Libero dipanare dal più recente post di Arnica Montana, uno di quei post che sembrano leggeri e invece contengono un paio di tonnellate di pensiero.
È da questa sua frase che sono partita:
"Ogni tanto ho bisogno di accertarmi che non sono quella che non vorrei essere..."
L'ho fatta mia, stravolgendola un po'. Ed è diventata più o meno: preferisco pensare il peggio di me, pensare di essere proprio quella che non vorrei essere, piuttosto che scoprirlo all'improvviso. Preferisco stare in guardia e diffidare di me.
Aggiungo, perché il dipanare è libero e erratico, che preferisco diffidare di me piuttosto che diffidare degli altri. No, non per effetto di una squisita moralità, ma perché diffidare degli altri mi fa sentire insicura, esposta, vacillante, ansiosa.
Mi arrivano delle volte segnali appena percettibili, piccoli avvisi di qualche tratto caratteriale o di qualche intenzione altrui poco favorevole all'amicizia. Ma io li scaccio, come ombre. Non voglio ascoltarli e cerco di spiegarmeli con contingenze varie, sempre innocenti. Non che io sia generosa, no. Ma ho bisogno di credere all'innocenza altrui. Solo così posso entrare nei rapporti, altrimenti me ne dovrei tener sempre fuori perché è troppo faticoso star sempre a proteggersi, a difendersi.
Certo, può accadere che la persona di cui non avevo diffidato, improvvisamente mi si sveli davvero non amicabile e che io sia costretta a rinfoderare le spiegazioni indulgenti che mi ero data per certi suoi comportamenti.
Si resta male, sì. Ma io ho imparato a riprendermi da questo tipo di delusione.
Mentre deludere me stessa -che mi sembra sia quello che preoccupa anche Arnica- no, questo mi pesa troppo. Probabilmente si tratta solo di orgoglio e presunzione, ma tant'è. E comunque riprendermi dalle delusioni che posso infliggermi è troppo difficile.
Per cui, piuttosto che accertarmi ogni tanto di non essere quella che non vorrei essere, penso sempre di esserlo e mi regalo la piacevole soddisfazione, ogni tanto, di sentirmi contenta di me, di scoprire che no, non sono quella che non vorrei essere. Grazie, Arnica e scusa se ho incasinato il tutto.
io non mi deludo quasi mai perchè sono una che si perdona molto, d'altra parte perdono molto anche agli altri e quindi perchè non me????
RispondiEliminada poco ho imparato a difendermi e a lasciar fuori dalla mia vita le persone che me l'appesantiscono
non sono proprio quello che vorrei essere, però poi mi dico che non sono affatto male
fossero tutte le spocchie come questa tua...magari fossero...
RispondiEliminagrande saggezza di zefirina!
RispondiEliminano, marina...non hai incasinato niente,hai ampliato il senso di quelle mie parole. Quando qualcuno ti delude fa male, ma forse in un cantuccio conserviamo un pochino di rabbia e qualche colpa all'altro finiamo per attribuirgliela, così sembra più facile incassare la delusione. Ma quando siamo noi stessi a deluderci è insopportabile. Io sono vergognosamente incline al perdono dell'altro, tanto quanto non riesco ad assolvere me stessa. Non sono proprio quella che vorrei essere però mi ci avvicino e questo mi sembra già tanto ;-)ciao!
RispondiEliminaNon amo essere diffidente anche se avolte, me lo dicono tutti, dovrei esserlo. Se va male, pazienza, ma non volgio rovinare la mia vita avendo sempre paura che "mi freghino". No preferisco accettare la sconfitta se accade.
RispondiEliminaIo mi deludo spesso, ma una volta me ne facevo un problema, ora ho capito che è giusto ammettere di aver sbagliato, ma non per questo condannarmi. Cerco di rimediare e come di Zefirina, comuncio a perdonarmi di più e magari a farmi perdonare quando sbaglio con gli altri.