"Nelle elezioni regionali del Friuli-Venezia Giulia del 1968 la lista del Partito Socialista Unificato (Psi-Psdi unificati), per la circoscrizione di Udine, fu ricusata per vizio formale.
I socialisti friulani, che rappresentavano il secondo partito con il 22,5%, pur percorrendo tutti i gradi di ricorso, sempre respinti, non gridarono al golpe o alla lesione della democrazia né manifestarono in piazza, ma accettarono con dignità e compostezza l'esito dei ricorsi.
Aprirono, invece, al loro interno, un acceso dibattito giungendo ad un congresso straordinario. Eppure le norme per la preparazione e presentazione della lista erano state scrupolosamente rispettate. Infatti, all'ultimo momento, il presentatore designato fu colpito da improvviso collasso cardiocircolatorio acuto, e la lista fu presentata da persona diversa.
Oggi, per le liste ricusate, il Pdl si sottrae ad una autocritica interna e tende a trasferire le sue carenze nelle istituzioni. Mai Francesco De Martino, che allora occupava un posto rilevante nel governo, si sarebbe sognato di dire che, se non si riammettono le liste, "può succedere di tutto", tantomeno minacciare di scendere in piazza."
da la repubblica del 8/03/2010
Più che altri uomini direi che, evidentemente, erano uomini, non dei parassiti della democrazia.
RispondiEliminaAspetta, chi disse a un deputato europeo tedesco: "Lei è un turista della democrazia"?
E' tipico di questo governo ribaltare la questione e non ammettere le proprie responsabilità. Sono cambiati gli uomini ed è saltata la moralità in politica. Che dire poi della dichiarazione "può succedere di tutto"? Semplicemente VERGOGNOSA!
RispondiEliminaQuello che è ancor più grave è la firma del Presidente della Repubblica...
RispondiEliminaNon dovrebbe essere il garante della Costituzione?