STANNO ACCETTANDO ANCHE MORDACCHIA A INFORMAZIONE
(ANSA) - ROMA, 9 LUG - ''E' inutile prendersela con Berlusconi che fa, per cosi' dire, il proprio mestiere. E' la maggioranza degli italiani che ha accettato il conflitto di interessi, che accetta le ronde, che accetta il lodo Alfano, e che ora avrebbe accettato abbastanza tranquillamente - se il presidente della Repubblica non avesse alzato un sopracciglio -
la mordacchia messa (per ora sperimentalmente) alla stampa''. Lo dice Umberto Eco nel primo piano che L'Espresso, in edicola
domani, dedica al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi 'Nemico della stampa'. ''La stessa nazione - spiega Eco - accetterebbe senza esitazione, e anzi con una certa maliziosa complicita', che Berlusconi andasse a veline, se ora non intervenisse a turbare la pubblica coscienza una cauta censura della Chiesa - che sara'pero' ben presto superata perche' e' da quel di' che gliitaliani, e i buoni cristiani in genere, vanno a mignotte anche se il parroco dice che non si dovrebbe''.
Allora, si chiede Eco, ''perche' dedicare a questi allarmi un numero de 'L'espresso' se sappiamo che esso arrivera' a chi di
questi rischi della democrazia e' gia' convinto, ma non sara'letto da chi e' disposto ad accettarli purche' non gli manchi la
sua quota di Grande Fratello - e di molte vicende politico-sessuali sa in fondo pochissimo, perche' una
informazione in gran parte sotto controllo non gliene parla neppure? Gia', perche' farlo?''. ''Il perche' - dice - e' molto semplice. Nel 1931 il fascismo aveva imposto ai professori universitari, che erano allora 1.200, un giuramento di fedelta' al regime. Solo 12 (1 per cento) rifiutarono e persero il posto. Alcuni dicono 14, ma questo ci conferma quanto il fenomeno sia all'epoca passato inosservato lasciando memorie vaghe. Tanti altri, che poi sarebbero stati personaggi eminenti dell' antifascismo postbellico, consigliati persino da Palmiro Togliatti o da Benedetto Croce, giurarono, per poter continuare a diffondere il loro insegnamento. Forse i 1.188 che sono rimasti avevano ragione loro, per ragioni diverse e tutte onorevoli. Pero' quei12 che hanno detto di no hanno salvato l'onore dell'Universita' e in definitiva l'onore del Paese''.
''Ecco perche' - sottolinea Eco - bisogna talora dire di no anche se, pessimisticamente, si sa che non servira' a niente.
Almeno che un giorno si possa dire che lo si e' detto''. Eco non nasconde di provare ''una certa esitazione, frammista
a scetticismo, a intervenire, su invito della redazione, in difesa della liberta' di stampa'' perche' questo ''vuole dire
che la societa', e con essa gran parte della stampa, e' gia' malata. Nelle democrazie che definiremo ''robuste'' non c'e'
bisogno di difendere la liberta' di stampa, perche' a nessuno viene in mente di limitarla''.(ANSA).
Approfitto per segnalare un bel libro sui 12 professori che dissero NO al fascismo
GIORGIO BOATTI : Preferirei di no. Le storie dei dodici professori che si opposero a Mussolini
Einaudi - 2001
Io temo, ma naturalmente sarei felice di essere smentito, che allora come adesso chi ha il potere se lo tiene stretto. Insomma tutti abbiamo dei privilegi piccoli o grandi che siano, alcuni pur di non perderli hanno votato come hanno votato, é molto triste ma continuo a non vedere alcuna via di uscita ...
RispondiEliminaPoichè la triste scellerata esperienza l'Italia l'ha già fatta
RispondiEliminaè poichè l'Italia è un 'Paese di vecchi' che l'hanno vissuta,dovrebbe alzarsi un coro di NO travolgente.
Sei tornata alla grande!
Cristiana
D'accordissimo con Cristina!!
RispondiEliminaMa c'è un ma.... triste ma vero
gli italiani non solo non si alzano per il coro di NO, ma lo pure vanno a rivotare....
Un caro abbraccio
Ornella
il problema è che l'italia è un paese di vecchi nostalgici. mi son sentita dire: ma la gente ha bisogno di sentirsi dire ciò che deve fare! ci vorrebbero di nuovo hitler e mussolini!
RispondiEliminapeccato che se a me dicono cosa devo fare, faccio immediatamernte il conttrario:per principio!
Intanto grazie per la segnalazione del libro, per il resto...gli italiani non esercitano la memoria, la storia non insegna, è SOLO roba passata. Del resto l'impianto della nuova mentalità prevede l'imbarbarimento...dice bene Eco "purché non gli manchi la sua quota del Grande Fratello"...da chi ci aspettiamo il NO? E chi lo sente, come può esercitarlo il suo NO?
RispondiEliminaMarina...STAI!
Anch'io sono convinta da tempo, da sempre forse, che il problema non è l'omino TACCUTO ma il paese che lo ha "espresso". E proprio questa convinzione è per me la fonte dei miei dispiaceri politici.
RispondiEliminaCondivido ogni passaggio di Eco, compresa l'analisi sull'utilità di "esprimere dissenso".
Rimane l'amaro però, l'amarissimo che in pochi condividiamo, insieme al senso di disistima per il proprio paese e, forse, in fondo in fondo, quasi un po' per noi stessi.
Grazie per essere tornata, ragazza mia.
Eccomi qui a riprendere nota sui libri da leggere. Da te c'é solo da imparare al riguardo
RispondiElimina