Si dà il caso che io sia qui e guardi.
Sopra di me una farfalla bianca sbatte nell'aria
ali che sono solamente sue,
e sulle mani mi vola un'ombra,
non un'altra, non di altri, solo sua.
A tale vista mi abbandona sempre la certezza
che ciò che è importante
sia più importante di ciò che non lo è.
Wislawa Szymborska
I poeti mettono sempre il dito là dove gli altri non mettono neppure gli occhi. Fanno per noi un lavoro paziente e insostituibile. E noi? Che cosa facciamo noi? Noi possiamo semplicemente godere dei loro versi. Scaldarci al loro tepore o farci attraversare dalla loro lama fredda. Riposare nella loro bellezza. E poi, naturalmente, possiamo trasalire e riconoscerci. È quello che ci accade continuamente. Come un risveglio brusco che ci fa dire con gratitudine: sì. Sì, è così.
Ma anche questo non è tutto. Non basta. A me non è mai bastato. Cerco sempre nella poesia l'innesto del mio pensiero e possibilmente dell'azione. Forse è per questo che le poesie mi durano tanto dentro e che cerco di farle durare tanto.
Così questa poesia della Szymborska non mi dà solo il trasalimento del riconoscermi, ma la prendo anche come una voce da portare con me, un piccolo impedimento alla distrazione con cui guardiamo ciò che non è importante. Così ripeto, e imparo a memoria, gli ultimi tre versi di questa poesia:
"...mi abbandona sempre la certezza
che ciò che è importante
sia più importante di ciò che non lo è."
Grazie per questo bellissimo inizio di gornata!
RispondiEliminaMandare a memoria? meglio che me lo scrivo sulla moleskine, non si sa mai...
RispondiEliminaciao
g
e no, no!
RispondiEliminaci risiamo con le poesie!
e il grezzo dell'esistenza? dove lo metti?
quando diavolo te ne occuperai?
umpappà-umpappà-umpappà
Tereza, in vena di cabaret
e no, no!
RispondiEliminaci risiamo con le poesie!
e il grezzo dell'esistenza? dove lo metti?
quando diavolo te ne occuperai?
umpappà-umpappà-umpappà
Tereza, in vena di cabaret
sei una peste Terè...
RispondiEliminaunpappà-unpappà
bellissima poesia, amo molto questa poetessa. grazie marina.
RispondiEliminaFarò anche io miei i tre versi finali.
RispondiEliminaUn abbraccio
Mi scuso con Nidia, per aver inavvertitamente cancellato il suo commento e lo riporto qui:Non per vanità ma per riconoscenza.
RispondiEliminaGrazie, marina
Che bello leggerti cara, c'è tanto dentro le tue parole, anche in questi post vecchi che leggo a ritroso. Ma vecchi per chi? SE mi emozionano ora direi che sono senza tempo