Sono passati tre mesi. Sono passati tre mesi?
Angela esiste.
Prima di addormentarmi penso che di giornate come questa è fatta la vita. Punti che alla fine, se abbiamo avuto fortuna, sono congiunti da una linea. Ma penso anche che possono disgregarsi in un accumulo insensato di tempo passato, e che solo un costante, fermo sforzo dà senso alle piccole unità di tempo in cui viviamo... Christa Wolf
bellissimo pensiero profondamente condiviso. Anche io oggi scrivevo di lei Marina, e la coincidenza non mi sorprende per niente perché sì, Angela esiste. Grazie
RispondiEliminaCi penso sempre e mi manca tantissimo.
RispondiEliminaSi , Marina , Angela esiste, è luce nel cuore di chi l'ha conosciuta, e se ne è innamorato, è nelle sue parole :
RispondiElimina"La mia preghiera è che Cristo scenda negli inferi ogni istante così che l'Essere e il non-Essere si fondano in un unico cuore di carne, in un amplesso di vero e autentico e eterno Amore.
Dio, l'Uomo e il Creato, tornino a vivere insieme.
Si faccia unità.
Si compia questo in noi.
Si compia nell'irriducibile terra italiana, spaccata a morsi dal Divisore (www.angelaesiste.blogspot.com - 28 LUGLIO 2009 Vagando tra sguardo e pensiero)."
Un magnifico pensiero...
RispondiEliminaBello ricordare, tener viva la memoria. In questoperiodo troppe morti mi hanno toccato e fa male. Ma il ricordo aiuta.
RispondiEliminaUn abbraccio
se pensi a loro, se hanno un posto nel tuo cuore, diventano immortali
RispondiEliminaDa tre o quattro giorni - insomma, negli ultimi giorni - ogni tanto, nel corso della giornata, in quel fluire di noi a cui ogni tanto torniamo - ehi! come vanno le cose? tutto bene? - si va, ma scusa, non era mattino? com'è che è già sera? - m'accorgevo di pensare ad Angela, di quel pensare che non va condiviso, anzi, anche volendo condiviverlo non sai bene da dove cominciare - poi ho letto il tuo post e non ho fiatato che il fiato mi serviva per fare in modo che restasse fiato e non andasse - sai?, quel gonfiarsi del cuore di cui parlavi? ecco: quello, non volevo che andasse lì, io sono uomo, duro, rigidissimo, non ho i timori di Arnica, io, io, io se occorre mi metto il mondo sulle spalle, altro che! ah, sì, ecco, so dove cominciare... stavamo a casa sua, la guardavo parlare di sé, no, non di sé, degli altri, i suoi cari, quando sarebbe morta, quando sarebbe stata morta, mi ero già ribellato a quel suo parlare ma lei mi aveva rassicurato sorridendo, che una parte di sé sapeva benissimo che non sarebbe morta mai, ma un'altra doveva tener conto di quella eventualità che i medici davano per certezza vicinisima e doveva prendere i necessari provvedimenti, così di quelli parlava, di ciò che pensava meglio per suo marito e le sue figlie, e io la guardavo senza sapere cosa pensare, vuoto solo e solo la guardavo senza sapere dilatavo per sempre quel momento così lei a un certo punto si è alzata, mi si è seduta accanto e sempre parlando agli altri, senza guardarmi, mi ha messo un braccio sulle spalle e me le ha carezzate lievemente brevemente infinitamente, consolandomi? non so, non importa.
RispondiEliminaBene.
Si va.
Anche senza capire.
Come nei sogni.
Anche se tu preferisci i risvegli.
:-)
Sai tempo fa, feci un post qui:
RispondiEliminahttp://annamariadonna.blogspot.com/2010/01/angela_21.html
perchè anche se la conoscevo da poco c'era qualcosa nei suoi scritti che mi attirava e mi attira tuttora che non c'è più.
Purtroppo il link che avevo pubblicato è stato cancellato, era un pò come averla accanto a me. Ciao Annamaria
un bel pensiero
RispondiEliminaÈ bello ricordarla insieme
RispondiEliminamarina
Grazie Marina per aver questo ricordo! Angela è sempre nel mio cuore e nei miei pensieri.
RispondiEliminaUn forte abbraccio a te.