Pensiero insostenibile: Lascerò a mio nipote un paese peggiore di quello che mio padre ha lasciato a me?
Domanda smarrita: Che cosa posso fare?
Una briciola di risposta l'ho trovata in un libro.
In "Lettera a D. Storia di un amore", André Gorz rende alla moglie -vecchi ormai entrambi- quella testimonianza d'amore che aveva omesso in altri libri. È un bel libro ma io qui voglio citarne un passo che con l'amore non ha niente a che fare.
Dice André Gorz, parlando delle sue impressioni sulla società americana degli anni a cavallo tra i sessanta e i settanta, "[esiste] una specie di controsocietà che scava le sue gallerie sotto la crosta della società apparente, aspettando di poter emergere in pieno giorno. Non abbiamo mai visto tanti "esistenzialisti", cioè gente decisa a "cambiare la vita" senza aspettarsi niente dal potere politico, tentando di vivere insieme in un altro modo, di mettere in pratica i loro scopi alternativi."
E mi sono detta che in questi tempi in cui ci tocca vivere dobbiamo, noi minoranza, diventare "esistenzialisti" nel senso in cui Gorz usa questo termine: non aspettarci niente dal potere politico, o aspettarci il peggio, e tentare di vivere in un altro modo, mettere in pratica i nostri scopi alternativi, resistere alla cultura che domina i nostri giorni, testimoniare che un altro mo(n)do è possibile.
E, aggiungo, prenderci il compito di conservare quello che la cultura diffusa del momento lascia cadere o rifiuta o distrugge. Le memorie storiche (la Resistenza, l'antifascismo, la Costituzione e il suo senso più profondo), i valori, le culture, gli spazi, i luoghi, le forme di pensiero ed ogni altra materia preziosa che vediamo a rischio. Conservarla, testimoniarla con i nostri comportamenti e trasmetterla. Sì, ci sono battaglie da combattere, probabilmente andiamo incontro a giorni agitati, in cui queste saranno ineludibili, ma intanto e comunque dobbiamo essere "esistenzialisti": resistere, conservare, testimoniare e trasmettere.
Un post che condiviso dalla prima all'ultima riflessione. Di questi tempi dobbiamo contare solo su noi stessi, sulla nostra integrità, i nostri valori. E farci messaggeri verso le nuove generazioni con il nostro esempio. E' la nostra unica "arma"
RispondiEliminaMarina sei sempre straordinaria!
RispondiEliminaPer noi, superstiti relegati nella riserva indiana, vediamo il buio sempre più profondo e persone che, solo pochi anni fa, per i loro comportamenti avrebbero sollevato l'indignazione di tutta la nazione, oggi sono osannati dalla maggioranza degli elettori e credo che non solo: "mala tempora currunt", ma purtroppo: "sed peiora parantur".
Vorrei amplificare l'immagine. Mi vengono in mente i primi cristiani che si riunivano nelle catacombe e i partigiani che nascostamente resistevano. Non sembrino accostamenti irriverenti, perchè credo che ci dobbiamo rendere conto fino in fondo che stiamo rischiando concretamente e seriamente la deriva morale e umana, la scomparsa dell'umanità dall'umanità, l'imbecillimento e l'asservimento ai nuovi tiranni sfruttatori.
RispondiEliminaCi vogliono annullare in quanto esseri pensanti, ci vogliono far dimenticare cos'è la libertà di pensiero, sostituendola con la libertà di cambiare canale o di scegliere il modello dell'automobile.
E' una cosa seria, molto seria.
Ne va dell'anima e dell'umanità delle persone.
Ora e sempre resistenza.
Come non condividere dalla prima all'ultima parola?
RispondiEliminaGrazie Marina, dopo averti letto ci si sente meno soli.
Pace e benedizione
Julo d.
Condivido assolutamente tutto
RispondiEliminaè la scelta mia di mio marito accolta da mio figlio che ha cercato lontano un'altra dimensione
RispondiEliminaHo sgomitolato la tua lana di cachemire...
RispondiEliminaGiorgio
Spero che tu e Gorz abbiate ragione perchè anch'io me la faccio spesso questa domanda pensando ai miei figli.
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