da: Non ho peccato abbastanza
Antologia di poetesse arabe contemporanee
Piccola Biblioteca Mondadori - 2007
Questa raccolta è molto interessante. Pur nella sua incompletezza -dovuta alla difficoltà di raccogliere tutte le voci poetiche femminili di paesi dove le voci femminili tout court sono poco ascoltate- offre il senso di una poesia femminile che tocca temi da sempre cari alle donne: la libertà, l'amore, la solitudine, l'incomprensione.
Ma vi ho trovato anche un rapporto costante, intimo, con la divinità. Ad esempi di questo tipo di poesia dedicherò un post a parte.
Per oggi ho scelto due poetesse: Joumana Haddad e Maram Al-Masri
Joumana Haddad
(Libano)
SONO UNA DONNA
Nessuno può immaginare
quel che dico quando me ne sto in silenzio
chi vedo quando chiudo gli occhi
come vengo sospinta quando vengo sospinta
cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
quando ho fame quando parto
quando cammino e quando mi perdo,
e nessuno sa
che per me andare è ritornare
e ritornare è indietreggiare,
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera,
e che quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
e io glielo lascio credere
e avvengo.
Hanno costruito per me una gabbiaaffinché la mia libertà
fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi.
Ma io sono libera prima e dopo di loro,
con loro e senza di loro
sono libera nella vittoria e nella sconfitta.
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio
e il mio desiderio non riusciranno mai a domare.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
e io glielo lascio credere
e avvengo.
Maram Al-Masri
(Siria)
CILIEGIA ROSSA SU PIASTRELLE BIANCHE
I
Sono ladra dei dolci
esposti nel tuo negozio
le mie dita sono appiccicaticce
e non sono riuscita
a metterne uno solo
in bocca.
2
Che follia!
Il mio cuore ogni volta che sente bussare
apre la porta.
3
Il desiderio divampa in me
i miei occhi scintillano
infilo le buone maniere nel cassetto più vicino
divento Satana
bendando gli occhi ai miei angeli
solo per un bacio.
20
Lo so
che non avrei dovuto
lasciare
che mi scoprisse i seni.
Volevo
solo
che vedesse
che sono una donna.
Lo so
che non avrei dovuto
lasciare che si spogliasse.
Voleva
che vedessi
che era un uomo.
Solo questo.
45
Lui ha due donne:
una che dorme nel suo letto
e una che dorme nel letto dei suoi sogni.
Lui ha due donne che lo amano:
una che invecchia al suo fianco
e una che gli offrì la giovinezza
per poi occultarsi.
Lui ha due donne:
una nel cuore della sua casa
e una nella casa del suo cuore.
98
Sei molto diverso dagli altri.
Il tuo segno distintivo:
il mio bacio
sulla tua bocca.
102
Io e la mia felicità
aspetiamo
le vibrazioni dei tuoi passi.
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Giudicare da pochi versi è difficile, ma mi hanno dato l'impressione di due storie molto diverse.
RispondiEliminaNella prima avverto una grande aspirazione alla libertà...
Ho letto il libro: nessuna che mi abbia affascinato.
RispondiEliminaMi è rimasta un'immagine: tanti uccellini in gabbia.
Ovviamente IMHO :)))
buona domenica
@Valeria: La mia preferita è proprio Maram. Non essere severa con gli uccellini: in gabbia ce li hanno ficcati e uscirne non è facile. Però ci provano...
RispondiEliminamarina
Ho scoperto Maram al-Masri in occasione di un recente viaggio in Siria e ho riportato un suo componimento nel mio blog. Le sue poesie sono assai interessanti: raccontano le inquietudini di una giovane donna del Vicino Oriente la cui personalità non corrisponde a quella stereotipata che ci aspetteremmo.
RispondiEliminaCiao.