Poco fa ho guardato in tv un film idiota, uno di quei film che mentre soggiogata li guardi una parte del tuo cervello continua a dirti: perché lo fai? Perché non vai di là a lucidare l'argento, a stirare i vestiti delle bambole o a studiare il sanscrito piuttosto che guardare questa cazzata? intanto però resti lì in stato di trance fino all'ultima inquadratura. Ma questa volta sono stata premiata per la mia ottusa passività, perché l'ultima inquadratura, un matrimonio rivoltante in una chiesa finta, era accompagnata dalle note vitalizzanti di Save the last dance for me. Il che ha automaticamente comportato che la pigrizia mi scivolasse di dosso e io concludessi la serata ballando sotto lo sguardo impassibile del coniuge.
Siete giovani, lo so. Ma questa canzone è stata ripresa da tanti di quei complessi e cantanti che dovete conoscerla. Comunque ho provveduto a offrirvela. In due versioni, così, per non farvi mancare niente. La prima in assoluto, The drifters (1960) e quella di Elvis Presley e Jerry Lee Lewis.
Le trovate qui sotto, testo compreso.
You can dance-every dance with the guy
Who gives you the eye,let him hold you tight
You can smile-every smile for the man
Who held your hand neath the candle light
But don't forget who's takin' you home
And in whose arms you're gonna be
So darlin' save the last dance for me
Oh I know that the musics fine
Like sparklin' wine,go and have your fun
Laugh and sing,but while we're apart
Don't give your heart to anyone
But don't forget who's takin' you home
And in whose arms you're gonna be
So darlin' save the last dance for me
Baby don't you know
I love you so
Can't you feel it when we touch
I will never never let you go
I love you oh so much
You can dance,go and carry on
Till the night is gone
And it's time to go
If he asks if you're all alone
Can he take you home,you must tell him no
Cause don't forget who's taking you home
And in whose arms you're gonna be
So darling,save the last dance for me
'
Cause don't forget who's taking you home
And in whose arms you're gonna be
So darling,save the last dance for me
Save the last dance for me
Save the last dance for me.
Intanto però bisogna assolutamente che vi parli del ballo. Ballo, ballare. Piacere di me tutta intera. Ammesso -e non concesso- che esista un corpo ed uno spirito, o una res cogitans ed una res extensa- la mia res cogitans si gode il ballare proprio come la res extensa. Lo affermo e lo sostengo. Ballare è un'attività dello spirito oltre che del corpo.
E non parlo solo del Lago dei cigni o di Giselle o dello Schiaccianoci.
Parlo di ogni ritmo o melodia su cui il corpo, arti, testa, mani e piedi, polmoni e muscoli si posa o da cui il corpo è sollevato. Di questo parlo.
Sentite questa storia.
Tre compagni di classe del Liceo, dopo essersi frequentati per tutta la vita, decidono di festeggiare il loro sessantesimo compleanno insieme. Ed organizzano una festa cumulativa. Affittano un locale, ingaggiano una ditta di catering e qualcuno che faccia musica.
Uno dei tre è la Terza sorella. Cioè la mia sorella più piccola. La più piccola compie sessanta anni, chiaro?
Io sarei pronta ad andare ospite di Vespa piuttosto che andare alla festa del sessantesimo compleanno di due miei amici e una sorella. Non ho voglia di rivedere tutte le persone che mi troverò a rivedere. Non ho voglia di sorridere, di sforzarmi di ricordare nomi, di ripetere frasi come: ma quanto stai bene! non sei cambiata/o per niente! E tanto meno di sentirmele dire! E non ho voglia dei Ti ricordi?
E non ho voglia di trucco, di scarpe con i tacchi, di vestiti eleganti e di balocchi e profumi.
Io odio andare a questa festa. Comincio ad entrare in agitazione una settimana prima. Mi sento prigioniera del Fato. Mordo l'aria.
Ma può una sorella mancare alla festa del sessantesimo compleanno di un'altra sorella? La piccola, per di più? Può? Dalle mie parti no, non si può.
Così vado. Odiando tutto e tutti.
E la serata è esattamente come la immaginavo. Ed io faccio tre "grezze" l'una dietro l'altra. Saluto con calore il secondo marito di un'amica credendo che sia il primo. Chiedo notizie della moglie di un carissimo amico di infanzia e quando lui -per altro idiota- mi dice: Vittoria è andata in Calabria dalla madre, facendo una faccia compunta, io gli chiedo, partecipe: Perché, è malata? Invece la poveretta è morta un anno fa e la figlia è andata a trovarla al cimitero.
E per finire, non riconosco nell'uomo che accompagna una vecchia e mai più vista amica l'infelice amore gay di tutta la sua vita e le chiedo deliziata: lui è tuo marito?
Comunque sono lì che mi chiedo, insomma, chi è marito di chi e chi figlio di chi e guardo l'ora aspettando la torta e il coretto di auguri per andarmene via, quando vuuuuum i musicanti entrano in azione e nella sala in cui tre generazioni si affollano-centocinquanta persone unite dalle più varie relazioni- esplodono le note di Satisfaction. Satisfaction, ho detto!
E' come se una improvvisa iniezione di adrenalina ci scuotesse tutti. Non passa neanche il primo I can't get no e siamo tutti in pista.
E le tre generazioni dopo essersi lanciati sguardi di intensa competizione - via dalla pista, voi, vecchi, contro: via dalla pista questa è la MIA musica-si accordano che sì, sono tutti ugualmente in grado di prodursi in una perfetta estroversa fantasiosa creativa e irrispettosa esecuzione del capolavoro dei capolavori rock! Tutti lì, tranne il coniuge e il sussieguoso amico di infanzia, molto primario anche mentre suonano i Rolling Stones! Quando poi l'amico sussieguoso si decide per un twist torna ad essere per un momento, il tempo per me di constatarne l'antica e ben nota goffaggine, il ragazzo allegro di una volta.
Da quel momento non ci si ferma più. Si ripercorrono trent'anni di ballabili, e si approda ai balli figurati collettivi, i cui passi come per miracolo riemergono dalla notte dei tempi, nelle caviglie, nei polpacci, nelle gambe, nelle braccia, risalgono e si formano con lo stesso mirabile accordo di una vita fa. E il bello è che ho ballato con mia figlia i pezzi della mia giovinezza! e ci siamo divertite da pazze!
Non pensate che mi sia sentita di nuovo giovane, tutte quelle sciocchezze degli anni che non si sentono più, che ti scivolano di dosso, eccetera eccetera.
Niente affatto. Io ho scoperto che SONO ancora giovane, perché quando si balla si è giovani. Punto.
giovedì 11 dicembre 2008
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credi che si è giovani solo ballando?
RispondiEliminaCiao Marina
E' la musica che magicamente elimina il tempo, un motivetto banale che manco ricordavi, lo senti e immediatamente ti vengno alla mente ricordi che credevi sepelliti da decenni.
RispondiEliminaCiao
Sileno
Io non so ballare e non ho mai capito se mi piacerebbe saperlo fare.
RispondiEliminaPerò non credo che sia la musica a farti sentire giovane, devi esserlo...
Non c'è storia , meglio Jerry Lee Lewis...ciao (ancheggiando)
RispondiEliminaqua ce voleva una foto della tua strepitosa bellissima figlia con strepitoso abito verde da gran sera, che sola sulla pista e intrepida come sempre, si rivolge agli sfiniti vecchietti accasciati sulle sedie, dicendo "eccomi, sono qui, possibile che non c'è uno straccio d'uomo che si alza e mi invita a fare questo tango?!
RispondiEliminaebbene sì, era possibile :-D
che seratina...
RispondiEliminaMettere su musica e ballare senza saperlo fare mi scarica di dosso tutta la patina che si accumula durante la giornata, mi sento ripulita, come dopo una lunghissima corsa, come se il sangue rom ribollisse nelle vene. Vado sempre a vedere balletti senza capirci niente ed è ogni volta estasi pura. Mi fermo anche alle sagre d'estate, a guardare gli anziani volteggiare nei valzer, ci starei per ore.
RispondiEliminaChe bellissimo racconto Marina, mi perdo dolcissimamente fra le tue righe.
marina,
RispondiEliminaun inchino alla tua gioia di vivere! ballando si prova gioia e non si potrà negarlo dopo!
Condivido il concetto: TU SEI GIOVANE E NON SOLO QUANDO BALLI. E NON FARE NO CON LA TESTA...
RispondiEliminala mia res cogitans si gode il ballare proprio come la res extensa. Lo affermo e lo sostengo. Ballare è un'attività dello spirito oltre che del corpo.
RispondiEliminaConfermo e concordo. Il ballo è magia pura, incontro perfetto di anima e corpo.
E brava! Hai visto che è stata meglio di una serata da Vespa :-)
RispondiEliminaBel ricordo. Tu non ci crederai (o forse si, chi sono io a sottovalutare la tua capacità di credere alle cose più strane?) ma anche il mio cane sa ballare. Tutte le volte che una canzone mi fa scuotere le anche lui salta a ritmo sulle zampe posteriori, mentre con quelle anteriori mi da dei colpetti ai fianchi. Una cosettina da circo. Joy ha il beat nel sangue!
RispondiElimina@Michael: adorerei ballare con Joy!
RispondiElimina@tutti gli altri: vuoi ballare con me?