Da Guglielmo ho ricevuto altre poesie. Non so bene perché, ma sembra preferire che a pubblicarle sia io nel mio blog e non lui nel suo. Ma i poeti, si sa, sono tipi particolari...
Herman Hesse, Nella nebbia
E' strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.
Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.
In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.
Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli .
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo.
Giovanni Pascoli, Nebbia
Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l'alba,
da' lampi notturni e da' crolli,
d'aeree frane!
Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch'è morto!
Ch'io veda soltanto la siepe
dell'orto,
la mura ch'ha piene le crepe
di valerïane.
Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre di pianto!
Ch'io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che danno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.
Nascondi le cose lontane
Che vogliono ch'ami e che vada!
Ch'io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane...
Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore!
Ch'io veda il cipresso
là, solo,
qui, quest'orto, cui presso
sonnecchia il mio cane
Samuel Taylor Coleridge, La Ballata del vecchio marinaio
…
Ed ecco ! L’albatro si dimostra uccello di buon
auspicio e segue la nave quando questa piega di
nuovo a nord attraverso la nebbia e i ghiacci
galleggianti.
“E sorse a poppa un buon vento da sud;
L’Albatro ci seguiva
E ogni giorno, per cibo o per gioco,
al richiamo dei marinai arrivava.
Con nebbia o nuvolo, sull’albero o sulla sartìa,
appollaiato per nove sere;
mentre tutta la notte, tra la bianca foschia,
incerta luccicava la luna”.
Contravvenendo alla buona ospitalità il vecchio marinaio
uccide il devoto uccello del buon auspicio
“Iddio ti salvi, vecchio marinaio,
dai demoni che ti tormenteranno così!
Perché cambi espressione? “ “Con la mia balestra
io l’Albatro abbattei”.
...
(di Guglielmo)
Mia, Terre di mezzo (Andante)
Pare non vi abiti nessuno nelle terre di mezzo. Assolate, d’estate. Verdi di sterminate risaie. Rare piante a delimitare fossati e argini. Orizzonti sempre indecifrabili. Gelide, d’inverno. Terra rappresa. Orizzonti preclusi da impalpabili nebbie.
Cumuli di nuvole là in fondo come cortina di montagne. Dense di vapori nati da enormi paioli fumanti.
Monotonia di campi e colori: tutto sembra perdersi e sfumare nel grigio del cielo argenteo. La notte sembra lontana e raggiunge tardi questi campi. La luce indugia a lungo là dove le montagne (queste sì vere) si percepiscono vagamente.
Ecco l’airone cinerino, solitario, sull’argine della risaia. Un sussulto per un niente. Un leggero piegarsi delle ginocchia come per spiccare un tuffo ed eccolo che dispiega le ali e subito le lunghe zampe si distendono nel volo.
Altre garzette bianche a quel movimento rispondono con un volo disordinato, come a cercare riparo. Ma non c’è riparo nelle terre delle risaie.
Non c’è riparo nelle terre di mezzo.
Solo la notte nasconde tutto: prima le montagne, poi i campanili lontani, gli argini, i filari di pioppi, i rari gelsi e i salici sul ciglio dei fossi. Tutto rimane avvolto nell’ombra. Si alza il gracidare delle rane e fari a tagliare le risaie a fette lucenti.
Aironi e garzette si sono ritirati al tramonto, verso le rive del Sesia, nelle anse dove il fiume rallenta e viene giù con la corrente, nella notte, un’aria fresca che odora di montagne.
Le terre di mezzo attendono l’alba, immobili, ancora più vuote e solitarie e lontane da tutto e da tutti.
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bellissime
RispondiEliminahermann hesse ha vissuto per decine di anni nelle vicinanze di dove vivo.
la poesia a lui ispirata mi ha fatto venire voglia di andare a vedere i suoi luoghi
mi piace l'ispirazione che guida il tuo amico guglielmo
ringrazio entrambi