venerdì 29 giugno 2007

filosofia sulla strada

A bordo della mia vecchia 500 mi fermo ad un semaforo a meno di un metro dall’auto davanti. Un motorino tenta di infilarsi tra le due vetture ma è costretto a desistere per mancanza di spazio. Nel tentativo però mi dà una bella botta al fanalino anteriore destro. Non me ne preoccupo più di tanto, la mia macchina necessita già di un intervento radicale alla carrozzeria. Ma mi dà fastidio che la ragazza alla guida del motorino mi si riaffianchi senza neanche un gesto di scusa. Mi chino verso il finestrino, lo apro e la chiamo con un'aria un po' ironica-signorina? Non faccio in tempo a dire di più -Ma che cosa vuole da me? -prorompe- corro da stamattina alle sette per lavorare. Che cosa vuole lei dalla vita mia?
-Per esempio che non mi scassi il fanalino?- vorrei dirle. Ma dà gas e s’infila agilmente tra la mia vettura e quella che mi precede, intanto avanzata di un poco. Non sono veramente arrabbiata. E rifletto un attimo alla mattinata di quella giovane donna. Avrà avuto l’eta di mia figlia, forse avrà un figlio, forse lo ha accompagnato all’asilo e ora sta andando a lavorare forse..
Sì, va bene, ma il mio fanalino?

Non più di dieci minuti dopo. Sono ferma ad un altro semaforo che sta per dare via libera. Mi si accosta un tipo malmesso -damme quarche cosa, i signori nun m’hanno dato gnente- e indica con un gesto largo le belle macchine intorno a noi. -So’ uscito da poco nun ce vojo tornà dentro.- Ma io ho solo fogli da 20 e pochi spiccioli. Mentre il semaforo scatta afferro il portamonete e scusandomi glielo rovescio in fretta sulle mani. Escono poche monete-mi dispiace -faccio- ho solo questi. Ma lui non sembra scontento. Mentre ingrano per partire mi lancia un incoraggiante -aò sei miserabile, ma sei grande!-Gli faccio un cenno di saluto con la mano. Mi grida ancora dietro-Ci siamo visti!-

Tipi della mia città.
Torno a casa dopo aver collezionato un complimento un po’ sui generis ‘miserabile ma grande’ e quella accorata domanda ‘che cosa vuole lei dalla mia vita?

Già. Che cosa vogliamo dalla vita degli altri?
Io sicuramente poco. Ho modeste ma chiare aspettative: che mi lascino in pace. Conducano la loro vita come gli pare e lascino me condurre la mia come pare a me.
Per il resto “ci siamo visti”.

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