Io do qualche piccolo aiuto a mia figlia mentre con aria allegra e impavida si dà da fare. Pulisce la casa, sposta mobili, appende festoni, gonfia palloncini, organizza gli spazi e i tempi di ritiro delle pizzette, della torta. Intanto partecipa all'eccitazione di Tommaso, alla sua aspettativa; scherzano, uniti come sempre, quei due. Perché il cuore mi si gonfia così?
Io guardo mia figlia, la vedo darsi da fare senza risparmio per il benessere del suo bambino, per la sua felicità, per la sua crescita. Mia figlia è una brava madre. Un'ottima madre. Molto migliore di me. Lei non lo sa, probabilmente. Noi donne siamo specialiste nel non sentirci belle e nel sentirci cattive madri. Ma perché il mio cuore si gonfia così?
La casa è stracolma di bambini, mamme, papà. Bambini che si rincorrono armati di missili di cartone, bimbe che intorno ad un castello di legno inscenano storie fantasiose. Ruzzolano bicchierini di plastica, volano tovagliolini, panini smozzicati esuberano ovunque. In corridoio un bambino monta e smonta un elicottero, assorto nel suo compito importantissimo, lontano da tutti e da tutto. Una bambina davanti alla vetrata della porta finestra accenna passi di danza. Le gatte schizzano spaventate di rifugio in rifugio. Mia figlia sorride, porge pizzette, abbracci, chiama tutti per nome, non ne sbaglia uno. Ma perché questo cuore mi si gonfia così?
Le mamme sono incredibilmente belle. Giovani, con la grazia della gioventù, alcune hanno lunghi capelli sciolti sulle spalle, altre minuscole treccine, o masse corpose di capelli mossi.
Una li ha cortissimi e sotto il sorriso placido la pancia del terzo figlio. Scherza.
Anche le altre mamme scherzano, custodiscono qualche segreto che le fa ridere tra di loro. Si chinano sui loro bambini che le interpellano per ogni bisogno. La pipì, la sete, il giocattolo che non si apre. Anche i padri presenti fanno perfettamente la loro parte: razionano la coca cola, accompagnano in bagno, tolgono il golfino superfluo.
Gli sguardi paterni e materni s'illuminano nel guardare il proprio figlio.
Il bimbo più piccolo, tre mesi, s'addormenta cullato dalle grida dei ragazzini. La mamma e mia figlia lo guardano compiaciute.
Il cuore mi si gonfia: perché?
Mio nipote è felice, scorrazza, mangia, beve, scarta regali, salta, confabula. Spegne le candeline, si tuffa nella panna. Di che si gonfia questo cuore?
Più tardi, diverse ore più tardi, telefono a mia figlia. Sento che c'è ancora gente lì da lei.
-Povera bibi, esclamo, sarai stanchissima. -Ma vedessi Tommaso com'è felice! mi risponde soddisfatta. Insomma perché 'sto cuore mi si gonfia così?
Chiedere ad una nonna se ami più il nipotino o la propria figlia che lo ha messo al mondo non si fa. Non è solo inopportuno, è sciocco.
Innanzi tutto l'amore è un materiale che difficilmente si può mettere su una bilancia e poi è anche un materiale di diversissima natura. Parlare dell' amore è davvero assurdo. Bisognerebbe parlare degli amori.
Ma io non ho paura a dire che nessun amore, nessuno mai, potrà superare l'amore che ho per mia figlia.
E non riesco a separare bene l'amore che ho per Tommasino da quello che ho per mia figlia, Tommasino è inscritto in lei e ormai lei è fatta anche di Tommasino. Ieri vederlo così sano, bello, allegro felice (e spiritoso!) mi ha riempito di una gioia che dava un po' alla testa.
Ma una cosa ora so: il mio cuore si gonfiava per mia figlia.
Era gonfio di amore, di tenerezza, di orgoglio per quella donna giovane e forte e così spesso stanca eppure così resistente, per quella bella giovane madre che quando sono andata via mi ha dato un bacio e mi ha detto "grazie, mamma." Grazie? Diosanto, di che? I figli non capiscono un cazzo di niente! Ero io che avrei voluto dirle: grazie! grazie di essermi venuta al mondo, grazie di essere la figlia che sei, la madre che sei, la donna e la cittadina che sei, la bambina che ancora sei per me. Grazie per non aver reso inutile nessuno dei miei sforzi. E auguri. A te.
Mi hai fatto uscire un accenno di lacrime dagli occhi.
RispondiEliminaE tanti auguri. A te.
Giorgio
Anche i miei auguri allo splendido Tommasino e alla tua solare F.
RispondiEliminaCiao
Grazie! Mai sarei riuscita, come hai fatto tu, ad esprimere ciò che provo per mia figlia e le mie nipoti.Grazie Marina,scriverò queste parole a Paola dicendole che mi sono sgorgate dal cuore.
RispondiEliminaCristiana
scherzo...
Che post bellissimo, un post d'amore...
RispondiEliminaL'ha fatto leggere a tua figlia? Per favore faglielo leggere.
RispondiEliminaTra poco mio figlio festeggerà i suoi otto anni e siamo in fase di preparativi e lui è già eccitato e felice. Ma la mia fredda e infantile madre di 83 anni non mi dirà le tue parole, penso non sia nemmeno in grado di pensarle.
Le mie ferite e i miei bisogni che solo lei potrebbe colmare dovranno ancora una volta trovare altre strade per guarire, anche leggerti, grazie! Caterina
Di piccole cose è fatta la nostra vita e queste piccole cose riescono a colorare il nostro mondo di sorriso.
RispondiEliminaCiao Marina.
Il mio abbraccio
vi ringrazio amici, perché vi sento partecipi dei miei sentimenti. grazie davvero, marina
RispondiEliminaper Caterina: le tue parole suscitano degli echi in me. C'è una cosa che mi preme dirti: anche una madre come la tua dà molto: ti dà la forza di andare nel mondo da sola e di essere una madre diversa, come tu certamente sei. È vero che certe ferite durano anni ed anni ma nei rapporti affettivi che ci costruiamo da noi nella vita stanno i possibili medicamenti e tu sei una buona costruttrice di affetti, ne sono certa.
RispondiEliminaTanti tanti auguri al tuo bambino di 8 anni e un abbraccio a te. Vi auguro una bellissima festa!
e grazie per le tue parole, veramente marina
Per chi volesse sapere i pensieri che il libro di Marina ha suggerito a me e a mio marito.
RispondiEliminaCristiana
Auguri a Tommasino e alla sua bella mamma!
RispondiEliminaHai scritto una cosa bellissima.
RispondiEliminaauguri A TUTTI VOI !
RispondiEliminaGrande post, davvero straordinaria la capacità di osservare e di osservarti che mostri, quando sei scevra di spirito polemico, s'intende :-D
RispondiEliminaAccipicchia Marina mi hai toccato il cuore: esistono parole che fanno bene, racconti che a leggerli ti regalano una emozione bella, forte e piena.
RispondiEliminaGrazie cara amica blogger.
@Cristiana, se le hai sentite, quelle parole sono anche tue e puoi usarle quando vuoi.
RispondiElimina@amatamari: grazie, le parole sono solo involucri, sono i sentimenti che viaggiano...
un abbraccio che vi bacia tutti e tre
RispondiEliminaE perchè non un bel grazie reciproco? Credo che anche tua figlia senta il desiderio di poter dire grazie ad una mamma che la ama. Bisogna dirsele queste cose, lasciare che i nostri sentimenti scorrano fuori di noi e riampiano l'aria.
RispondiEliminaUn abbraccio, splendida mamma e nonna e auguri al tuo nipotino
Tua figlia è fortunata ad avere una madre così. la cosa "strana" è che l'amore, oltre che provarlo, bisognerebbe anche saper "dimostrarlo" ( e tu credo che ci riesca alla grande) ed esserne consapevoli, in qualche modo .... mia madre - oggi - mi dice che sono la persona al mondo che ha amato di più. affermazione che mi rende felice, ma.... in passato ha dimostrato spesso malamente la verità di questa asserzione.
RispondiEliminaTua figlia può essere felice e orgogliosa di una dichiarazione d'amore così. E tuo nipote è fortunato ad avere una nonna come te.
RispondiEliminaQuesti, e non altri, sono i veri "successi" della vita. :-)
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RispondiEliminaDi mia nonna (paterna) non parlo per non rovinare l'atmosfera. Diciamo che era il tuo contrario, e che ha saputo soltanto fare del male. Tanto, tanto.
RispondiEliminagrazie ancora amici di penna (alla Linus). Intravedo queste madri e nonne "difficili" e non posso fare a meno di dirmi che, se fossi capace, vorrei raccontare il rapporto tra mia madre e le sue figlie. forse in tarda età ce la farò :-) marina
RispondiEliminache bello questo post, anche se chiamarlo post è quasi un'offesa per un cantico d'amore, d'orgoglio, di riconoscenza. Mi hai fatto piangere, di quel pianto bello che ristora, che scalda; un pianto di meraviglia e di stupore. Se hai letto qualcosa nel mio blog sai quanto ami i miei figli e nelle tue parole mi ritrovo pienamente anche se sono babbo e non mamma.
RispondiEliminaMarina, per ora posso dire che ho una figlia di 22 anni alla quale non finirò mai di dire anch'io grazie per essermi venuta al mondo.
RispondiEliminaHo investito emotivamente su di lei e mi è tornato indietro infinitamente di più di quanto ho dato.
Con mia madre, scomparsa da qualche anno, ho avuto un rapporto più che conflittuale di amore e odio che mi ha segnata negativamente, ma vorrei dire a tutte quelle che ci sono passate che forse è anche per questo che poi i nostri figli sono venuti così, perchè abbiamo dato loro tutte noi stesse, nella speranza di non riprodurre quel tipo di rapporto madre/figlia che avremmo voluto diverso. Ma forse anche noi non siamo state le figlie che le nostre madri si aspettavano.
Un abbraccio a tutte
Dolores
Anche a me hai fatto piangere, Marina. Mannaggia a te! Come mi piacerebbe che mia madre mi dicesse quello che tu hai scritto di tua figlia. Una bravissima madre la mia, per carità! Però qualche volta vorrei sentire la sua stima oltre che il suo affetto da chioccia.
RispondiEliminaAuguri a Tommasino (già 6 anni? Caspita!)