giovedì 7 giugno 2007

omissione di soccorso

La signora avanza sul grande viale a bordo della sua piccola vettura in una pioggerellina sottile. D’un tratto poco più avanti un motorino slitta sulle rotaie del tram, avanza ancora un po’ zigzagando quindi si rovescia.
Tra le vetture che procedono sul viale nessuna si arresta. Infastiditi gli automobilisti evitano l’ostacolo e passano oltre. La signora accosta e accorre.
Una ragazza si rialza, fortunatamente incolume. Assieme spostano il motorino sul marciapiede. Dai negozi escono diverse persone. Qualcuno porta dell’acqua alla ragazza. Ha i jeans rotti all’altezza del ginocchio, una escoriazione pronunciata. La signora si offre di accompagnarla al vicino ospedale per una medicazione. La ragazza rifiuta. Minimizza. Dal bar accanto telefona perché vengano a prenderla. I curiosi si allontanano. La signora resta a farle compagnia. Prendono insieme un cappuccino.
-È stata la rotaia bagnata che mi ha tradito- sentenzia la ragazza. La signora le fa osservare che se avesse camminato sulla destra e non al centro della strada la rotaia non l’avrebbe tradita.
La signora ha una figlia che guida un motorino e tutte le spericolate manovre dei motorinisti la allarmano. La ragazza ride.
Quando il suo amico arriva la ragazza e la signora si salutano.- Grazie- dice la ragazza- Di niente- dice la signora- e occhio alle rotaie-.


Qualche mese dopo alla signora arriva un plico molto ufficiale in cui la si accusa di omissione di soccorso. Ha investito la ragazza e l’ha poi abbandonata sul ciglio della strada, vi si dice.
Questo è l’inizio di una storia durata anni che ha consentito alla signora di apprendere diverse cose.
Innanzitutto che, per quanto questo possa sembrare incredibile, c’è gente che per farsi ripagare da altrui le spese per un danno al proprio mezzo di locomozione e magari lucrare qualcosina, è pronta a tutto.
In secondo luogo che la pratica di accusare un innocente soccorritore di essere il responsabile del proprio incidente è molto diffusa.
L’avvocato che assistette la signora le raccontò il caso di un suo assistito, il Cardinale M. che, contrariamente all’opinione del proprio autista, fece arrestare la sua Mercedes sulla via del Mare per soccorrere un ciclista scorso a terra. Fu poi accusato da questo di averlo investito. Dove si dimostra che i Cardinali hanno più misericordia ma i loro autisti più lungimiranza.

Per tornare alla nostra storia, alla lunga la verità trionfò, ma prima la signora si vide rinviata a giudizio e quindi processata.
Di fronte all’ inconsistenza dell’accusa fu il Pubblico Ministero stesso che chiese l’assoluzione per la signora.
Ma si dà il caso che in quel periodo della sua vita la signora avesse il più instabile e precario degli equilibri psichici e che al fondo del suo animo giacesse un nucleo inesauribile di senso di colpa.
La signora sapeva di non aver mai investito la ragazza in motorino, e di non averla abbandonata ferita sul ciglio di una strada, ricordava perfettamente tutta la sequenza degli avvenimenti ma contro il senso di colpa non possono niente né i più precisi ricordi, né i più logici ragionamenti.
La signora continuò a sentirsi colpevole.
Neanche l’essere infine assolta le portò un po’ di pace. Gli errori giudiziari esistono, no? Restò ai suoi stessi occhi colpevole di omissione di soccorso per molto, molto tempo. Quando risalì ad una visione più equilibrata della realtà, finalmente la signora si arrabbiò. Si arrabbiò molto. Pensò anche di citare la ragazza per danni psichici.

Da allora la signora non soccorre più nessuno. Feriti lievi o gravi, morenti, rantolanti, esanimi, tutti li aggira elegantemente con la sua vetturetta e prosegue per la sua strada. Aspetta fiduciosa che qualcuno la incrimini per omissione di soccorso.
Se cercate soccorso rivolgetevi altrove. C’è il rischio che la signora lungi dal soccorrervi vi passi sopra. Al vostro posto non conterei neanche sul soccorso del Cardinale. Stando a quanto dichiarò al suo avvocato neanche lui è disposto a porgere l’altra guancia.

6 commenti:

  1. Hai "omesso" di mettere alcuni spazi.
    Corri a soccorrere quelle povere paroline schiacciate le une contro le altre che sennò ti denunciano.

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  2. Ho...imparato a linkare !!
    Non so come si faccia nel "tuo" Blog altrimenti te lo avrai già comunicato...

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  3. Oggi ho omesso io di soccorrere, o meglio ho soccorso ma solo fino ad un certo punto.

    Senti se ti pare grave: accompagnavo puppi a scuola, una signora anziana è caduta malamente sui sanpietrini proprio a un passo da noi, io mi sono chinata subito a chiederle come si sentiva e l'ho aiutata a rialzarsi e ad appoggiarsi un attimo ad una macchina, tanto per riprendersi un po'. Essendo quella una zona di zingari e poiché la signora nella caduta aveva quasi travolto il piccolo, ho anche temuto per un attimo che fosse un trucco per distrarmi mentre dei complici rubavano il mio portafoglio (sic!).

    Quando poi - presenti altri passanti - abbiamo verificato che la signora non aveva nulla di rotto ma solo una brutta sbucciatuta al ginocchio, lei mi ha detto imperativa "mi accompagni dalle suore, voglio disinfettarmi" ho detto: no, mi spiace, io non posso accompagnarla.

    E' stata la parola suore a decidermi.

    Un'altra signora l'ha presa sottobraccio e si è incamminata con la vecchia verso il convento delle suore Io tenevo Tommi per mano e procedendo ad un passo da loro sentivo il giudizio negativo delle due, specie della giovane e caritatevole signora, pesare su di me.

    Io stessa non sapevo bene cosa pensare di me. Ma so cosa ho fatto: ho assecondato l'istinto, cioè scrollarmi di dosso tutti i cattolici in blocco, le suore e le signore per bene, amorevolmente caritatevoli con la loro falsa solidarietà.
    Che ce l'accompagni qualcun altro dalle suore, io sono di un'altra "parrocchia", sorry

    Per finire, quando eravamo quasi giunti al nido, ho sentito un'altra mamma che portava a scuola il figlio rivolgersi a lui con questa frase: vedi amore, quel signore è un giardiniere, sta pulendo il giardino di Gesù (e indicava il prato che circonda l'edificio delle suddette monache).
    Il giardino di Gesù?!
    Ecco, questo mi tocca sentire, questo deve sentire mio figlio...il giardino di Gesù! ma a me chi mi soccorre contro questa gente, questo assedio?
    e ieri sera il papa mi ha pure invaso il quartiere, ma vaff...!

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  4. Grossa empatia sia con il tuo scritto che con quello di Francesca...
    Ieri sera ho dovuto fare la gincana tra i blocchi dei vigili ed un traffio impazzito, tutto questo chiedendomi ogni tre minuti se questi bravi e misericordiosi cattolici provano mai un po' di pietà cristiana per noi, poveri non cattolici, che ne abbiamo le palle piene di tutti i loro riti che complicano la nostra quotidiana vita. Per non entrare nel merito di quanto invadano quotidianamente la nostra volontà di vivere in un paese civile e veramente democratico.
    N.B. Grazie al Corpus Domini, io e la mia famiglia siamo arrivati a casa, dopo una giornata di lavoro, alle 21.30 ed abbiamo cenato alle 22.00..
    Come dice Francesca: ma vaff....!!

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  5. No, non provano mai pietà per noi. Tranne quella generale per il fatto che non siamo dei loro.
    Oggi non toccatemi su questo tema perché mordo.
    La signora rumena che fa le pulizie in casa mia trasforma il mio soggiorno in una cappella.
    Torno dalla spesa e vengo accolta dalla recita del rosario a tutta voce( è sordastra, ipoudente?come cavolo devo dire?insomma non ci sente).
    Inoltre accende tutte le radio di casa in ogni stanza per non perdere neanche un' Ave Maria nei suoi spostamenti. Io ho il massimo rispetto per la sua fede, ma perché me la deve imporre?
    Insomma mi devo chiudere in una stanza e mettere musica a palla. Diventerò sordastra pure io. (o ipoudente?)

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  6. e la Romania è pure entrate in europa, manco i documenti gli si possono chiedere, manco..

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