martedì 12 giugno 2007

viziosa

Un paio di anni fa’ La New York Library e la Oxford University Press organizzarono un ciclo di conferenze sul tema dei sette vizi capitali con l’intenzione di riflettere su ognuno di essi.
‘In un’ottica sia storica che contemporanea’ ogni relatore doveva ‘individuare le sfide ideali e concrete che un peccato mortale comporta per la spiritualità, l’etica e la vita quotidiana.’
Dalle conferenze sono nati sette piccoli libri pubblicati in Italia da Raffaello Cortina Editore.
Sono una lettura piacevole e stimolante.


Ma ho scoperto che per me ricordare i sette vizi capitali è un problema.
Me ne manca all’appello sempre uno.
Come per i sette nani.
Infatti al mio primo tentativo di elencarli mi sono accorta che avevo dimenticato la Lussuria. Subito mi sono allarmata. Forse sono una lussuriosa e sto tentando di nascondermelo? Ho ripreso il mio conteggio partendo dalla Lussuria e a questo punto avevo lasciato fuori la Superbia. Ergo sono superba. Sono ripartita ancora e poi ancora e così via. Ogni volta lasciavo fuori, si suppone per un meccanismo di rimozione, uno dei sette vizi capitali. La conclusione è che sono afflitta da tutti e sette. Sembra non esserci peccato capitale dal quale io vada esente.
È quindi stabilito che sono capitalmente viziosa.

A proposito di viziosa mi torna in mente la volta in cui assistetti ad una seduta dell’Assemblea Nazionale a Parigi.

Era il 1987 e Michèle Barzach, Ministre pour la Santé nel governo Chirac, portava in aula un progetto di legge che interveniva sia pure modestamente sulla precedente legge sulle droghe.
La legge in discussione consentiva la vendita libera nelle farmacie di siringhe al fine di evitare la contaminazione dei tossicomani soprattutto con il virus dell'epatite C. Era l’inizio di una sia pur timida politica di riduzione dei rischi in questa materia.
Benché il Governo fosse un Governo di destra e la Ministra tutto tranne un' abolizionista, i deputati della destra stessa oltre agli ultradestri si scagliarono contro il progetto, considerato una specie di via libera all'uso di droghe.
Dal mio posto sui palchi assistetti ad uno scontro infuocato.

Madame la Ministre era in piedi, al centro dell’emiciclo, elegantissima in un tailleur rosso fuoco, e ignorando una gazzarra da stadio, continuava a parlare in difesa della sua proposta.
Intanto intorno a lei i deputati di destra gridavano, lanciavano in aria i loro fogli di appunti, battevano con le mani sui banchi.
Il Presidente dell’Assemblea interruppe due volte la Ministra per ristabilire la calma.
Ma appena lei riprendeva a parlare la gazzarra riprendeva.
Ma non fu questo a colpirmi.
Per me, italiana adusa allo spettacolo delle due Camere del nostro Parlamento tutto ciò era semplice routine.
Fu l’epiteto che ad un certo punto partì da un deputato a colpirmi.
-Vicieuse! Viziosa! Subito ripreso da un altro e da un altro finché un coro di ‘vicieuse!’ coprì la voce della Ministra.
Ecco -mi dissi -trattandosi di una donna sempre lì si va a finire.
La Ministra non parve sconcertata più di tanto. Anche lei si disse evidentemente che sempre lì si andava a parare.
Ma smise di parlare, lasciando sfogare per un po’ i maschi indignati.
Quando riprese a parlare, abbandonò il testo cui fino ad allora si era affidata e si rivolse con grazia ai deputati rabbiosi. -I miei vizi -dichiarò tranquillamente- il Signore li conosce e li custodisce al riparo dei vostri sguardi. I vostri sono pubblici e la Francia intera li vede- Quindi scandì distintamente. -Ces sont l’ agressivité, la vulgaritè et l’imbécilité-

Ciò detto, mentre una specie di insurrezione violenta partiva dai banchi dei deputati incriminati abbassò la voce fin quasi ad un sussurro e riprese a leggere il suo intervento come se in aula fosse sola. Non alzò la testa né la voce fino al termine del suo discorso. Uscì quindi dall’aula sorridente e composta. Fino a me non arrivò ma sono certa che lasciò dietro di sé una scia di delicato profumo francese.
Se avesse aggiunto ‘Vive la France! non avrebbe stonato.


Ai vizi capitali tornerò poi. Oggi mi sento un po' accidiosa.

Intanto voi ripassateveli e guardate un po' onestamente dentro di voi.
Per non farvi impazzzire ve li enumero qui di fila: Accidia, Avarizia, Invidia, Gola, Ira, Lussuria, Superbia.

4 commenti:

  1. Menomale...
    oggi addirittura due.

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  2. Grandiosa!!!!E' così che vorrei diventare da grande...

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  3. Forse li dimentichi perchè 7 sono troppi, e poi a me sembrano tutti pregi...

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  4. già tentata di mio apprezzo il tuo incoraggiamento verso una decisa rivalutazione dei sette vizi capitali

    ci sto lavorando
    ciaomarina

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