-Vuole sapere che cosa mi è successo stanotte?
Veramente no, non voglio saperlo. Io l'ho passata in bianco e della sua, confesso, al momento non me ne frega niente. Non ho lo spirito per solidarizzare con un tassinaro romano. Ma non so oppormi.
-Dunque: prima è stata molto male mia figlia di sedici mesi. 41 e mezzo di febbre. L'ho portata all'Ospedale del bambin Gesù ma lì non c'era posto e l'hanno trasferita a Palidoro sul litorale. Ci ho lasciato mia moglie e sono dovuto venire a lavorare.
Mi sento subito empaticamente accorata per la creatura e classicamente in colpa per averlo ascoltato malvolentieri. Ma osservo mentalmente che dimostra a dir poco una sessantina d'anni e ha una figlia di sedici mesi.
E lui continua: -Tornato a casa l'ho trovata svaligiata!
Cazzo, penso- quest'uomo oggi è perseguitato dalla sfortuna, qui si va a sbattere! Infatti guida come un sonnambulo. Nel partire dalla piazza ha percorso contromano la corsia degli autobus. Dimentico che ha sicuramente votato Alemanno e mi piego partecipe sulla sua catena di disgrazie.
-E per ultimo, dice, sono andato da mia cugina, che la scorrazzo sempre gratis, e gli ho chiesto un prestito per il mese, perché mi hanno rubato tutti i soldi che avevo a casa e mi ha detto di no. Dica lei, quanto gli ho chiesto?
-Non lo so, butto lì, trecento euro.
-No, fa trionfante. CINQUANTA! e lei mi ha detto no perché domani è sabato e deve mandare le ragazzine in piscina. Si rende conto?
Questo vuole cinquanta euro penso e 'sta soria è una balla.
Ma poco dopo risponde al telefono. E' la moglie che chiede soldi.
Sento che dice: -Ci so' andato sì, ma non me li ha dati! Come che faccio? Non lo so che faccio, mo quando arrivo al deposito li chiedo a un collega. E che ne so che faccio se non me li dà! Vado al ponte d'Ariccia!
Il ponte d'Ariccia è tristemente noto come ponte dei suicidi. Mi vergogno di aver sospettato di lui.
Attacca e mi fa: -Quando arriviamo le chiedo una cosa.
-Dica, che cosa? e tremo.
-No, fa, misterioso: quando arriviamo.
Comincio a rimpiangere di non essermi trascinata a piedi fino a casa. Sto sulle spine. Arrivati il tassametro segna 6 e 60. Prendo il portafoglio e tiro fuori dieci euro. Intasca e non fa nemmeno il gesto di cercare il resto.
-Allora, mi fa. Lo prende spesso il tassì?
-Una volta sì, ora non più, dico.
-Ma in un anno quante volte lo prende?
-Non lo so dico, non ne ho idea.
-Diciamo che lo prende venti volte. A sei euro a corsa fanno120 euro. Lei adesso mi paga venti corse, io le do il mio numero e per venti volte quando ha bisogno di un taxi mi chiama e non paga niente. Anche se la corsa viene di più. Le conviene e mi risolve la situazione.
E' girato fiduciosamente verso di me. Mi colpisce l'espressione di assoluta normalità con cui mi fa la sua proposta.
-A parte che non ho 120 euro con me, la ringrazio ma non mi interessa, dico decisa.
-Beh, fa lui, avrei potuto chiederle 50 euro in prestito.
-Beh, rispondo io, avrei potuto dirle di no. E apro la portiera. Nelle ultime settimane a Roma sono stati trovati tassisti alla guida ubriachi, drogati, e un buon numero di tassisti pregiudicati. A che categoria appartiene questo tipo? Ho la sensazione che prendere un taxi rappresenti ormai una incognita come chiedere un passaggio ad un automobilista qualsiasi.
-E venti? me li darebbe? insiste lui.
-E venti? me li darebbe? insiste lui.
-Non aveva detto che li chiedeva in prestito a un collega?
-E se non me li dà?
Sta per salirmi alle labbra: -C'è sempre il ponte di Ariccia! e il mio stesso cinismo mi fa paura.
-Mi dispiace, dico, non posso aiutarla.
-Dieci? chiede.
A questo punto mi rendo conto che alla moglie non ha neanche chiesto notizie della bambina e mi sento certa che mi ha raccontato un sacco di fandonie.
-Lei ha molta fantasia dico, ma no, non glieli do. E scendo.
-Se rinasco mi faccio prete, fa lui senza scomporsi, tanto non è vero che non fottono.
Allunga un braccio e chiude lo sportello.
La città è così.
La città è così.
Ecco, ora sono invidiosa...Perché a me capitano solo tassisti musoni, che non aprono bocca, che non mi chiedono niente, che guidano rispettando i limiti, e mi danno il resto sull'unghia? Il mondo è ingiusto...!
RispondiEliminaTassisti de Roma LOL! Eccolo finalmente il post che aspettavo; ironia, gusto dello scrivere e vita vissuta.
RispondiEliminaBentornata!!!! Ti abbraccio forte!
Daniele
Che storia appassionante, bella, triste, non so manco io come definrla...
RispondiEliminaUna storia che ti prende fino alla fine.
RispondiEliminaPerò un bel po' di risate me le sono fatte.
Capito chi sono i compagni di merenda di alemanno?
Adesso non scioperano più.
in gran forma, marina! viviamo nella giungla, ormai.
RispondiEliminabacio e bentornata!
:-))
RispondiEliminaUn forte abbraccio
Stefi
In effetti io avrei avuto paura di un tipo così.
RispondiEliminaMah!
orribile
RispondiEliminalui e i suoi discorsi: per uno così non sai neanche che sentimenti provare e l'assenza di sentimenti è di gran lunga il peggior sentimento.