sabato 3 novembre 2007

Non c'è di che

Mi è tornato in mente ieri sera, all’improvviso, leggendo sul Sole Ventiquattro Ore un articoletto in cui si criticava il latino “abborracciato” con cui si esprime oggi la Chiesa e ci si chiedeva se qualcuno sapesse ormai parlarlo correntemente.

Qualche decennio fa’, nella mia casa paterna. Suona il telefono. Rispondo e una voce giovane ed educata mi fa: “Antonianum Collegium estne?” Resto come sospesa. Prendo tempo. “Prego?”
“Antonianum Collegium estne?” Realizzo che mi stanno parlando in latino. Capisco anche che qualcuno, che evidentemente ha sbagliato numero, sta cercando il Collegio Antoniano che si trova a non più di trecento metri da casa mia. Come in trance rispondo: “Non est.” E l’altro: “Gratias plurimas. Doleo.”Vorrei rispondere: Prego,in latino, ma sinceramente non lo so dire. Già quel “Non est” mi sembra una bella performance. Scoprii poi che avrei dovuto rispondere: Non c'è di che, cioè Non est causa"

Il dialogo, brevissimo, si incise nella mia mente e mi fece accarezzare per un attimo l’ambiziosa idea di imparare a parlare latino. Ma realizzai all’istante che i miei unici interlocutori sarebbero stati preti e lasciai cadere.

In tempi più recenti, forse sette, otto anni fa, scoprii in rete un sito sul latino parlato della California Non-profit Public Benefit Educational and Literary Corporation, cui mi iscrissi. Mi inviarono, per posta ordinaria, materiale, bibliografie, e regolari inviti ai loro seminari che si tenevano un po’ in tutto il mondo. Come pure le relazioni, gli interventi, gli abstracta. Il tutto sempre e rigorosamente in latino. Stavo pensando di fare la follia di partecipare al Convegno che si sarebbe tenuto a Bruges, quando commisero un errore di gusto tipicamente americano. Mi arrivò infatti l’offerta che qui vi mostro.

Li abbandonai al loro destino, “manifesta vulgaritate”.


10 commenti:

  1. Horribile visu.
    Bono fecisti, Marine. Homo statunitensis crucifigendum est.
    Ave atque vale.
    e si sbalio, corrìgeme ;-)

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  2. bene (non bono)fecisti, Marina(non Marine),homo statunitensis crucifigendus (non um)est, perché sempre homo est...
    il resto (?) è ok.

    ciaomarina

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  3. Ti dico la verità, Marina. Sei diventata il mio censore! No... no... non e' causa tua, e' causa mia. Ansia da prestazione, desiderio di non deludere, un pizzico di vanità, l'aspettativa di un apprezzamento, tutta roba che balugina molto poco e che invece è dinamite!
    Fuor di metafora: prima di pubblicare, penso a te! Comportamento che più folle non si potrebbe. Penso che potresti non apprezzare, non gradire addirittura, e mi censuro! Sono lì lì per postare un pezzo che stacchi con i precedenti, e possa fornire una diversa chiave di lettura... e penso a te! Magari resta male, magari pensa male di me, magari rivede il suo giudizio e mi prende per chissà chi!
    Lo so, lo so... razionalmente gestisco la faccenda egregiamente, con i tutti i suoi corollari e le sue chiose, ma sotto sotto, quella vocina " E se a Marina non piacesse?"
    Vorresti fornirmi la tua interpretazione?

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  4. Ciao Baluginando. Questo tuo commento posso prenderlo come una grossa presa per i fondelli e risponderti romanamente con qualche sapida imprecazione.
    O posso elegantemente glissare, rispondendoti semplicemente con un: grazie per la stima.
    O posso FAR FINTA di prenderti sul serio e rispondere al tuo accorato appello con qualche considerazione.
    Sto riflettendo, fra l'ipotesi uno e la tre.
    Intanto mando avanti la due.

    ciao marina

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  5. Per non farti perdere tempo, Marina, lascia perdere l'ipotesi uno:non fa proprio parte di me "la grossa presa eccetera eccetera".
    Pertanto, puoi riflettere tra la due e la tre.
    Grato.

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  6. Ciao Baluginando. Ho tentato di concentrarmi sull'ipotesi tre, ma mi sconcerta tanto che mi sconcentra.
    Se davvero mi vivi come potenziale aspro critico mi dispiace. Personalmente ci vivo l'universo mondo e so che è un bel po' fastidioso. Ma censurarmi NO!
    Non ci penso proprio e non ci pensare neanche tu!
    Se fossi napoletana ti direi :di Marina fottiténne, se fossi veneta ti direi: desménteghete de mi.
    Ma sono romana e ti dico: Marina? E chi è Cacini?

    con simpatia Marina

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  7. Grazie, Marina, anche per quel "con simpatia". Dimostra che hai compreso, ma non avevo dubbi, altrimenti non mi sarei manifestato.
    Non ti vivo come un potenziale "aspro" critico, ti vivo come uno sguardo attento e curioso su ciò che scrivo e vorrei essere "perfetto", non equivocabile. Riuscire cioè a trasmettere sensazioni, emozioni, immagini, così come fluiscono dalla mia penna e dai miei pensieri, proprio per quella precisa e inconfondile ragione che ha fatto sì che nascesse uno scritto.
    Ma forse questa è soltanto presuntuosa vanità.
    Con altrettanta simpatia.

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  8. Marina,
    mio padre era professore di latino e greco, lo ricordo parlare in latino con i sacerdoti stranieri: dici che sarà stato per questo che non ho mai amato le lingue morte?:))

    P.S. Bella responsabilità essere 'na Cacini, devo iniziare a preoccuparmi prima di scrivere uno dei miei semplici post,tutti scaturiti dalla pancia. Mica vorrai tirare fuori la famosa matita rossa e blu? :))

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  9. Ciao Anna, questo tuo padre già mi è simpatico.
    Quanto a Cacini, non aspiro a tanto ruolo e spero che, a causa della voglia di Baluginando di essere "perfetto",non mi venga appiccicato.
    Uno: non saprei svolgerlo, due: mi dà la nausea. La tua pancia può stare tranquilla e spero anche la mia! ;-))

    E adesso, basta con le chiacchiere e tornate tutti al lavoro! AH,Ah,Ah....

    ciao marina

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  10. Allora ti saluto e torno subito al lavoro... come comandi. E' sempre interessante leggerti, Giulia

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