcosa di diverso.
    Sono la fotografia di ciò che vorremmo essere, e può essere che si mostri anche cosa si è...come poi vien gestito il rapporto col passante commentatore dipende appunto dalla classificazione di cui sopra...
    io sono partito come blog teatrante...poi c'è stato un breve periodo che mi stava portando ad essere troppo intimista, per motivi miei emotivi...ma a me non piace il blog intimista e così ho rimediato subito...
    invece sono per un blog addirittura vicino ai forum...aperto, perchè c'è stato un periodo in cui da miei post, nascevano risposte, commenti dai quali io facevo nascere nuovi post di discussione, indicando la persona che lo aveva fatto nascere....
    questo a me piace.

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  13. Allora, premesso che essendo blogger diventa difficiile rispondere proprio perchè parte in causa, io credo che la zona grigia esista anche nei blog e sia quella "migliore".

    Mi spiego: i blog"cattivi" come tu li chiami io credo che si dividano tra blog veramente disimpegnati, altri "furbi" (questi ultimi sono i peggiori e sono quelli che dicono di postare sconcezze perchè è cool oppure perchè fa rottura, quando oramai è parlare dicendo idee vere che oggi fa scandalo a mio avviso) ed altri invece davvero "cattivi" ma con classe

    I blog Buoni: ci sono quelli alla melassa, quelli sani e sinceri e quelli che invece sono ottimi ma si occupano meno di sociale (mi viene in mente il blog di Enzo Rasi, il tuo che parla più spesso di letteratura in modo veramente eccezionale, anche se poi con quella "scusa" anche tu tratti tematiche sociali spesso e bene, ed altri ancora...)

    Poi esiste la zona grigia: sono quei blog buoni forse di denuncia che difendono cause, attaccano quello che non va non hanno paura di dire come la pensano anche con espressionoi forti ma mai volgari.

    Vorrei citare il blog di Riccardo Gravasio "La penna che graffia" come esempio di questa mia affermazione.

    Ed ora voglio essere un blogger "cattivo" anche se preferisco dire "politicamente scorretto" e parlare del mio blog e di come io lo colloco.

    Premesso che facendo un meme definii il mio blog coraggioso, spiazzanate ed apartitico, credo di averae un blog intermedio o atipico (grigio mi piace meno perchè sembra significare "blog mesto") facendo riferimento a quello che in questo commento ho scritto fino ad ora. Buono quindi, ma non buonista.

    Ecco la differenza: ci sono i blog buonisti, quelli cattivi e quelli "buoni" . E poi ci sono i blog mediocri ma credo che quelli non fossero compresi nella disamina lol!

    Citarsi non è corretto lol ed io da blog "grigio" ma non mesto, da blog buono ma non buonista ho proprio voluto farlo LOL!

    Ciao Marina
    Con amicizia
    Daniele il Rockpoeta

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  14. Grazie (sinceramente!) della stimolante riflessione. Basta vedere che fior fiore di commenti hai ricevuto!
    Cerchero' di essere sintetica.
    1) Francamente i blog "cattivi" che tu definisci eversivi e ribelli non ce l'ho presentio ma se intendi quelli che imprecano e aggrediscono non ci trovo niente di positivo, visto che di atteggiamenti simili se ne vedono dappertutto (stadio, parlamento, tv, ecc.).
    2) La zona grigia. Gli ignavi. Secondo me non ci pensano nemmeno a scrivere un blog o a commentarne altri. Magari non sanno nemmeno mettere insieme due parole scritte.
    3) I nostri difetti? Certo che ci sono! Ma che devo scrivere? Che non so cucinare? Che ho la polvere alta tre dita sotto il letto? Che leggo poco? Che sono timida? Che non so far valere i miei diritti? Si' questi sono ALCUNI dei miei difetti e te li ho sempre confessati nei commenti ma non li trovo cosi' interessanti da scriverci un post!
    4) Quando ai commenti sempre gentili, io penso che quando si commenta siamo in casa di altri e quindi o lo si fa "in forma garbata o almeno schezosa" come dici te oppure si provoca, giustamente, risentimento.
    Puo' darsi che lo sia, ma io non mi sento ipocrita, semplicemente non so essere aggressiva, non mi piace litigare. Lo so e so anche che e' un mio limite ma l'ho confessato subito sul profilo del mio blog se ci hai fatto caso.
    Ah, dimenticavo un altro difetto: sono permalosa come una scimmia! Occhio, quindi ;-)

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  15. Cara Marina, vieni a vedere cosa hanno detto di me sul post dedicato al sorriso su splinder... Altro che zona grigia, mi vogliono dipingere proprio nera... Sai sto meditando di chiudera davvero qeusta esperienza perchè ci trovo anc'io qualcosa di falso, che mi sfugge, che non riesco ad afferrare. Giulia

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  16. Ringrazio tutti voi che avete partecipato alla discussione e aggiungo qualche osservazione.
    Penso che Julo abbia ragione sul fatto che quelli che tengono un blog sono cmq una minoranza, e il “grigio” non si mostra, non si espone.

    E Luciano, uno dei blogger più spontanei e meno “costruiti” secondo me, mi dà una spiegazione convincente: la zona grigia preferisce “non immischiarsi”.

    Accetto il “narcisismo” proposto da Pim e anche quella che sento come una critica che posso rivolgere a me stessa: il non dissimulare i miei lati negativi può servire per dare una idea positiva di me in un altro senso. Vero. Ma allora non se ne esce!

    QUESTA SUA OSSERVAZIONE mi ha davvero colpita:
    “Si può dunque ritrovare in un blog la personalità a tutto tondo del proprio autore? No, naturalmente no. Al massimo una mediazione tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere. Né più né meno come capita nella vita di ogni giorno. Per questo motivo sostengo che la separazione tra mondo virtuale e reale è illusoria.”

    Forse come Cristina anche io ho dei lati su cui accetterei la critica ed altri che preferisco che voi ignoriate.

    Duccio cerca la sincerità. Io pure la cerco. Ma, si trova?

    Mimmo ha una visione positiva: vede i blog come espressione genuina. Quello che io invece non “sento”.

    Sono stata folgorata dalla frase di donnanonmoderna: “agli amici uno vorrebbe far trovare la casa pulita”. Sì, qui c’è qualche cosa che mi suona dentro..

    Giulia cerca attraverso gli amici blogger un mondo più buono. Ma non ci crede fino in fondo. Mi sembra però che si “esorti” a crederlo. Io non riesco ad esortarmi.

    Anche per Silvia (benvenuta!) i blog buoni servono a confortare. Forse io non ho facilità a farmi confortare. ;-)

    Anche Finazio si sente stretto nell’essere corretto e imparziale e un po’ mi consola.

    Cristina si tiene per sé i suoi lati peggiori. Non sono la sola, meno male ;-)

    Mi ha colpito la chiave di lettura di Tomas: i blog sono la fotografia di ciò che vorremmo essere. Forse vorrei essere una persona più sincera; Ma non credo di essere capace di fare un blog come il tuo, che fa nascere discussioni. Non mi regge la pompa, come direbbe mia figlia...

    Il rockpoeta introduce il termine “buonista” in contrapposizione ai buoni “veri”. Sono quelli che infatti mi danno disagio e quello che non vorrei diventare...

    Insomma, a questo punto, ho ottenuto almeno lo scopo di sentirmi meno sola. Di constatare che altri fanno le mie stesse osservazioni, e propongono una accettazione più tranquilla. Non per essere politicamente corretta (sarebbe il colmo! ;-)
    ma sento che le vostre osservazioni mi saranno utili. grazie e ciao a tutti.
    E ora al lavoro al proprio blog!
    ciaomarina

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  17. moooolto interessante questa discussione, che ho incontrato ora, passeggiando tra i blogger amici. corrisponde proprio a qualcosa che stavo pensando di questi tempi. E mi viene in mente una frase del sempre opportuno Oscar Wilde "ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero" . Penso che per molti di noi il blog possa essere la maschera grazie alla quale riusciamo a vincere inibizioni e comunicare qualcosa di molto vero di noi stessi. Qualcosa che si manifesta solo a parole o immagini, però, quindi solo una piccola parte di noi.Ma poi penso ancora: ma noi chi siamo? Credo che ognuno di noi manifesti nelle varie fasi della vita, ma anche in differenti situazioni, ambienti, comunità umane, molte personalità a volte anche contraddittorie e comunque intrecciate. E' per questo che è così divertente e interessante continuare questo dialogo.

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  18. Arrivo dopo molti post, quindi dire qualcosa di diverso è difficile. Sono d'accordo con tutti voi, ma non perchè sono o mi sento buonista, semplicemente perchè voi siete i blog che ho scelto.Anche io girovago per blog, alla notte, ma mi fermo solo su quelli che sento in sintonia con me, perchè,come ho detto altre volte, almeno in questa sede, voglio trovare persone che la pensino come me. Non voglio, come invece faccio nella vita di tutti i giorni,trovarmi anche qui a dover lottare con i miei eterni mulini a vento. Qui cerco le affinità, vere o finte che siano.Ma quelle finte le colgo e, a volte, le assolvo anche.Insomma,come dire? Apprezzo la buona volontà :-)
    Il mio blog è per me la mia stanzetta da ragazza, quella dove attaccare i poster (Marina, l'unico libro che ho letto della gara di Fahreneheit è quello della Comencini ed ad esso mi sto ispirando per questa immagine), quella dove ritirarsi a pensare ed a scrivere i propri sogni, le proprie idee, i propri spunti di riflessione. Spero che ciò che sono esca dai miei scritti, perchè butto giù sempre di getto e non rileggo mai, come a scuola per i compiti in classe di italiano :-)
    Non ho pretese di fare denunce,o di ergermi paladina di questo o quello,né cerco consensi: offro solo, a chi ha la bontà di visitarmi, me stessa. Poi non nascondo che i commenti mi fanno estremamente piacere: li cerco sempre con avidità ed amerei incontrarne anche di "cattivi", che non arrivano mai...grrrrr....
    Non è retorica la mia quando dico che vi considero amici ed aggiungo che voi mi conoscete molto meglio di tanti che mi incontrano nel reale. Da voi mi aspetto la stessa cosa, che siate voi stessi. Sono convinta che lo siete.
    Un abbraccio a tutti ed un bacio.
    Anna

    P.S. A proposito del non essere sempre d'accordo, Duccio mi ha detto che asserisco bagianate in un commento sul blog di Paola, me la sono segnata al dito: voglio fa' a cazzotti :-),lo aspetto per un incontro sul ring, virtuale ovvio :-)),perchè su quello vero sono sicura che ce le prenderei alla grande....

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  19. Uf, ma perchè li devi approvare i commenti, prima di publicarli? Non vale! Io il mio lo avevo scritto prima del tuo ultimo. Mo mi arrabbio e faccio un macello :-))

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  20. Non lo so. Il mio blog non è propriamente buonista. Ho anche alcune rubriche di opinionismo e falsi miti e il mio post di ieri proprio non era buono... Poi così è come mi percepisco... Dovresti dirmi tu, come mi interpreti...

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  21. Ciao Marina, per la prima volta ti lascio un commento, ma non per la prima volta ti leggo.
    La zona grigia. Interessante. Ora - e qui come al solito vado per fatti miei e esco dal tema, ma che ci vuoi fare, son fatto così - son quasi due anni che bazzico i blog, e una cosa l'ho capita (o credo): la blogosfera non è altro che uno specchio dell'italia, solo un po' più esperta nell'uso dei mezzi digitali (per forza di cose). C'è di tutto, ci trovi di tutto, e se i caratteri si forzano, è soprattutto perchè si uniscono due fattori: da un lato la possibilità di portare in piazza i fatti propri, ottenendo visibilità sul proprio pensiero e uscire dal giro degli amici che ti dicono "come scrivi bene" o "che cose intelligenti dici", insomma, la possibilità di alimentare il proprio ego. D'altra parte, esiste il mascheramento dell'anonimato che, come sai, tira sempre fuori il peggio. Se hai una maschera, puoi dire quello che vuoi, essere ciò che nella vita vera non sei mai, aggressivo, violento, seducente, tutto. O credere di esserlo. E' facile essere "cattivi" su internet, anche perchè il male, ormai ne sono convinto, è molto più banale del bene, più semplice da ottenere, e per questo ha più fascino.
    Un saluto e continua così.

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  22. A mio parere, la distinzione blog intimista / blog teatrante mi piace e mi sembra la più azzeccata. Non vorrei ripetere ciò che è già stato detto da Tomas, ma sicuramente esistono blog in cui si raccontano esperienze personali (in cui i lettori hanno un ruolo "aggiuntivo" e del tutto marginale) ed altri in cui vengono trattati argomenti di ordine generale (e dunque possono nascere discussioni da parte dei lettori). Riguardo alla distinzione buono/cattivo (che pure si può ritrovare sia all'interno dei blog intimisti che in quelli teatranti), mi ricorda tanto la distinzione normale/esotico che si riscontra nelle "Lettere persiane" di Montesquieu.
    "Esotici, in fondo, lo siamo tutti: dipende dalla prospettiva" (P.Jedlowski, Il mondo in questione)

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  23. @ Anna: ma l’abilitazione dei commenti l’ho tolta! E il tuo l’ho trovato solo poco fa’!
    Il libro della Comencini non l’ho letto. Com’è?
    I commenti cattivi forse non arrivano perché tutti facciamo come te e leggiamo i blog affini. Forse è sbagliato. Non lo so.
    Quali baggianate hai scritto secondo Duccio? Mi incuriosisci. Vado a vedere.

    @Heike alimentare il proprio ego, mi sa che hai ragione. Ma io per esempio ho abolito l’anonimato. Forse me ne sono creato uno di tipo diverso: una maschera che fa di me un’altra persona, migliore. Ma la contraddizione è che io non voglio essere migliore. Voglio essere come sono. O forse penso di essere già MIGLIORE? ;-) Che casino! Grazie di aver commentato.

    Ciao Fabio, tu a me sembri proprio così come ti presenti, una persona equilibratamente buona, che non sospinge nessuno in nessuna direzione. Insomma, vero. Ieri avevi stra-ragione!

    Ciao Ortensia, posso opporre alla citazione di Wilde una di Marguerite Yourcenar che mi perseguita? “La mascherà diviene il volto.” La mia presunzione è tanta e tale che preferisco il mio brutto volto piuttosto che divenire somigliante alla migliore delle maschere! Sulle varie personalità diverse hai ragione, non ci avevo riflettuto. forse posso accettare il fatto che sul blog se ne affacci solo qualcuna, magari secondaria, delle mie.

    Ciao Piccolo Lord, anzi ti voglio chiamare solo Lord, mi sa che sistematizzando l’argomento mi hai chiarito un punto fondamentale! Io ho la sensazione di essere scivolata verso un blog che tratta argomenti di ordine generale. E a parte che non lo so fare, non è questo che voglio. Sì, credo che mi sono almeno un po’ allontanata da me stessa. E’ questo che mi rende scontenta. Grazie!

    Ancora grazie a tutti. Adesso devo molto riflettere su tutti i vostri commenti. Sono lenta, mi ci vorrà un po'.
    grazie ancora marina

    RispondiElimina
  24. Ho letto l'invito sul blog di Heike, anche se non ho letto tutti i commenti, sono troppi e troppo lunghi per i miei gusti, sorry! Scrivo solo 2 cose, sperando di non andare fuori tema:
    1 - chi scrive e/o frequenta i blog rappresenta solo una minima parte della popolazione italiana che, non dimentichiamocelo, a livello informatico è semi-analfabeta.
    2 - l'uso fatto dai blogger che mi piace di più è quello per comunicare e cercare il confronto, sempre mettendo in primo piano il rispetto reciproco. Francamente, i diari intimi, le confessioni morbose e gli sfoghi sfigati non mi interessano e mi annoiano, a meno che gli autori non si prendano troppo sul serio (cosa rara, ahimè).
    Le persone, i loro lati positivi e negativi, preferisco conoscerli dal vivo, sui blog vorrei solo leggere opinioni o idee su argomenti precisi.

    RispondiElimina
  25. Ciao Bartolomeo, circa il cercare il confronto e lo scambiarsi opinioni ho un piccolo preconcetto. Trovo che rarissimamente questo serva davvero a qualche cosa. Cioè a modificare, almeno in parte, i reciproci punti di partenza. Ho la sensazione che ognuno aspetti solo che la parola passi a lui per dire la SUA opinione.Ciò non toglie che le opinioni altrui (ma forse ancora di più COME se le forma) sia interessante.
    Sottopongo il mio blog ad un test di accettabilità per te:
    Diario INTIMO, non direi; confessioni MORBOSE, neanche; sfoghi SFIGATI, neppure. A prendermi SUL SERIO non ci penso per niente. Temo che qui ti romperesti le scatole. Sai che ti dico?
    Vorrà dire che passerò io a vedere il tuo ;-)

    grazie per il tuo intervento
    ciaomarina

    RispondiElimina
  26. Cara Marina, dopo aver letto tutti questi interessanti commenti, mi sentirei di fare una piccola aggiunta. Non dimentichiamo che comunque questa è una comunicazione fortemente mediata. Frequento il web da una decina d'anni e devo dire che non sempre ci si rende conto del mezzo che usiamo, di come questo influenza quello che diciamo e leggiamo. Non è una comunicazione verbale, ma neanche una comunicazione epistolare (le lettere scritte e mano). Ha le sue regole, i suoi pregi e i suoi difetti. E già di per sé veicola un certo tipo di messaggio. McLuhan aveva ragione: il mezzo è il messaggio.
    Tutto questo influenza anche il mondo dei blog.
    Pace e benedizione
    Julo d.

    RispondiElimina
  27. Uhm... ecco... io non sono una tipa polemica, in linea di massima (sì, certo, oggi ho avuto una tremenda litigata con mia madre, ma questo non vuol dire "essere polemici", no? Le madri sono fuori categoria, no?), però, come dire, sento che mi sta scappando di mano la polemica...

    Innanzi tutto mi presento: Valentina, piacere, ti ho incrociata sul blog di Anna e mi hai incuriosito.

    Eccoci alla parte polemica.
    Riflettevo sul tuo post, ma non avevo granché da aggiungere a quello che scrivi poiché lo condivido. Intanto scorrevo i commenti, e mi sono imbattuta in una frase che - chiedo perdonissimo - mi ha fatto accapponare la pelle: "io scrivo quello che mi viene dal cuore". Non sono riuscita a leggere oltre, quindi forse la mia polemica si basa su un'impressione un pelo superficiale. Ma tant'è. A volte basta poco.
    Leggere che qualcuno scrive "quello che gli viene dal cuore" mi ha stesa, giuro. E mi dispiace, lo giuro ancor di più. Ma sono stufa di sentir parlare di cuore, cuoricini, sentimenti, Ammore, oh è tutto così bello e giusto trallallà purché venga dal Quore! No! Basta con 'sto cuore, mi ha rotto, mi ha nauseato, mi ha annoiato! Nel mio blog non c'è cuore, non c'è amore, non voglio non posso non devo! Il cuore è morto per asfissia, poretto. Lo abbiamo soffocato! Amen.

    Chiusa la polemica. Sintetizzo: il buonismo uccide i blog come uccide le relazioni come uccide i neuroni delle persone. Io voglio leggere e partecipare a blog che mi facciano pensare, ridere, scioccare e qualche volta incazzare... insegnare, magari. Riflettere ed emozionare. Tutto qui.

    Un saluto... ma... di Quore!
    ;-)
    V

    RispondiElimina
  28. Ciao Marina!
    Prima di aprire il mio blog ci ho pensato un po': non sono una scrittrice e non mi piace, nè mi ritengo particolarmente capace di affrontare grandi argomenti per dire la mia.
    Avevo semplicemente voglia di raccontarmi e di parlare con semplicità di quello che vivo.
    Il mio blog non cambia il mondo ma cambia me stessa perchè attraverso quello che scrivo e il confronto con chi mi lascia commenti mi permette di sentirmi un po' più forte e capace di affrontare le mie mille sfumature.

    Per me i blog sono luoghi in cui ognuno di noi sceglie di essere come crede e mostra agli altri solo ciò che vuole,senza forzature.
    Non credo che ci siano davvero blog buoni e blog cattivi ma spazi in cui chi scrive butta fuori qualche aspetto di sè.
    io sono molto curiosa e girando ho trovato di tutto anche se poi rimango "fedele" ai blog con cui mi trovo più in sintonia.
    In fondo poco importa se tu sei davvero come ti descrivi,se sei sincera fino in fondo; importa di più quello che senti quando ti racconti e quello che trasmetti a chi ti legge.
    un abbraccio bloggoso
    Banana

    RispondiElimina
  29. Ciao Banana, hai ragione anche tu, acci! Qui ognuno mi dice una cosa che mi dà da riflettere! Il blog ha cambiato anche me. Ma in che cosa col cavolo che te lo dico!
    Proverò a considerare il mio problema di autenticità un non-problema e mi inventerò una marina nuova ogni volta, come mi piaceva fare da ragazza!
    l’abbraccio bloggoso è stupefacente! non nel senso.... ;-)


    Ciao My funny valentine, benvenuta! E chi ti lascia più?! Il tuo commento mi ha fatto sorridere dall’inizio (le madri fuori categoria) alla fine(il saluto di Quore).
    Amen per il cuore, allora. Ma i polmoni posso tenermeli? ;-)

    Ancora grazie a Julo: non è inutile la tua osservazione alla McLuhan forse io il mezzo tendo a dimenticarmelo un po’ troppo. Ah, Julo, pace anche a te; le benedizioni le accetto volentieri, ma debbo avvertirti che non appartengo a nessuna religione. Così se vuoi puoi scartarmi ;-)
    ciao a tutti marina

    RispondiElimina
  30. Ciao Banana, hai ragione anche tu, acci! Qui ognuno mi dice una cosa che mi dà da riflettere! Il blog ha cambiato anche me. Ma in che cosa col cavolo che te lo dico!
    Proverò a considerare il mio problema di autenticità un non-problema e mi inventerò una marina nuova ogni volta, come mi piaceva fare da ragazza!
    l’abbraccio bloggoso è stupefacente! non nel senso.... ;-)


    Ciao My funny valentine, benvenuta! E chi ti lascia più?! Il tuo commento mi ha fatto sorridere dall’inizio (le madri fuori categoria) alla fine(il saluto di Quore).
    Amen per il cuore, allora. Ma i polmoni posso tenermeli? ;-)

    Ancora grazie a Julo: non è inutile la tua osservazione alla McLuhan forse io il mezzo tendo a dimenticarmelo un po’ troppo. Ah, Julo, pace anche a te; le benedizioni le accetto volentieri, ma debbo avvertirti che non appartengo a nessuna religione. Così se vuoi puoi scartarmi ;-)
    ciao a tutti marina

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  31. c'è una zona neutra, i blg tipo il mio, nato solo per regalare un sorriso agli altri, su un argomento molto settoriale. dello tesso tipo sono i blog dedicati ala cucina e quelli di pura chiacchiera o molto specifici come quello di costanza inerente alla scuola...
    per il resto tieni prsente che per4 attualità politica etc, istintivamente torniamo più facilmente ai blog che condividono le nostre idee. io per scelta ho scartato a priori non solo gli argomenti "pubblici", ma anche quelle notizie che possono creare angoscia (vedi la questione dei levrieri). è un blog leggero pieno di bollicine come un calice di champagne e, ovviamente, con un pubblico ristretto, anche questo arrivato per "affinità elettiva". è vero che giro sugli altri blog (non molti e amici)e a volte sono polemica, è nella mia natura, ma resta il fatto che ogni "circolo " di bloggers è un salotto privato dove, ogni tanto , si affaccia un nuovo ospite, un altro si allontana, e non credo che alla fine siamo degli ipocriti, semplicemente la parola scritta aiuta a focalizzare meglio le idee e ad elaborarle. noi scegliamo gli amici blogger proprio per le lloro corrispondenze con noi stessi, come se vedessimo riflessi in uno specchio i nostri pensieri

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  32. il solito post scriptum-
    uno di questi giorni, un ragazzo, arrivato quest'anno,ad anno scolastico iniziato, per il trasferimento della famiglia, mi ha detto:-prof, hillary mi ha fatto vedere il suo blog: ho capito com'è lei!- e mi ha sorriso in amicizia, ed io sono stata contenta!

    RispondiElimina
  33. Cara Marina è bellissima questa chiacchierata, e siccome non voglio dire quello che ho nel cuore ti dico che io scrivo quello che penso, sempre e soltanto quello che penso e anche qualcosa di quello che faccio, ho iniziato perchè io per prima non conoscevo niente del mondo del carcere e mi sono accorta che intorno a me le persone parlano anche quando le cose non le conoscono, il blog è la mia arma di comunicazione e infatti lo uso anche per fare parlare i miei detenuti, naturalmente qualcuno si può anche annoiare o non essere daccordo o non lasciarmi commenti, ma io rispetto le opinioni di tutti e se ogni tanto sono costretta a defilarmi un pochino è solo per il tempo che non mi basta mai...concludo dicendo che ho appena avuto la notizia che abbiamo vinto il primo premio con il presepe di canne fatto dai detenuti...ecco sono queste le cose che voglio fare sapere...ciao cara e a presto...Carmela.

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  34. molto interessante e stimolante questa discussione
    ho letto il tuo invito da Artemisia e mi sono incuriosita
    avete senz'altro ragione tutti quanti
    chi scrive un blog deve anche saper scrivere, ma non è sempre vero
    io ormai seguo solo alcuni blog, quelli che mi piacciono e che sono affini al mio modo di pensare
    nel mio blog attuale, ma anche nel primo che ho scritto, ho sempre specificato che i commenti dovevano rispettare anche le opinioni altrui e che non avrei permesso la volgarità
    nel mio blog passano spesso a leggere ciò che scrivo anche i miei alunni minorenni
    quindi niente parolacce e porcherie simili!!!
    c'è già troppa aggressività e maleducazione ovunque, almeno nel mio blog e in quelli che leggo non desidero trovare discussioni polemiche ed insulti spesso arbitrari
    penso anche però che chi scrive un blog x lungo tempo non può nascondersi o fingere
    quello che siamo, ciò che pensiamo , ciò che scriviamo e come lo scriviamo traspare nei nostri post
    e chi ci legge capisce benissimo come e cosa siamo effettivamente
    io ho in alcuni casi smesso di leggere e commentare dei blog perchè col passare del tempo non mi sono più piaciuti , né i blog né chi li scriveva !!!

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  35. @ Paola dei gatti: bella la storia del tuo alunno. Cose così riscaldano il cuore.
    Non ti immaginavo polemica, complimenti!

    Ciao Erica, probabilmente è vero, alla lunga usciamo fuori. Io ogni tanto faccio capolino...allora se non passi più vuol dire che non ti sono piaciuta... sob! Scherzo..

    Ciao Carmela, mi piace "arma di comunicazione", in altre parole sturare un po' le orecchie al prossimo. Complimenti per la vostra vittoria con il presepe. Ma tu gli fai lezione di che cosa ai ragazzi detenuti? Voglio dire puoi scegliere tu gli argomenti?
    grazie di essere intervenuta. Con tutti gli interventi mi voglio scrivere un promemoria!

    RispondiElimina
  36. E come faccio, Marina, a quest’ora e da ultimo a commentare con qualcosa di originale e di incisivo? Qualcosa che faccia restare tutti sbalorditi e stupiti: “E’ vero, non ci avevo pensato! Ma guarda che punto di vista autentico e nuovo! Guarda che opinione condivisibile e vera! Guarda che concetto giusto, impensabile ai più… ma lui… lui l’ha colto!”
    Pertanto, non potendo impressionare, non potendo meravigliare, non potendo mietere ooooooohhhhh di riverente sbalordimento, mi astengo!
    Non m’interessa partecipare ad una riflessione comune senza il plauso e l’applauso!

    RispondiElimina
  37. A Mari', mo' è tutta la sera che sto a legge' 'sti commenti, ma a me nun me fili proprio, eh! Li mortacci... vabbe' vorra' di' che diventerò cattiva anch'io.
    'notte!

    RispondiElimina
  38. E come faccio, Marina, a quest’ora e da ultimo, a commentare con qualcosa di originale e di incisivo? Qualcosa che faccia restare tutti sbalorditi e stupiti: “E’ vero, non ci avevo pensato! Ma guarda che punto di vista autentico e nuovo! Guarda che opinione condivisibile e vera! Guarda che concetto giusto, impensabile ai più… ma lui… lui l’ha colto!”
    Pertanto, non potendo impressionare, non potendo meravigliare, non potendo mietere ooooooohhhhh di riverente sbalordimento, mi astengo!
    Non m’interessa partecipare ad una riflessione comune senza il plauso e l’applauso!

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  39. Ciao Marina, arrivo dopo un fiume di commenti. Li ho letti tutti perchè volevo capire un po' di più di un mondo che conosco poco. Quando ho deciso di creare un blog non mi sono posta molte domande, avevo voglia di scrivere e raccontare ciò che vedevo, quello che aveva catturato la mia fantasia o le mie emozioni. Senza grandi aspettative, senza nessuna finalità sociale. Attraverso i commenti ho scoperto altri blog ed altri modi di essere in rete. Che ti devo dire, c'è di tutto e non tutto credo che sia vero, come dire, genuino. E' un po' come accade in televisione: si alza il tiro per rendersi visibili, per creare il fenomeno ed alimentare la discussione. Il narcisismo è imperante, in tutti, probabilmente anche in me e quindi, in qualunque forma si manifesti, è l'essere letti e commentati la mira dei più. Inevitabile e molto umano. Poi ci possono essere altri miliardi di sfumature ma in fondo anche questo è uno strumento per essere meno invisibili ed avere la possibilità di salire su un palco, anche se virtuale. Per quanto riguarda la zona grigia credo che nei blog sia formata da chi, come hanno già detto, legge senza esporre un proprio pensiero.Ce ne sono molti e credo che rispecchino almeno in parte un modo di vivere: spettatori silenziosi, forse timidi o pudici, ma non credo senza opinioni. E poi in fondo è come tenere un telocomando in mano: scegli dove andare e cosa leggere. E mi sembra che più o meno funziona esattamente nello stesso modo, non sempre ma spesso: gli argomenti che "acchiappano" sono sempre gli stessi. Ahimè!!!

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  40. Ci avete creduto, eh?! Avete pensato che esiste qualcuno così sciocco da scrivere il commento di prima (sempre con il mio nome)!
    Vi siete irritati e si è realizzata in un attimo nella vostra mente la risposta piccata a ciò che vi è apparso una presunzione e una stupidaggine insieme.
    Piccola provocazione, perdonatemela. Sorridente sfida, tanto per tenerci costantemente attenti. Vi sento tutti amici ed è per questo che mi permetto qualche piccola libertà.
    La mia opinione, quella vera, è che del desiderio di approvazione e di accettazione siano intrisi più i commenti ai post che i post stessi.
    Poiché si entra in casa altrui, credo che sia automatica la propensione ad essere “educati”. E’ difficile contestare il padrone di casa, è antipatico chiosare in negativo, e se una contestazione proprio si deve lasciare, si cerca di addolcirla e di paludarla con io credo che, non ti dispiacere se.
    Tutto questo non è semplicisticamente ipocrisia, ma anche apprezzabilissimo desiderio di non spiacere, anche perché ognuno di noi “sente” il garbo e l’educazione dell’altro e volentieri vi si adegua. E in questo mondo così urlato e maleducato, un comportamento di tal genere è brezza di primavera.
    Consideriamo, inoltre, che frequentiamo blog a noi graditi, e da quelli che meriterebbero contestazioni veementi, fuggiamo a priori, assolutamente infastiditi dal vociare scomposto e disinteressati noi dal lasciare qualsiasi traccia (per lo meno a me capita così).
    Non ultima, la reciprocità. Se il padrone di casa è un nostro commentatore, o potrebbe diventarlo, ci dispiace scrivere la nostra critica, anche perché “le nostre caratteristiche antipatiche” cui si riferisce Marina, se non le consideriamo un vezzo, e quindi simpatiche, positive e da manifestare in quanto attraenti, è quasi impossibile che abbiamo voglia di metterle in mostra, abbastanza infastiditi noi stessi dal possederle.
    “Io sono scontenta di me come blogger”, scrive Marina.
    E perché? Forse che per essere produttori di idee è necessaria la contestazione? Forse perché la confutazione troppo vivace porta acqua al mulino della comunicazione?
    Per quanto mi riguarda, la gentilezza del colloquio, il garbo dell’esposizione, la pacatezza della conversazione, mi hanno sempre regalato momenti luminosi e, talvolta, illuminanti.
    Grazie a tutti per avermi letto così pazientemente. Con affetto.
    Baluginando

    RispondiElimina
  41. Messaggio tutto e solo per Artemisia. Perdono, perdono, perdono! Ma non sono abituata ad avere tutti questi commenti e ho perso il controllo. Eppure me lo avevi detto che sei permalosa! E invece avevo trovato giusto questo fatto di essere in casa d'altri quando si commenta. Ma le due dita di polvere sotto i letti, questo no, non lo tollero!Cmq a me non sembri una che vuol dare un'immagine positiva di sé; mi sembri una assolutamente spontanea. Vedo che hai imparato il romanesco, complimenti. Ma l'accento?Com'é?
    ciaomarina

    RispondiElimina
  42. Messaggio tutto e solo per Artemisia. Perdono, perdono, perdono! Ma non sono abituata ad avere tutti questi commenti e ho perso il controllo. Eppure me lo avevi detto che sei permalosa! E invece avevo trovato giusto questo fatto di essere in casa d'altri quando si commenta. Ma le due dita di polvere sotto i letti, questo no, non lo tollero!Cmq a me non sembri una che vuol dare un'immagine positiva di sé; mi sembri una assolutamente spontanea. Vedo che hai imparato il romanesco, complimenti. Ma l'accento?Com'é?
    ciaomarina

    RispondiElimina
  43. Debbo una risposta anche a Silvia credo, anche se a quest'ora non so più neanche chi sono. Mi sembra di capire che anche tu scegli i blo per affinità di pensiero. Non sarà che noi donne abbiamo paura di confrontarci con chi è troppo diverso da noi e preferiamo andare sul sicuro? Lo dico per me, più che per altri.
    ciaomarina

    RispondiElimina
  44. Balù, sei arrivato tardi! Sono sfinita e sonnecchiosa, posso solo dirti che apprezzo sia il garbo, che la pacatezza che la gentilezza.Il tuo primo intervento sul mio blog (una filastrocca) mi era sembrato sfottere e ci rimasi male. vedi, quanti equivoci possono sorgere?
    Però quei bei dibattiti che trovo su certi blo mi piacerebbe saperli stimolare e moderare.
    va beh sono un po' scema
    ciaomarina

    RispondiElimina
  45. Dici giusto Maria Cristina, io sono stata troppo severa; ci possono essere lettori silenziosi ma non per questo senza opinioni. Timidi come tu dici. Ma mi sollevi: i non genuini li percepisci pure tu. meno male
    ciaomarina

    RispondiElimina
  46. Cara Marina, io considero il blog uno strumento di comunicazione, ma soprattutto di condivisione. Molte delle persone che ho conosciuto attraverso questo mezzo, non mettono a nudo solo i loro lati migliori. Moltissimi lo usano come valvola di sfogo, altri chiedono consigli, altri scambiano opinioni...e così via. Quando passo da te, adoro perdermi nei tuoi ricordi e soprattutto nei tuoi consigli letterari, che mi fanno invidiare i tuoi studenti...
    La libertà di condividere, per me è tutto qui. Un mezzo in più, una possibilità in più. Vorrei solo avere più tempo per scrivere, leggere, rispondere...quel tempo che quasi sempre ritaglio per potermi dedicare alle piccole cose, come appunto, farmi il pane, la pasta e tanto altro in casa. Piaceri, i miei, che adoro condividere...non regole di vita. Un abbraccio ;-)
    Donnigio

    RispondiElimina
  47. Donnigio, non so che cosa sto per scrivere perché sono le 2 e 19. Me la cavo con un grazie. Quando scrivo i miei ricordi in fondo a me c'è sempre una voce che dice: va beh, ma a loro che gliene frega? Ma so di poter contare su Donnigio e così posto!
    anzi appena mi riprendo da questa maratona mi rimetto a ricordare ;-)
    ciao marina

    RispondiElimina
  48. Marina, rispondere a tutti, uno per uno, sempre attenta a ringraziare tizo, valorizzare le poche cose intelligenti dette da caio, ecc...è buonismo, diciamocelo.
    Per fidelizzare il cliente è una pratica eccellente, ma non abusare, please, che poi il trucco si sgama (lo capisci "sgama"?)

    E ora passiamo al tema del post. Voglio dire ad Anna che il suo commento è tra quelli che ho apprezzato di più. Valentina mi ha fatto ridere di Cuore, e Tomas pure mi ha colpito assai(fidanzato? sposato? età? scherzo, potrei esse' tu' nonna).

    Ciò detto, Marina sappi che da molti il tuo blog è considerato intimista (mi pare di vederla, la tua faccia allibita).

    A Pestalozzi dico che conoscere le persone nel reale è una cosa, conoscerle nel virtuale un'altra (che aggiunge moltissimo alla tua conoscenza di loro, direi anzi che è una conoscenza più autentica). Sono esperienze diversissime (di pari dignità secondo me) e ciò dipende semplicemente dal mezzo,
    come è stato detto.

    Dicevo che è una conoscenza più autentica perché ad esempio io, che marina la conosco da sempre, ne ho scoperto cose nuovissime e assai preziose, che avrei perso per sempre senza la lettura del suo blog.

    Non è vero che l'anonimato della rete fa uscire il peggio di noi, Heike, anzi. Spesso mi capita di pensare che, magari, se lavorassi con quelli di voi che qui mi piacciono, in ufficio ci litigherei di brutto, o non li stimerei affatto; sicuramente ne avrei una conoscenza diversa.

    Come pure il contrario: chi mi conosce di persona e magari non mi sopporta, potrebbe innamorarsi di me conoscendomi in rete. E viceversa. Adoro la possibilità di indossare infinite maschere qui dentro (cambiare genere, età, professione, ecc..) ma anche di svelare tratti che non posso semplicemente esprimere in contesti competitivi, o mondani o anche familiari (in famiglia in genere ognuno ha il suo ruolo da anni, cucitogli addosso dai parenti e impossibile da scrollarsi via - nella mia famiglia ad esempio io sono la Jena :-)

    L'anonimato però per un blogger raramente è possibile: alla prima foto sei fritto! ti riconoscono amici e parenti e sei tanato!

    Io non potrei mai rivelare la vera me per intero (infatti niente blog).

    Non tormentarti, marina, se ti pare di tradire te stessa, qualcosa o qualcuno: magari ti succederà alcune volte, altre no... pace. E poi lo sai, la perfezione non è di questo mondo, la coerenza totale nemmeno, la tua è personalità ossessiva, eh!
    Torna ai temi che ti sono più consoni, torna ai ricordi, per esempio, piacciono tanto pure a me.

    Ancora: il blog è sempre un'esibizione di sé. Altrimenti scriveremmo un dario. E' ricerca di consenso (letterario, intellettuale, politico). E' ricerca di incontri e riconoscimenti affettivi, soprattutto. E non alludo alla ricerca partner (non solo).
    La nostra è la società della solitudine. Il blog, l'sms, la mail, sono strumenti per sentirci meno soli. E talvolta ciò che non posso dire ad un amica, posso rivelarlo solo nella rete, cercando disperatamente (o allegramente) interlocutori più adatti.

    Tu guarda, l'information society è la solitudo society, in realtà.

    ma che so' stata lunga?

    RispondiElimina
  49. Ma come, Blonde, mi conosci da una vita e non sai che rispondere per me è un impegno? Che se non rispondessi a tutti mi sentirei in colpa? Hai presente i miei sensi di colpa? Che non vado a dormire se non ho risposto fino all'ultimo commento? Altro che fidelizzare il cliente! Hai toppato! (Lo capisci "toppato"? )

    Che il mio blog venga considerato intimista non mi sorprende affatto. Se non altro per esclusione. Non è politico, sociale, tematico. Non è erotico, sportivo, non letterario, non raccoglie tutti i miei racconti o le mie poesie. Io lo definirei intimista. E non mi sembra una parolaccia.

    E adesso, se permetti, rispondo a Julo che mi ha mandato l'indicazione precisa di un libro. Grazie Julo
    ciao a tutti marina

    RispondiElimina
  50. Puff... pant... uf... Chiedo scusa! Si lo so... sono come sempre in ritardo! Come dice? In realtà i commenti degli altri non li ho letti! No, questa volta non è colpa del cane , non ho scuse... e solo che pensavo che oggi spiegasse! Perdona Marina questo mio stupido preambolo ma non mi sono riuscito a trattenere.
    Così come faccio quando scrivo sul mio blog! Come già ebbi a dirti, su questa finestra che dà sul cortile più ampio del mondo posso essere sincero fino in fondo! Nella vita non sono così, mi amo definire un gran falso, non perché lo sia costantemente ma perché so di poter cadere nella tentazione di esserlo. Cerco di non cedere al richiamo della falsità, chi sa raccontare bugie come me può capire quanto sia facile a volte inventare una panzana piuttosto che dire la verità! Purtroppo non saprei cosa dirti... forse la zona grigia non esiste perché cerchiamo, almeno nella blogsfera, di dedicarci ai picchi, che siano alti o bassi, piuttosto che relegarci alla lettura di banalità con le quali abbiamo a che fare giornalmente nel mondo reale!
    Per quanto riguarda i commenti confesso di entrare sempre in punta di piedi nei blog altrui... in fondo è un pò come entrare a casa di sconosciuti... non lo si può fare buttando giù la porta! E se poi trovo post che mi indurrebbero a farlo, lascio stare... la violenza non fa parte della mia natura.
    Un bacio, un abbraccio, di quelli sinceri, continua così, sei grande!
    polle

    RispondiElimina
  51. Marina dixit: Ma come, Blonde, mi conosci da una vita e non sai che rispondere per me è un impegno? Che se non rispondessi a tutti mi sentirei in colpa?

    Ma IO LO SO. E ora lo sanno pure gli altri. Dovresi ringraziarmi invece di impermalosirti, benedetta donna!
    Mi conosci da una vita, davvero potrei mai pensare che fidelizzi il cliente?

    proprio non si capisce quando sono ironica, o scherzo, o faccio la buffona, o cerco di stare simpatica agli altri?

    Maro' che fatica, devo stare più attenta ...

    RispondiElimina
  52. Intimista non è una parolaccia, no (ho detto questo?).
    Se non ti sorprende, va bene. Non era un insulto pensarti sorpresa.

    Oh, ma che t'ha morso una tarantola?

    RispondiElimina
  53. Scusa Blonde, ma adesso che lo sanno tutti che cosa ho guadagnato?
    ciaomarina

    RispondiElimina
  54. Ciao Marina, ultimamente non frequento i blog come all'inizio, ma non per snoberia, ma per mancanza di tempo: mi sto infatti dedicando di più a myspace, che è un'altra enorme piattaforma di contatti un po' più attinente al mio mondo musicale: mi permette di far conoscere le canzoni direttamente ad amici, colleghi, produttori, gestori di locali e fans. Una vera rivoluzione, insomma, che sto cercando di sfruttare in tutti i modi per i miei progetti di cantautore.

    Indubbiamente questo post ha riscosso un successo strabiliante. C'era da aspettarselo, è una discussione avvincente. Fa piacere constatare come chi frequenta il blog di qualcuno sia in qualche modo simile a lui/lei. Il tuo post era profondo e pieno di sostanza, le risposte lo sono state altrettanto. E questo, come del resto accade in musica e in qualunque campo, conferma che gli "utenti" rispecchiano molto il "gestore" (mi scuso per questi orrendi termini).

    Si potrebbe molto argomentare, ma la faccenda è così vasta che ci sarebbe da scriverci su dei libri.
    Ogni tanto ne parlo con cari amici, alcuni dei quali (come Donnigio o Luigi Nico o altri) a loro volta hanno un blog.

    Innanzitutto una cosa che tutti dovrebbero sempre tener presente quando entrano in un blog è che sebbene certo quel blog rispecchi assai della personalità di quella persona, ne rappresenta spesso solo UNA MINIMA PARTE. Insomma, sono un po' insofferente alla totale sovrapposizione blog-gestore, che però noto frequentissima e direi quasi spontanea e inevitabile. Invece ogni volta dovremmo ricordarci di staccare un po' le due cose: il blog è solo un'espressione dell'anima di quell'individuo. Non è quell'individuo.

    Per quanto mi riguarda, amando io scrivere, non potrei fare a meno del blog, anche se mi accorgo sempre più che lo utilizzo solo per poche cose: quando sono indignato per fatti di politica o attualità, per sfogarmi contro situazioni, pensieri e atti che non condivido; come resoconto delle mie esibizioni; per lasciare qualche riflessione sporadica magari generale o esistenziale; per parlare di qualche mia passione.

    Insomma, disperso un po' in mille cose, utilizzo il blog solo parzialmente. Di sicuro saranno in molti a pensare che io sono solo quello o che sono capace di scrivere solo quello.

    Riguardo il bonton delle discussioni, mi comporto come nella vita: amo il garbo da sempre, ma non sopportando neanche l'ipocrisia non riuscirei a dire l'opposto di ciò che penso. Insomma, tranne in casi in cui non mi pare il caso, dico la mia senza offendere nessuno. Non sopporto chi sbraita e non sopporto gli anoonimi che offendono da vigliacchi: mi sembrano proprio dei bambini piccoli.

    Avrei tanto da dire altro, ma scappo sennò faccio notte.

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  55. Ciao Luigi, sei più che giustificato de giri poco per blog: il tuo compito è fare musica! Scrivere belle canzoni per tutti noi.
    Mi sa che hai ragione, sul blog c'è solo una minima parte di noi. A me piacerebbe che ci fosse almeno un posto dove ci sono tutta! Ma forse sono troppa ;-)

    con affetto ciao marina

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  56. Mi piace proprio questo post.
    L'ho letto e mi sono chiesto se l'io che scrive i post sono proprio io oppure è una parte soltanto.
    Ho aperto il primo blog perché certi avvenimenti mi hanno spinto a scrivere per comunicare. Ci sono molti post che nemmeno riesco a rileggere per ciò che mi ricordano.
    Non so se questo è 'buono' o 'cattivo'.
    Tento di scrivere ciò che sono realmente, ed in questo tentativo i pensieri si chiarificano, forse cambiano impercettibilmente ad ogni parola.
    Ma alla fine si tratta pur sempre di un sito web. Non può racchiudere l'intero mondo dei pensieri e degli avvenimenti di una persona, almeno qualcosa sfugge dalle descrizioni. E' la vita che deve essere vissuta, prima di essere raccontata. Ed il racconto è una reinvenzione con un solo punto di vista.

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  57. @ VQ, ho tentato di raggiungere il tuo blog per vedere se eri tu o un altro a scrivere i tuoi post. Ma non eri né tu né un altro perché il tuo blog non si raggiunge. ;-(
    speriamo in una prossima volta
    ciaomarina

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  58. Personalmente ho iniziato pensando di scrivere un blog esclusivamente sulla mia attività preferita, andare in montagna; poi come molte creature ha preso forme e contenuti inaspettati, generando ( o degenerando) in qualche cosa d'altro.

    Una caratteristica che comunque mi sembra essere applicabile a tutti i blog è la possibilità di esprimersi. E questa Libertà di Espressione non mi sembra una cosa così scontata. Basta pensare a tutti quegli stati in cui i blog sono censurati. E favorire il dissenso è indice di democrazia.

    Immagino i post come una finestra attraverso la quale è possibile sbirciare, magari protetti dalle persiane ...o farsi osservare da una distanza di sicurezza... e trovo il tuo particolarmente bello e interessante:-)! Complimenti!

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  59. Ciao Illa;-) ho cercato il tuo blog sulla montagna, ma non l'ho trovato.
    grazie di essere intervenuta sul mio. L'immagine della finestra mi convince. Malgrado tutta la mia temerarietà ci sono momenti in cui non mi dispiace ...accostare le persiane ;-)
    mi piacerebbe passare dal tuo blog, me lo segnali?
    ciao marina

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