giovedì 25 dicembre 2008

il bambino cantato paganamente


Fernando Pessoa come Alberto Caeiro
Il guardiano di greggi
Adelphi, Milano - 1984
Traduzione di Maria José de Lancastre


VIII
Un mezzogiorno di fine primavera 
ebbi un sogno come una fotografia. 
Vidi Gesù Cristo scendere sulla terra. 
Scese lungo il fianco di un monte, 
ritornato bambino, 
correndo e rotolandosi sull'erba 
e cogliendo fiori per gettarli via 
e ridendo che lo si sentiva da lontano.

Era scappato dal cielo.
Era troppo nostro per fìngersi
la seconda persona della Trinità.
Nel cielo era tutto falso, tutto in disaccordo
da fiori e alberi e sassi.
Nel cielo doveva stare sempre serio
e di tanto in tanto farsi uomo un'altra volta
e risalire in croce e stare sempre a morire
con una corona di spine sulla fronte
e i piedi trafitti da un chiodo,
e perfino con uno straccio intorno ai fianchi
come i negri nelle illustrazioni.
Non permettevano neppure che avesse padre e madre
come gli altri bambini.
Suo padre era due persone :
un vecchio chiamato Giuseppe, che faceva il falegname
e che non era suo padre;
e l'altro padre era una colomba stupida,
l'unica colomba brutta del mondo
perché non era di questo mondo e non era una colomba.
E sua madre non aveva amato prima di averlo.
Non era donna: era una valigia
in cui egli era venuto dal cielo.
E pretendevano che lui, che era nato solo dalla madre,
e che mai aveva avuto padre da amare e rispettare,
predicasse la bontà e la giustizia!

Un giorno che Dio stava dormendo
e lo Spirito Santo svolazzava,
egli andò alla cassa dei miracoli e ne rubò tre.
Con il primo fece sì che nessuno sapesse che lui era fuggito.
Con il secondo si creò eternamente umano e bambino.
Con il terzo creò un Cristo eternamente in croce
e lo lasciò inchiodato alla croce che c'è in cielo
e che serve di modello alle altre.
Poi fuggì verso il sole
e scese con il primo raggio che gli capitò.
Oggi vive con me nel mio villaggio.
È un bambino bello di riso e naturale.
Si pulisce il naso al braccio destro,
sguazza nelle pozzanghere,
coglie i fiori e li ama e li dimentica.
Tira sassi agli asini,
ruba la frutta negli orti
e fugge piangendo e gridando dai cani.
E poiché sa che la gente si diverte
e le ragazze si arrabbiano,
corre loro dietro
quando vanno a gruppi per la strada
con le anfore sulla testa
e solleva loro le gonne.

A me ha insegnato tutto.
Mi ha insegnato a guardare le cose.
Mi addita tutte le cose che ci sono nei fiori.
Mi mostra come sono belli i sassi
quando li teniamo in mano
e li guardiamo lentamente.

Mi parla molto male di Dio.
Dice che è un vecchio stupido e malato
che sta sempre a sputare sul pavimento
e a dire indecenze.
La Vergine Maria passa le serate dell'eternità a fare la calza.
E lo Spirito Santo si gratta col becco
e si appollaia sulle sedie e le sporca.
In cielo tutto è stupido come la Chiesa Cattolica.
Mi dice che Dio non capisce niente
delle cose che ha creato —
"Ammesso che le abbia create lui, cosa di cui dubito"-
"Egli dice per esempio che gli esseri cantano la sua gloria,
ma gli esseri non cantano niente.
Se cantassero sarebbero cantanti.
Gli esseri esistono e basta,
per questo si chiamano esseri ».
E poi, stanco di dire male di Dio,
il Bambino Gesù si addormenta fra le mie braccia
e io lo porto in collo verso casa.

Egli abita con me nella mia casa a metà del colle.
Egli è l'eterno bambino, il dio che mancava.
Egli è l'umano che è naturale,
egli è il divino che sorride e gioca.
Ed è per questo che io so con ogni certezza
che egli è il vero Gesù Bambino.

E il bambino così umano da essere divino
è questa mia quotidiana vita di poeta,
ed è perché cammina sempre con me che io sono poeta sempre
e che il mio minimo sguardo
mi riempie di sensazioni,
e che il più piccolo suono, da qualunque cosa esso provenga,
sembra parlare con me.

Il Nuovo Bambino che abita dove vivo
dà una mano a me
e l'altra a tutto ciò che esiste
e così andiamo tutti e tre per ogni sentiero,
saltando e cantando e ridendo
e godendo il nostro comune segreto
che è di sapere dappertutto
che non c'è mistero nel mondo
e che tutto vale la pena.

Il Bambino Eterno mi accompagna sempre. 
E stiamo così bene l'uno con l'altro
in compagnia di tutto
che mai pensiamo l'uno all'altro
ma viviamo uniti tutti e due
con un intimo accordo
come la mano destra e la mano sinistra.

La sera giochiamo ai cinque sassolini 
sulla soglia di casa,
gravi come si conviene a un dio e a un poeta,
e come se ogni sasso fosse tutto un universo
e dunque fosse un grande pericolo per esso
lasciarlo cadere per terra.

Poi io gli racconto storie delle cose solo degli uomini
ed egli sorride, perché è tutto incredibile.
Ride dei re e di coloro che non sono re,
e si addolora a sentir parlare delle guerre,
e dei commerci, e delle navi
che diventano fumo nell'aria degli alti mari.
Perché egli sa che a tutto questo manca quella verità
che un fiore ha nel fiorire
e che va con la luce del sole
a cangiare monti e valli
e a far dolere negli occhi i muri di calce.

Poi egli si addormenta e io lo corico. 
Lo porto in braccio dentro casa 
e lo corico spogliandolo lentamente, 
come seguendo un rituale molto pulito 
e tutto materno, finché non è nudo.

Egli dorme nell'anima mia 
e a volte si sveglia di notte 
e gioca coi miei sogni. 
Certi li butta a gambe all'aria,
certi li mescola e li confonde 
e batte le mani da solo
sorridendo al mio sonno.

Bambino, quando io morirò,
che possa essere io il bambino, il più piccolo.
Prendimi tu in braccio
e portami dentro la tua casa.
Spoglia il mio essere stanco e umano
e coricami nel tuo letto.
E raccontami storie, casomai mi svegliassi,
per farmi riaddormentare.
E dammi i tuoi sogni perché io ci giochi
finché non spunti un qualche giorno
che tu sai quale sia.

Questa è la storia del mio Gesù Bambino.
Per quale motivo mai
non dovrebbe essere più vera
di tutto quanto i filosofi pensano
e di tutto quanto le religioni insegnano?





17 commenti:

  1. E' l'altra faccia del Natale ...

    RispondiElimina
  2. stupenda marına!!! semplıcemente splendıda!

    RispondiElimina
  3. Davvero molto molto bello! Complimenti! :)

    RispondiElimina
  4. Tanti auguri di buone feste marina!:)

    RispondiElimina
  5. Sono passato per augurarti delle buone feste e in principal modo un buon anno e trovo un bellissimo post.

    Auguri e complimenti Marina!

    RispondiElimina
  6. Ciao Marina, una storia bella, molto umana e molto "divina" insieme. Io sono credente, ma a volte mi chiedo a quale dio credo, e che senso abbiano le gerarchie ecclesiastiche..Di sicuro, per non perdere del tutto quel poco di fede rimastami, non devo pensare a Ratzinger.
    Tanti auguri di Buon Natale da parte mia,
    Frida

    RispondiElimina
  7. hey! ma dov e "guardıamocı neglı occhı???"

    RispondiElimina
  8. Non potevi scegliere post migliore come augurio di buone feste.

    RispondiElimina
  9. Ecco, brava! Copiosamente cosparso di cannella e altre allettanti spezie, ma pur sempre "passaggio fatale"; fortunatamente superato indenne.

    Aguri anche a te nel significato che più ti piace attribuirli, anche per i prossimi giorni.

    Buonanotte
    Clotilde

    RispondiElimina
  10. ehm... mi sa che ho sbagliato post. Il mio commento precedente si riferiva a "comunque sia, buon natale".

    Forse questo "passaggio fatale" non l'ho superato proprio brillantemene... forse.

    RispondiElimina
  11. Ciao Marina,

    Ho appena finito di leggere il tuo post intitolato "Il mio angelo di Natale" su Google Reader che pero` non trovo sul tuo blog.

    Se non ti dispiace lo copio sul mio perche` mi piace tantissimo. Naturalmente ti cito.

    Se pero` non hai piacere, fammelo sapere e lo rimuovo immediatamente.

    Tanti auguri.

    RispondiElimina
  12. Cambio di programma! Google Reader non permette di tagliare e incollare, quindi niente!

    Ma perche` hai tolto quel bellissimo post dal tuo blog??

    RispondiElimina
  13. @ Marcouk76:circa il post "il mio angelo di Natale"solo dopo averlo pubblicato ho riflettuto al fatto che ci sono troppi particolari che possono far riconoscere il ragazzo che ho incontrato. L'aspetto, l'indirizzo, le iniziali, la descrizione, la visita al cimitero e mi sono detta che devo camuffarlo. Allora mi sono precipitata a toglierlo. Ma per renderlo non riconoscibile dovrei cambiare troppe cose. Non so che cosa fare...

    RispondiElimina
  14. Capisco perfettamente.Però era un post bellissimo che mi ha tenuto con il fiato sospeso fino alla fine e che mi ha lasciato tante domande. Non puoi magari cambiare il nome, togliere dettagli tipo il nome del cimitero, il nome delle vie etc. ma pubblicare comunque il post?
    Secondo me ne vale veramente la pena.
    A proposito, ci tornerai al cimitero per vedere se lo rincontri?

    RispondiElimina

Non c'è niente di più anonimo di un Anonimo