Passeggiando nel vocabolario dalle parti della "b" sono saltati fuori tutti quei composti con la parola bene. Così edificanti, così ben pasciuti!
Io diffido del bene. (E questo è male. Lo so. Ma diffido anche del male e così siamo a posto.)
Io guardo con sospetto agli individui definibili con uno degli aggettivi o sostantivi composti di bene.
Un tizio benedicente mi mette in allarme. Non dico che ricorro a scongiuri, ma poco ci manca. Accetto benedizioni solo da Julo, perché si accompagnano a polemiche vigorose. E poi da tutta quella gente di diversa lingua, religione, cultura che nel corso degli anni mi ha, spontaneamente, benedetta. Benedire è una bella pratica, implica ad esempio gratitudine, o stima. Ma attenzione a quando diventa formula. Allora, beh, non mi va giù.
Mi piace la buona educazione, ma quando di qualcuno si dice semplicemente che è beneducato per quanto mi riguarda si dice che non c’è altro da dire di lui.
Il benefattore, il beneficente e il benefico hanno secondo me una cattiva coscienza, altrimenti sarebbero giusti o generosi.
Nel benemerente vorrei guardare più a fondo. Lo si dice anche di Renatino, al secolo Enrico De Pedis, capo della banda della Magliana. Talmente benemerente, da meritarsi la sepoltura nella cripta della Chiesa di S. Apollinare in Roma. Sembra che sia stato benemerente verso il Cardinale Marcinkus.
Il benemerito è parente stretto del benemerente, solo che, a parte l'Arma dei Carabinieri, in genere è morto.
Il beneintenzionato mi inquieta: quanti guai seminano i beneintenzionati!
Il benvisto, proprio mi irrita. Mai vorrei essere benvista, ma solo vista.
Il benportante è il più innocente di tutti, ma comunque gli preferisco lo slanciato, l'elegante, persino il mingherlino.
Quanta accondiscendenza nel benigno! Così pieno di sé!
E il benevolo? E il benevolente? Stessa razza. Gente da passare al pettine fitto.
Quanto al bennato, mi sfugge il concetto. Papà ha un titolo? Molti soldi? Molto potere?
O semplicemente mamma lo ha scodellato in mezz'ora senza grande dolore?
In genere, se non è sfigato e la fortuna di famiglia resiste, il bennato è anche benestante. Sono lieta per lui, ma non si annoierà nello stare così bene?
Ma più di tutti, sì più di ogni ben-qualche cosa, io detesto, detesto ed aborro il benpensante!
Il benpensante è moralista e spesso immorale -la politica dei nostri giorni è piena di benpensanti immorali - è banale, qualunquista, privo di originalità, di fantasia, di spirito critico, di coraggio. Il benpensante è anche opportunista e reazionario.
E' presuntuoso, pieno di sé, privo di dubbi. Il benpensante è privo di pietà verso coloro che errano e gonfio di ipocrisia.
Il benpensante è crudele, in nome del suo ben-pensare, sacrificherebbe una creatura umana. Il benpensante si sente giudice e condanna soltanto. Non conosce pietà né perdono. Mi duole dirlo, ma il benpensante è spesso una benpensante.
Ne ho incontrate e incontrati. Ogni volta che ho potuto li ho sputtanati.
Bene. La parola mi piace. Voler bene è un'espressione stupenda, che esiste solo nella nostra lingua."Ti voglio bene". Cioè "voglio il bene per te". Il bene è una grande cosa. È quando ci formi qualche aggettivo che la cosa smette di funzionare. Esistono certo le eccezioni -al momento mi viene in mente beneaugurante, benvenuto, bentornato- ma ci tornerò sopra un'altra volta.
Per intanto: vi voglio bene.
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fantastica.
RispondiEliminaè vero il "voglio bene" è tutto italiano, e sono davvero fiera della cosa :)
Ti voglio bene anch'io. Smack!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaNon saranno troppe B?
RispondiEliminaIn ogni modo: benvenuta in questa babele!
Rino, di babilonia bellezza.
Mi piace molto il bene. ma senza aggettivi.
RispondiEliminaUn sorriso va bene?
^_^
Mister X di COmicomix
Bennato è un cantante, anzi due.
RispondiElimina;-)
E' bene che tu sappia che anch'io ti voglio bene!
RispondiEliminaCristiana
E per quindi appunto anche io.
RispondiEliminacome spesso accade il "principio" nell sua purezza essenziale sono il miglior frutto della lingua e del senso: i discendenti spesso invece lasciano a desiderare.
RispondiEliminaCondivido la conclusione più che mai.
Tez
ATTENZIò!
RispondiEliminasto preparando il post condiviso:
passa da me, domani lo pubblico.
B come buonumore. Il filosofo Karl Popper diceva: "coltivare il buonumore è un imperativo morale"
RispondiEliminahttp://lucianoidefix.typepad.com
@ luciano: grazie per la bella citazione
RispondiElimina@ tereza: era ora! ;-)
marina
Ma anche B come Bruce Springsteen & the E Street Band.
RispondiElimina(Dovevi vedere la gioia negli occhi e nel corpo di mia figlia Francesca, venti giorni fa allo stadio di Milano. Non era mai stata a un concerto di Bruce e quella carica di umanità l'ha travolta. E allora anche, per parafrasare tre delle sue canzoni più note, b come "Born to run", "Badlands" e "Backstreets") http://lucianoidefix.typepad.com
grazie per tutto il bene ricevuto. Me l'ero andato a cercare, confesso
RispondiEliminamarina
e la tribù beneaugurante con le code incrociate? quella è al di sopra di ogni sospetto e potentissima: le code incrociate hanno appena salvato la gatta della mia amica piera, investita e salvata da vlidi veterinari
RispondiEliminaSuperlativa Marina! Sei insuperabile! :-) lo dico col cuore..e senza usare la "b"..ma solo per essere "originale"..A parte gli scherzi di parole, e di lettere :-), e a parte il fatto che personalmente sono affezionata alla "b", ci tengo a dirti che mi è piaciuto molto questo post! Come definirlo? di "buonumore"?, in accordo con il commento di lucianoidefix?, o.."stuzzicante", che..mi viene congeniale in questo momento? Scegli tu :-)
RispondiEliminaUn caro saluto, di stima e simpatia
Frida
Bene,
RispondiEliminabuona,beneamata,benemerita
benefica,amica mia :-))
Io non ti voglio bene.
Ti amooooooooooooooo.......
Invece a me "benefico" piace. Mi sa di massaggio, di balsamo, di qualcosa di ristoratore.
RispondiEliminaTante buone cose!