Alle finestre di un 4° piano
di Cesare Pavese
Signorina dal golf rosso,
quel vestito bianco sotto
non vi pesa certo addosso
tanto è corto, tanto è ghiotto.
Siete sempre al balconcino
a guardar col naso in aria
svolazzar qualche uccellino:
vi sentite solitaria?
A distanza di una via
vi ho sott’occhi tutto il giorno;
mi mettete in frenesia:
scappo a tratti:ma poi torno.
Sempre contro la ringhiera,
senza il golf anzi sovente,
tiravate l’altra sera
su una calza: ma è decente?
È decente dico esporvi
a quel modo a un giovanotto
e poi fargli gli occhi torvi
se si tira un pizzicotto?
Se almen foste sì cortese
da inviarmi qualche occhiata
provocante, a più riprese
qualche mossa scollacciata.
Ma voi dura, signorina!
nel vestito corto corto,
quel vestito in mussolina
che a allungarlo avreste torto.
Quel vestito mi rivela
braccia gambe gola e spalle
se poi il vento lo solleva
dàlle, dàlle, dàlle,dàlle.
Signorina, signorina,
voi mi avete rovinato
tutto il giorno alla tendina
del balcone sto, infiammato.
e vi vedo-oh numi, oh stelle!-
là appoggiata sulle braccia
nude contro le mammelle
sempre tutta accesa in faccia.
Colle gambe un po’ allargate
stare dritta contro il ferro
sì che carne mi mostrate
fin di coscia, s’io non erro.
Mi parete in una posa
da ricevere all’istante
senza fare la ritrosa
un qualunque vostro amante.
Non ne posso più!Un bel giorno
verrò a voi sopra quei fili
che ci avvolgon tutto intorno
e quel po’ che di sottili
vesti avete, a mio dispetto,
vi saprò strappar con mano
e distendervi in quel letto
che ora vedo da lontano.
16/19 ottobre 1926
Cesare Pavese aveva 18 anni
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Uno "splendido" diocettenne.
RispondiEliminaSano.
Desideri naturali.
Niente Canne.