Tanto prima o poi il poemetto lo pubblico tutto!
IV
Questa sera il temporale è rotolato
giù dai pendii del cielo
come un masso enorme...
Come qualcuno che da una finestra alta
scuote una tovaglia,
e le briciole, perché cadono tutte assieme,
fanno un certo rumore nel cadere,
la pioggia cadeva dal cielo
e ha oscurato i sentieri...
Quando i lampi scuotevano l'aria
e sconquassavano lo spazio
come una grande testa che fa cenno di no,
non so perché - non avevo certo paura -
mi sono messo a pregare santa Barbara
come se fossi la vecchia zia di qualcuno...
Ah! II fatto è che mentre pregavo santa Barbara
mi sentivo ancora più semplice
di quello che credo di essere...
Sentivo di essere familiare e domestico
e di aver passato la vita
tranquillamente, come il muro dell'orto;
di avere idee e sentimenti perché li avevo
come un fiore ha profumo e colore...
Mi sentivo qualcuno che può credere a santa Barbara...
Ah, poter credere a santa Barbaral
(Chi crede che esista Santa Barbara
penserà che essa è una persona visibile
oppure, che penserà di lei?)
(Che artifìcio! Che ne sanno
i fiori, gli alberi, le greggi,
di santa Barbara?... Un ramo d'albero,
se pensasse, non potrebbe mai
costruire santi o angeli...
Potrebbe pensare che il sole
è Dio e che il temporale
è una quantità di gente adirata
sulle nostre teste...
Ah, come anche i più semplici uomini
sono malati e confusi e stupidi
accanto alla chiara semplicità
e alla salute di esistere
degli alberi e delle piante!).
E io, pensando a tutto questo,
sono diventato di nuovo meno felice...
Mi sono fatto cupo e malato e lugubre
come una giornata in cui il temporale incombe per tutto il tempo
senza riuscire a scoppiare neanche la sera...
Come Pasolini: si arriva sempre a cercare la naturalezza dell'esistere...
RispondiEliminaCiao, Giorgio.
Che bella la prima parte!
RispondiEliminaMi ci imbatto sempre più spesso in "questi testi"..online, in biblioteca, in libreria..un segno del destino?
RispondiEliminaForse devo fare acquisti per la biblioteca personale...
pessoa è una moltitudine di pseudonimi di finzioni letterarie e di stati d'animo come abiti da indossare e di versatilità di sentimenti.. cupo malato e lugubre in questa poesia in altre sperduto perso innamorato e persino esoterico -è stato un rosacrociano-
RispondiEliminaper me incarna con quel suo sperdimento l'inquietudine dell'essere umano che si interroga e si guarda attorno e non può fare a meno di farlo
"...il temporale
RispondiEliminaè una quantità di gente adirata
sulle nostre teste..." bellissima immagine! Buona domenica :-)
Grandissimo Pessoa... Bello. Giulia
RispondiEliminaAnche io amo Pessoa, proprio perché ha sempre una voce adatta al momento in cui lo leggo.
RispondiEliminaQuindi io amo " i Pessoa"!