sabato 19 luglio 2008

figli e figliastri

Da la Repubblica
ROMA - Un emendamento al decreto 112 relativo alla manovra economica del governo, in discussione in queste ore alla Camera, cancella l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni di età, introdotto dal governo Prodi con la precedente Finanziaria e attualmente in vigore. Lo rende noto il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini, secondo il quale in questo modo "si riporta l'orologio della storia agli anni 50".

"L'emendamento infatti - spiega - prevede che si possa assolvere l'obbligo scolastico anche nel sistema regionale della formazione professionale e nei percorsi triennali istituiti dal ministro Moratti, che escono così dalla sperimentalità per diventare definitivi e che già prevedono a loro volta un massiccio ricorso alla formazione professionale. Ben diversa - osserva - la situazione attuale che prevede, in coerenza con il dettato costituzionale, l'assolvimento dell'obbligo scolastico nel solo sistema di istruzione che comprende le scuole statali e paritarie".

Secondo il sindacalista si tratta di "un ennesimo colpo di mano per via legislativa contro la scuola pubblica e una sconfessione degli impegni assunti dal ministro Gelmini". Così, afferma il leader della Flc, "si torna a separare sulla base del reddito, per chi ha mezzi e opportunità sociali la scuola vera, per chi parte da qualche svantaggio sociale, il canale di serie C. Si spacca l'unitarietà del sistema creando per i meno fortunati un canale parallelo discriminatorio, si regionalizza e si privatizza un pezzo di formazione".

Tagli indiscriminati, revisione totale di ordinamenti, organizzazione e didattica, continui "stop and go" ai processi di riforma, "testimoniano l'alta considerazione che questo governo ha per i delicati meccanismi di funzionamento della scuola e svela, se ce ne fosse ancora bisogno, come tutto il discredito gettato sul sistema e i docenti fosse finalizzato a far passare nella società l'opera di smantellamento della scuola pubblica".
(18 luglio 2008)

DI FATTO PER ALCUNI RAGAZZI, PROVENIENTI DA FAMIGLIE ECONOMICAMENTE SVANTAGGIATE, L'OBBLIGO SCOLASTICO SCENDE DA 16 A 14 ANNI.

L'INGIUSTIZIA SOCIALE -INGIUSTIZIA DI CLASSE- COINCIDE CON IL DANNO ALLA COLLETTIVITA, CHE RINUNCIA AD ELEVARE LA FORMAZIONE DI TUTTI I SUOI GIOVANI.
Non sono un Costituzionalista, ma mi sembra che la Costituzione, articolo 3, dica qualche cosa di diverso circa l'uguaglianza di tutti i cittadini, senza distinzione di condizioni personali e sociali.

E' così che la Repubblica "rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale"?

10 commenti:

  1. Si ritorna alla legge Moratti, una di quelle che avremmo dovuto abolire ma che nei due anni di governo non abbiamo fatto...

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  2. Non bisogna stupirci di quello che fa la destra. Fa il suo mestiere. Il problema siamo noi: una sinistra che non c'è...

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  3. Mah!
    Chissà se riesco a rendere palese la tacita idea.
    Mah!

    Rino, di poche parole.

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  4. @Rino: mi sto scervellando ma non riesco a immaginare che cosa pensi. Ma non fa niente sono certa che mi troverei d'accordo


    @franca:una delle tante "dimenticanze" del Governo Prodi.
    @Guglielmo. Non mi meraviglio, credi. Ma ribollo.
    marina

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  5. ... sono sicuro siamo sulla stessa linea d'opinione... d'accordo

    Rino, rileggendoti

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  6. Stanno tirando troppo la corda e spero che a settembre si gettino le basi per una vera rivoluzione civile.

    cristiana

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  7. una precisazione:
    i corsi regionali di formazione professionale e i percorsi triennali, di fatto non sono riconosciuti e costituiscono una truffa legalizzata, perchè i ragazzi e le famiglie, spesso credono che forniscano un titolo di studio riconosciuto e qualificante, invece hanno , di fatto, valore 0

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  8. Il brutto è che io non credo che, purtroppo, siano state solo "dimenticanze"!
    (Ho colto la presenza delle virgolette...)

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  9. @Franca: hai colto bene!
    ciao, marina

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  10. Non so cosa rimarrà della scuola pubblica alla fine dei cinque anni che ci aspettano. Purtroppo infatti non credo alla reazione degli Italiani.
    Non so quanti siamo a "ribollire", come dici tu.

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