mercoledì 13 giugno 2007

bookcrossing che passione

Andato! Ho liberato all’aria aperta il mio primo libro!
È fantastico. Emozionante. E indolore.
Ora sono ufficialmente un bookcrosser.

Il bookcrosser libera libri into the wild. Proprio così, abbandona dei libri. Scriverlo, ma anche solo pensarlo mi procura un brivido. Però il bookcrosser sa come rendere questa atroce pratica umanamente accettabile.

I libri predestinati ad essere liberati infatti sono quelli che il possessore non ama, che considera di troppo ma mai oserebbe gettare via, oppure quelli che ha in doppia copia. Il libro che ho liberato io è un doppione. Regalarmi un libro può essere rischioso. O non mi si conosce abbastanza e allora mi si regalerà un libro che non amerò oppure mi si conosce bene e allora mi si regalerà un libro che probabilmente già ho.
A meno di essere velocissimi e attendere fuori della libreria il giorno di uscita del libro è quasi certo che io lo avrò già acquistato. E forse già letto.

E’ successo così con il libro di Giulio Giorello “Di nessuna Chiesa”. La persona che me l’ha regalato e che fino ad oggi non ne ha sbagliato uno, me lo ha dato mentre già io terminavo di leggere la mia copia. Candidato perfetto per il bookcrossing.
Così l’ho abbandonato sul tavolo di un caffè di una piazza romana. Può sembrare paradossale ma liberare un libro può farti sentire un po' come se lo stessi rubando.
Uscendo dal bar dopo un caffè-alibi, ho posato furtivamente il libro su uno dei tavolini. Mi sentivo un po’ ladra, un po’ spia, un po’ ricercata. Ho attraversata la piazza aspettando di sentirmi richiamare da un cameriere. Invece niente. Tutto liscio. Quando due ore dopo sono ripassata di lì il tavolo era occupato da due ragazze chiaramente in pausa pranzo. Del mio libro non c’era traccia. Chi lo avrà preso? Che cosa ne farà? Lo leggerà?
Forse un giorno sul sito dei bookcrosser, www.bookcrossing.com, mi imbatterò nel mio libro e scoprirò che ha viaggiato nel mondo di mano in mano.
Dal tavolo di un caffè romano, alla panchina di un parco londinese, da una stazione ad un traghetto, alla sala d’attesa di un dentista.
Il bookcrossing crea un’ enorme gigantesca biblioteca circolante, libri che viaggiano da nord a sud, da est ad ovest. Infatti spesso i libri vengono liberati durante un viaggio.
Quale premio attende il bookcrosser? Non solo l’essersi liberato di un libro cui non tiene, in modo fruttuoso, ma anche quello di far circolare un libro che al contrario ama moltissimo. In questo caso ne libererà una copia acquistata appositamente in edizione economica. E’ come gettare un seme, sicuri che germoglierà.

Oltre che liberare i libri io li caccio anche.
Dal sito dell’associazione infatti mi avvisano quando nella mia città sta per essere liberato un libro. Giorno, ora e luogo della liberazione. Potrei appostarmi e attendere di vederlo depositare. Se qualcuno con un’aria un po’ losca e colpevole si avvicinerà sarà il mio bookcrosser.

Il bookcrossing è appassionante come un libro giallo.
Più ancora perché ci si può sentire sia assassino che poliziotto.

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