Mi piacerebbe poter scrivere al computer standomene all'aria, sul terrazzo. Ma in questa stagione, già dall'alba e fino a sera, la luce è troppa: lo schermo ne è allagato e non si riesce a leggervi niente. Neanche stando all'ombra, sotto l'incannucciata.
Osservazione laterale.
Che le parole hanno uno straordinario potere viene universalmente riconosciuto. Per questo è tanto più sorprendente la leggerezza con cui noi umani usiamo della facoltà del linguaggio. Ci sarebbe da tremare ogni volta prima di aprire bocca...
Così ho accroccato un riparo di fortuna. Ho preso un telo di cotone -forse viene dal Marocco forse dalla Turchia, non ricordo- in un bellissimo colore marrone spento con dei disegni geometrici in bruno- ne ho annodati i quattro angoli con dello spago e l'ho appeso ai pali di sostegno dell'incannucciata, come un soffitto mobile e un ulteriore schermo alla luce del sole. Insomma, mi sono fatta un tendalino e, mentre si gonfia e sbatte per gli improvvisi refoli di vento caldo, improvvisamente mi sento a bordo di un gozzo e salpo con i miei pensieri e le mie parole.
Quando poi l'irrigatore automatico scatta mi sembra quasi di sentire il profumo dell'acqua di mare...
Scritto a bordo.
Osservazione laterale.
Che le parole hanno uno straordinario potere viene universalmente riconosciuto. Per questo è tanto più sorprendente la leggerezza con cui noi umani usiamo della facoltà del linguaggio. Ci sarebbe da tremare ogni volta prima di aprire bocca...
Stupenda foto che invita a stare all'aperto anche col sole che scotta.
RispondiEliminaE la parola... diceva il poeta: Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato...
Abbracci.
Rino.
Marina di nome e di fatto.
RispondiEliminaVero, che le parole... eccome, eqquanto!
Accade nel post stesso?
Le tue parole dicono che due parole, tendalino e refoli, trasformano la realtà?
Se ci riescono, a passare per autrici, fanno un piccolo furto.
Dicono che la magia la hanno fatta loro, ma hanno raccontato altro.
A me pare che non son state loro, qui, a compiere la "trasformazione": se ne appropriano nel comunicarla, forti di un potere illusionistico sistematicamente coltivato.
Se è come dico, come faccio ad accorgermene? Lo dicono sempre loro, le pretendenti autrici di trasformazione: mentre tentano la magia di proporsi come autrici della magia, dicono che non sono loro ad averla fatta.
Se è così, ci sono due trasformazioni: una compiuta dalla "fantasia", che nasce dalla percezione degli oggetti, del tuo fare quello che hai fatto, della situazione che hai creato con quel telo steso come un tendalino mosso dai refoli; l'altra compiuta dalle parole che vorrebbero essere considerate le autrici di quella trasformazione. La prima è una vera magia trasformatrice, la seconda è una falsa magia, illusionistica.
Che angolino incantevole.Ora ti vedo molto meglio.
RispondiEliminaCristiana
Giusto per fare una citazione scontata "Le parole sono importanti", immagina che l'abbia detta strillando ed isterico.
RispondiEliminaciao.
C'è una sedia sola. E' un angolo solitario...
RispondiEliminaVero.
RispondiEliminaO, per meglio dire, vero per me: due parole possono trasformare la realtà e renderla magicamente intensa e piena di bellezza.
Possono due parole - ed anche una sola - toglierti ogni speranza e lasciarti sconfitto e solo in un angolo di terra.
Come ci si difenda in questo caso è cosa che ancora non ho bene imparato ed è forse per questo che amo molto anche il silenzio, e le immagini.
Penso sia molto bello potersene stare lassù sotto quella tenda immersa nel verde a respirare.
:-)
Marina
RispondiEliminasolo un bacio e un abbraccio
Ornella
il valore della arola e dell'immagine.... quella terrazza l'ho vista in balia della tribù e sul telo teso come un'amaca almeno belfagor che vive solo tra i superi
RispondiEliminaDavvero lieve questo tuo post.
RispondiEliminaUna postazione veramente originale ed anche molto bella visto tutto il verde intorno.
Ce n'hai di fantasia...
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