sabato 13 marzo 2010

dare a Doroty quel che è di Doroty

Ripubblico, per Ipazia una poesia di Doroty Parker
da: Doroty Parker - Tanto vale vivere-racconti e poesie-La Tartaruga- 1983
traduzione di Marisa Caramella

I know I have been happiest

I know I have been happiest at your side;
But what is done, is done, and all's to be.
And small the good, to linger dolefully-
Gayly it lived, and gallantly it died.
I will not make you songs of hearts denied,
And you, being man, would have no tears of me,
And should I offer you fidelity,
You'd be, I think, a little terrified.

Yet this the need of woman, this her curse:
To range her little gifts, and give, and give,
Because the throb of giving's sweet to bear.
To you, who never begged me vows or verse,
My gift shall be my absence, while I live;
But after that, my dear, I cannot swear.

So di essere stata felice

So di essere stata felice al tuo fianco;
Ma quel che è stato è stato, e basta.
Non fa bene crogiolarsi nel pianto...
Quel che lietamente visse, coraggiosamente morì.
Non comporrò canzoni per cuori infranti.
E tu, che sei uomo, non vuoi lacrime,
E se dovessi offrirti la mia fedeltà,
Saresti, credo, un po’ terrorizzato.

È questo il bisogno della donna, la sua condanna:
Allineare i suoi piccoli doni, e dare, dare,
Perché il palpito del dare è dolce.
A te, che non hai chiesto né voti né versi,
Il mio dono, finché avrò vita, sarà l’assenza,
Ma per dopo, amore mio, non posso prometterti nulla.

3 commenti:

  1. Arguta anche nel dolore. "Il Mio Mondo E' Qui" della Parker è stato il secondo libro che io abbia letto, dopo "1934" di Moravia. Prima c'era stata solo la letteratura infantile. La adorai subito, e la invidiai per l'intelligenza.

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