Mirari soleo cum video aliquos tempus petentes et eos qui rogantur facillimos; illud uterque spectat propter quod tempus petitum est, ipsum quidem neuter: quasi nihil petitur quasi nihil datur. Re omnium pretiosissima luditur; fallit autem illos, quia res incorporalis est, quia sub oculos non venit ideoque vilissima aestimatur, imno paene nullum eius pretium est.
L. A. Seneca: De brevitate vitae 8-1
Mi meraviglio sempre quando vedo alcuni chiedere ad altri il loro tempo, e quelli sono più che disposti a concederlo.
Nessuno dei due guarda al tempo in sé, ma solo al motivo per cui è stato richiesto: lo si chiede come fosse nulla e come nulla fosse lo si concede. Si scherza con la cosa più preziosa di tutte senza accorgersene, perché è immateriale e non cade sotto gli occhi; perciò se ne fa pochissimo conto, anzi non gli si dà alcun valore.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Amo Seneca, amo il suo Brevitate, proprio perché breve, breve, ma essenziale e pieno come una buona vita.
RispondiEliminaIl tempo?
Solo coloro che sono coscienti dell'essere qua e ora sanno la preziosità del tempo... sanno dire no a fantasticherie varie, fantasie senza senso, sanno volare coi piedi a terra, sanno scegliere ciò che serve, sanno vivere la vita... rifiutano le persone e cose che a nulla portano. E allora si capiscono, si conoscono, decidono con coscienza.
Rino, nell'essenziale di Marina
il tempo è l'unico, L'UNICO, valore di cui dispone la vita.
RispondiEliminauna freccia ben delimitata nella sua forza e durata.
si può solo opporsi ai ladri del tempo.
lo sapeva bene il seneca da te evocato
grazie
Tutti conosciamo il proverbio " il tempo è danaro ", spesso lo subiamo.
RispondiEliminaNon penso che il tempo abbia un valore intrinseco, ma che esso dipenda dall'uso che se ne fa.
RispondiEliminaQuindi, anche per il tempo "prestato" bisogna valutarne il motivo...
Il tempo innanzitutto trascorre, se proprio si vuole fare i poetici, fluisce.
RispondiEliminaBrutalmente passa (quasi sempre in fretta), o stringe, per indicare che il tempo che si ha a disposizione per compiere qualcosa sta per finire.
Ma naturalmente si può perdere la nozione del tempo, e quindi non rendersi più conto del suo trascorrere e ciò può avere anche qualche effetto positivo. Oppure perderne proprio tergiversando in qualche modo. Naturalmente chi tergiversa ha bisogno di prendere tempo ed allora si lancia in tante declinazioni: fra poco, poco prima, poco dopo, c’è tempo non c’è fretta o c’è sempre tempo fino al terrificante un attimino (come un tempo compresso) che spero non entri mai nei vocabolari anche quelli più spericolati dietro le “novità” linguistiche. Arriva la dilazione fino al più sgarbato non ho tempo da dedicarti. Naturalmente il suo interlocutore non ha tempo e vuole risparmiare tempo (non volendolo sprecare) perché vuole impiegarlo bene e intende il perdere tempo dell’altro come un rubare del suo. Per lui il tempo dell’altro è troppo e quando lo vedrà, finalmente arrivare esclamerà seccato “Al tempo”. Ma per i furti di tempo non c’è sanzione né possibile recupero. Il tempo è perduto e al massimo ci puoi scrivere su molto (Marcel Proust).
Per altri non ce n’è mai di tempo, troppe cose da fare. E certamente non si può prendere tempo, nella presunzione di rinviarlo. Oppure non c’è più tempo, c’è un limite e bisogna scegliere poche cose da fare, subito. E si scopre improvvisamente l’essenziale. Naturalmente c’è sempre qualcuno che è fuori tempo, per mancanza di sintonia? Per fortuna c’è chi arriva in tempo almeno si ricorda che c’è un tempo degli altri che va tenuto in conto (soprattutto se è quello del Capostazione).
Col tempo avvengono tante cose: il tempo può essere medico, per chi cova dolore e malattia e si aggrappa ad una speranza, ma anche tiranno, per chi teme il tempo.
Se pensiamo di averlo dimenticato improvvisamente ci accorgiamo quanto ne è passato e non è più il tempo in cui Berta filava.
Alla fine ci arrendiamo alle ingiurie del tempo.
Così scopriamo che il nostro è pur sempre un intervallo di tempo, ecco questa è la definizione più calzante: un intervallo tra due nulla.
grazie a tutti i miei commentatori. Mi prendo due giorni di attenzione al blog residuale.
RispondiEliminaintanto vi abbraccio tutti
marina
Questo tempo che ho non mi basterààààààààààààà!!
RispondiEliminaforse conosco troppo bene seneca, per sprecare tempo, infatti, le mie colleghe dicono che non mi muovo mi materializzo e smaterializzo e faccio sempre parecchie cose contemporaneamente (anche ora) resta il fatto che sono sempre in pari con le coae da fare (basta non riguardino la cucina...ma nessuno è perfetto!)
RispondiEliminaoggi avrei potuto intasarti il blog biblioteca: mi sono crollate due librerie, abbiamo passato la mattinata a raccattare libri tracimati!
RispondiEliminaIo ormai lo concedo soltanto dopo attenta riflessione e quello che socialmente ( vedi lavoro ) sono obbligata a dare, lo vivo sempre più spesso come un vero sacrificio.
RispondiEliminaPoco collaborativa forse ma come diceva sempre Seneca:" Nessuno conosce il tempo che ha a disposizione ma ognuno di noi può decidere come impiegarlo." Almeno in teoria...aggiungo io.
Per quanto mi riguarda, il tempo è di gran lunga la cosa più preziosa che ho. Anzi, forse vivo con eccessiva ansia di farlo fruttare il più possibile.
RispondiElimina@paola: INTASACI! CI FA PIACERE e poi da una gattara non mi meraviglio che materializzi e smaterializzi!
RispondiElimina@guglielmo: mi è piaciuta la tua dissertazione, complimenti
@artemisia:io ho scoperto che è il tempo a far "fruttare" noi!
@franca:so che hai ragione, ma io sono in una fase rivendicativa del mio tempo per me! o almeno ci provo...
marina