domenica 14 dicembre 2008

spigolando tra '800 e '900: quel buon sapore d'antan



Guido Gozzano

Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.

Signore e signorine -
le dita senza guanto -
scelgon la pasta. Quanto
ritornano bambine!

Perché nïun le veda,
volgon le spalle, in fretta,
sollevan la veletta,
divorano la preda.

C'è quella che s'informa
pensosa della scelta;
quella che toglie svelta,
né cura tinta e forma.

L'una, pur mentre inghiotte,
già pensa al dopo, al poi;
e domina i vassoi
con le pupille ghiotte.

un'altra - il dolce crebbe -
muove le disperate
bianchissime al giulebbe
dita confetturate!

Un'altra, con bell'arte,
sugge la punta estrema:
invano! ché la crema
esce dall'altra parte!

L'una, senz'abbadare
a giovine che adocchi,
divora in pace. Gli occhi
altra solleva, e pare

sugga, in supremo annunzio,
non crema e cioccolatte,
ma superliquefatte
parole del D'Annunzio.

Fra questi aromi acuti,
strani, commisti troppo
di cedro, di sciroppo,
di creme, di velluti,

di essenze parigine,
di mammole, di chiome:
oh! le signore come
ritornano bambine!

Perché non m'è concesso -
o legge inopportuna! -
il farmivi da presso,
baciarvi ad una ad una,

o belle bocche intatte
di giovani signore,
baciarvi nel sapore
di crema e cioccolatte?

Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.

18 commenti:

  1. Mi hai fatto ricordare della bella voce di Vittorio Gassman quando recitava Gozzano ad alta voce.

    Grazie!

    Rino, nei ricordi di gioventù.

    RispondiElimina
  2. marına, l ho letto, due volte.
    sınceramente, magarı non e la verıta, ma sınceramente, per me, e devvero bello.

    RispondiElimina
  3. Che bello che dentro di noi possano girare insieme sottobraccio l'anima rivoluzionaria e barricadera con l'anima nostalgica amante delle piccole (apparentemente) futili tenere squisitezze che la vita ci può offrire! Paolo Poli docet!

    RispondiElimina
  4. tu spigoli e noi godiamo di reminiscenze antiche...belle passeggiate con te :-) buona domenica, A'

    RispondiElimina
  5. Mi è sempre dispiaciuto il fatto che a scuola si studiasse Gozzano alla fine dall'anno, e quindi in maniera inevitabilmente superficiale.

    Hai fatto bene a pubblicarlo: è giusto ricordare un autore come lui.

    RispondiElimina
  6. Che bello pensare che un uomo possa dedicare un'attenzione così delicata alle donne solo guardandole scegliere o deliziarsi di dolce. Di certo abbiamo conquistato mondi, ma devo ammettere che leggendo questa poesia rimpiango lo sguardo di un uomo che non scivola solo su carni imprudentemente esposte. Sarò retrò?

    RispondiElimina
  7. Non c'era un po' di morbosità mascolina?

    RispondiElimina
  8. naturalmente ıntendevo ıl tuo racconto.... manca ıl soggetto... scusa
    cıao....e pubblıcane altrı!!!

    RispondiElimina
  9. deliziosamente bella
    ricerca attenta
    Complimenti Marina

    RispondiElimina
  10. Se capita val la pena di sentire come recita (in genere nei bis ai suoi spettacoli) Gozzano anche Paolo Poli che per fortuna è ancora vivente...

    RispondiElimina
  11. sì, un po' maschilista effettivamente è, accidenti a te,Gozzano!

    RispondiElimina
  12. Ciao se desideri uno scambio di Link lasciami un commento sulla sezione "scambio Link" del mio sito FolleRumba!

    http://follerumba.blogspot.com/

    Ciao Ciao

    RispondiElimina
  13. pensa che avrei chiamato mia figlia Felicita, come la famosa signorina di Gozzano, se avessi potuto!

    RispondiElimina
  14. che accentuato lato femminile in quell'uomo ardito viaggiatore da fermo

    RispondiElimina
  15. @mi fa piacere vedere tanti ammiratori di Gozzano.
    @ saretta, grazie due volte.
    @folle rumba: vengo a impicciarmi da te

    RispondiElimina
  16. avete nominato Paolo Poli? sappiate che io LO AMO senza condizioni!

    RispondiElimina
  17. ferma lì, Marina!
    ti sei messa per caso a pubblicare le poesie erotiche?
    ;-)
    Questo di Gozzano è erotismo puro anche se si avverte forte la distanza forzata dall'oggetto del desiderio, distanza data dai costumi del tempo, la stessa distanza che lo porta ad enfatizzare in modo così sinceramente spudorato e, aggiungerei, innamorato, un piccolo e innocuo scorcio di vita.
    Ma come si fa a definirlo morboso o maschilista?!? Mica si può misurare ogni cosa col metro dei tempi correnti! per fare un'affermazione simile bisogna aver saltato a pié pari tutta la letteratura pre-novecento...e forse anche di più!
    Vogliamo forse un Gozzano che si esprime come il Miller di Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno? che pure, a mio parere, nel loro descrittivismo crudo e assoluto, quelli di Miller sono racconti assolutamente "casti" e "freddi", riguardo al tema del sesso.
    Bah...
    Dimenticavo:
    solo tu, Marina, sai pescare così...
    U
    N
    I
    C
    A
    un bacione da Tez

    RispondiElimina

Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo